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Oggi è un grande giorno per Nina. Il Capo ha deciso di rispondere alla sua richiesta di diventare un angelo Cupido come me. All’inizio ho sperato che Lui le dicesse di no. Lo so, come angelo lascio un po’ a desiderare. Si è mai vista un’entità celeste che ha pensieri un po’ cattivelli come me? Non è il caso che pensiate male, però! Al giorno d’oggi il mio lavoro non è per niente facile. Molti di voi, infatti, si lasciano trasportare da sensazioni che sono solo un surrogato dell’amore vero. Poi tocca a noi sistemare i danni provocati dalla vostra incapacità di leggervi nel cuore.  Ma non voglio annoiarvi con questi discorsi.

Il Capo mi ha chiamato per annunciarmi il suo verdetto riguardo la mia amica. Questo non mi piace molto, perché se la sua risposta è un sì, probabilmente, diverrò il responsabile addetto a seguire il percorso istruttivo di Nina; se la risposta, invece,  è negativa toccherà a me darle la brutta notizia. Giunto di fronte al Capo, Lui mi ha chiesto di vedere un video che riassumeva la storia della bimba.

I genitori di Angela (Nina è un diminutivo), nonostante la loro unione non fosse stata ufficializzata in Chiesa, avevano già due figli quando hanno scoperto che ne aspettavano un terzo. Proprio in quei mesi stavano pensando di sposarsi per regolarizzare la loro unione.

Un nuovo figlio, però, significava ulteriori spese e la gravidanza della donna si presentava difficile. Dopo le prime analisi fu subito evidente che il nuovo arrivato sarebbe stato di salute cagionevole, ma i due decisero di portare avanti la gravidanza. Non potevano negare a quell’angelo, a cui volevano già un gran bene, di far parte della loro famiglia. Angela era ansiosa di venire al mondo e nacque settimina, dopo un parto difficile. Era piccolissima, molto debole e i medici non speravano nella sua sopravvivenza. Invece lei ce la fece e, dopo aver passato i primi mesi in un’incubatrice, finalmente fu dimessa dall’ospedale. Per un anno visse felice con la sua famiglia.

Un giorno un esame rivelò che Angela era stata colpita da una violenta forma di cancro. La notizia lasciò sconvolti i suoi genitori che, dopo un primo momento di sconforto, decisero di non darsi per vinti. Lottarono assieme alla bambina e, per un anno, le cose sembrarono andare bene, tanto che la coppia decise di fare progetti matrimoniali. La cerimonia si sarebbe svolta di lì a un anno. La piccola Angela avrebbe avuto tre anni allora e, assieme alla sorella maggiore, avrebbe fatto loro da damigella. Dopo sei mesi, però, i valori della bimba precipitarono, tanto che i medici diagnosticarono alla piccina un peggioramento che le lasciava solo qualche mese, forse qualche settimana, di vita. I due furono sconvolti dalla notizia. Tutta la voglia di lottare dimostrata dal loro angioletto sin dai primi istanti di vita, era stata inutile.  Tutti gli sforzi per rendere la sua vita perfetta non avevano portato a niente. I due pensarono che fosse il momento di smettere di lottare e di rassegnarsi al peggio, ma la piccola Nina attirò la loro attenzione con dei gridolini. I suoi genitori si voltarono a guardarla e furono colpiti dal suo sorriso che dalla boccuccia si trasmetteva agli occhietti curiosi. Decisero che finché la loro piccola era con loro dovevano andare avanti e mantenere sempre viva la sua voglia di vivere. Anticiparono le nozze affinché lei potesse prendere parte a quel giorno di festa. Bisognava riorganizzare tutto, ma loro avrebbero fatto l’impossibile. Siccome ad Angela piaceva stare all’aria aperta, i due si sarebbero detti sì nel giardino della loro casa, circondati dai fiori variopinti che piacevano tanto alla bimba.

La cerimonia fu semplice, ma per gli sposi fu la più bella del mondo, perché i loro tre figli erano lì con loro. La sposa indossava il suo splendido abito bianco e sorrideva al suo sposo. Lui le stringeva la mano quando si accorgeva che lei stava per piangere. Angela era bellissima nel suo abitino da damigella. Nulla faceva pensare alla sua malattia. Nelle foto e nel video del matrimonio regalò a tutti i suoi sorrisi luminosi. Quello fu il giorno più speciale mai vissuto prima dalla famiglia. Un bellissimo ricordo che avrebbe accompagnato per sempre la loro vita a cui Nina aveva preso parte e che aveva riempito con la sua magica allegria. La piccola volò in cielo un paio di settimane dopo, mentre dormiva. Sul visino aveva un sorriso sereno che rassicurò i genitori: Nina non avrebbe più sofferto e sicuramente sarebbe stata accolta tra gli angeli.

La triste storia della famiglia di Nina mi ha lasciato senza parole. Mi chiedevo come mai Lui avesse permesso che accadesse una cosa tanto terribile a quella coppia così meritevole. Lui sembrò leggermi nel pensiero. Mi ricordò che i genitori di Nina erano stati il mio primissimo incarico e che, siccome non si erano sposati subito, nessuno credeva alla loro unione. Lui era l’unico a pensarla come me. Mi ha chiesto perché ogni tanto trasgredisco le regole. Gli ho risposto tranquillamente che secondo me l’amore non ha bisogno di regole particolari. Quando poi gli ho fatto notare che le mie non erano vere e proprie trasgressioni, Lui mi ha guardato con aria severa, ma era d’accordo con me. Alla fine ha lasciato decidere a me se Nina fosse idonea o no a diventare un angelo Cupido. Ho ripensato alla bimba del video e al piccolo angelo a cui devo evitare di finire nei pasticci. Nei suoi occhi splende una luce speciale. Gli occhi sono lo specchio dell’anima e quella della piccola “peste” è particolarmente luminosa. Brilla di puro amore. Quel sentimento speciale che li tiene uniti permettendo loro di andare avanti nella vita e di credere nella famiglia nonostante le difficoltà. L’amore capace di generare quella fragile creatura a cui loro hanno dato affetto fino all’ultimo istante della sua breve esistenza e che ha insegnato loro a lottare fino in fondo, dandogli tanta forza. Quel grande motore che fa muovere il mondo e che induce ogni giorno una o più coppie a dirsi di sì, giurandosi amore per sempre.

Sì! Nina diventerà un eccellente angelo Cupido. Perché ciò che nasce dal puro amore non può che generare altro amore. E noi Cupido non facciamo altro che gettare i semi di quella pianta che poi vanno coltivati in modo che germoglino e le sue radici si rinforzino divenendo indistruttibili.

Autore: Clorinda Di Natale