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Amore, ❤️Love, Leggenda d'amore, Leggenda del filo rosso, Morale d'amore, Paola Moretti, Testimonianza d'amore
Wei era un uomo rimasto orfano di entrambi i genitori in tenera età. Il suo sogno più grande era sposarsi e avere una grande famiglia, ma nonostante i suoi sforzi, era giunto all’età adulta senza essere riuscito a trovare una donna che lo amasse e che volesse diventare sua moglie.
Durante un viaggio, Wei incontrò un anziano sui gradini di un tempio. Costui era appoggiato con la schiena a un sacco mentre leggeva un libro. Wei chiese all’uomo cosa stesse leggendo e l’anziano rispose presentandosi come il Dio dei matrimoni e, dopo aver guardato il libro, disse a Wei di non disperarsi a trovar moglie, perché la donna a lui destinata era una bimba che ora aveva tre anni, quindi avrebbe dovuto attendere altri quattordici anni prima di conoscerla. Wei, deluso dalla rivelazione, chiese cosa contenesse il sacco e l’uomo rispose che al suo interno c’era un gomitolo di filo rosso, e questo serviva per legare i piedi di mariti e mogli.
Quel filo era invisibile e impossibile da tagliare, per cui una volta che due persone erano legate tra loro sarebbero state destinate a sposarsi, indipendentemente dai loro comportamenti o dagli eventi che avrebbero vissuto.
Queste parole non convinsero Wei, che ordinò ad un suo servo di uccidere la bambina a lui destinata, in modo da sentirsi libero di scegliere da solo la donna da sposare.
Il servo colpì alla testa la bambina, ma non la uccise.
Quattordici anni dopo, Wei conobbe una bellissima ragazza diciassettenne, proveniente da una ricca famiglia e si sposò con lei.
La ragazza portava sempre una fascia sulla fronte. Wei, dopo tanti anni, chiese alla sua sposa, come mai portava sempre quella fascia e non la togliesse nemmeno per lavarsi. La donna, in lacrime, raccontò di un episodio: quando aveva tre anni fu accoltellata da un uomo e le rimase una cicatrice sulla fronte, vergognandosi di ciò, nascondeva la cicatrice con la pezza.
A quelle parole Wei, si ricordò dell’incontro con il Dio dei matrimoni e dell’ordine che dette al suo servo. Confidò alla donna amata di essere stato lui a tentare di ucciderla, ma una volta che Wei e la moglie furono a conoscenza della storia si amarono più di prima e vissero sereni e felici.
Ora, lasciando perdere la tragicità degli eventi, la leggenda giapponese fa riflettere più che altro tutte quelle anime un po’ perse; quelle che pensano che l’amore è solo per pochi, che se una storia va male, evidentemente non era quella giusta. E forse non è lei o lui la nostra altra metà, quella persona, evidentemente, non ha l’altra metà del filo rosso.
Quindi, care anime sperdute, non perdete mai la speranza, perché arriverà qualcuno e vi amerà veramente come nessuno ha mai fatto prima.
Autore: Paola Moretti
Non sapevo di questa leggenda… molto bella e profonda….. e vedo l’amore vero esiste, nonostante tutto!
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🙂
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