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☕️ Pausa caffè/thé! Se oggi vi parlo di cinema, è perché il 16 settembre 1975 brilla di un ricordo elegante e raffinato: in questa data Stanley Kubrick presentò una nuova versione del suo film Barry Lyndon, opera che ancora oggi è celebrata come uno dei capolavori più sofisticati della storia del cinema.


📽️Un film come un quadro

Tratto dal romanzo ottocentesco di William Makepeace Thackeray, Barry Lyndon racconta l’ascesa e la caduta del giovane avventuriero irlandese Redmond Barry. Ma più che la trama, ciò che ha fatto entrare l’opera nel mito è stata la capacità di Kubrick di trasformare ogni fotogramma in un dipinto vivente. Non a caso, la fotografia del film vinse l’Oscar: le scene sembrano uscite da una tela settecentesca, grazie anche all’uso pionieristico della luce naturale e delle candele.


Un cast di fascino

Nei panni del protagonista troviamo Ryan O’Neal, attore americano che negli anni ’70 era già una star grazie a Love Story. La sua interpretazione di Redmond Barry unisce fascino e fragilità, rendendo perfettamente l’ambiguità del personaggio. Al suo fianco, la splendida Marisa Berenson, modella e attrice, che con i suoi lineamenti aristocratici e la sua eleganza innata ha incarnato alla perfezione la Contessa di Lyndon. Accanto a loro, un cast di supporto ricco di interpreti di classe, da Patrick Magee a Hardy Krüger, capaci di dare profondità a una storia fatta di passioni, ambizioni e intrighi.


I costumi 🎩✨

Il film è famoso non solo per la sua fotografia mozzafiato, ma anche per la cura maniacale dei dettagli storici, e i costumi giocano un ruolo fondamentale. Dietro la magia sartoriale ci sono Ulla-Britt Söderlund, costumista svedese, e Milena Canonero, giovane e già talentuosa costumista italiana. Insieme hanno creato un guardaroba che ancora oggi viene studiato nelle scuole di cinema e moda.

Kubrick era ossessivo nel voler ricreare perfettamente il XVIII secolo: ogni piega, ogni stoffa, ogni accessorio doveva riflettere la realtà storica ma anche contribuire alla “pittura vivente” che il regista voleva sullo schermo. Per esempio: i completi maschili avevano giacche dalle tonalità pastello accuratamente lavate per sembrare vissute, mentre i pizzi e le sete dei vestiti femminili erano scelti per catturare la luce naturale delle candele nelle scene notturne (uno dei tratti distintivi del film).

Milena Canonero, che sarebbe poi diventata pluripremiata e famosa per film come Arancia Meccanica e Il Padrino – Parte III, si occupò in particolare dei dettagli degli abiti di nobiltà e del guardaroba di Redmond Barry (O’Neal), creando uno stile elegante ma credibile per l’epoca. Ulla-Britt Söderlund portò la sua esperienza nella sartoria europea storica, aiutando a rendere ogni costume perfettamente “vivibile” sul set, senza sacrificare la bellezza visiva.

Insieme riuscirono a trasformare i personaggi in quadri viventi, e non è un’esagerazione: ogni costume dialoga con la luce, la scenografia e persino la psicologia dei personaggi.

Elenco dei costumi più iconici del film con qualche curiosità su ciascuno

1. Il completo da ufficiale di Redmond Barry

  • Dettagli: Giacca blu con bottoni dorati, pantaloni chiari e stivali alti.
  • Curiosità: O’Neal indossava completi realizzati su misura, con tessuti scelti per muoversi bene a cavallo. Kubrick voleva che anche i gesti più piccoli risaltassero con eleganza, quindi la vestibilità era cruciale.

2. Il vestito da ballo di Lady Lyndon (Marisa Berenson)

  • Dettagli: Abito di seta rosa con ampio corpetto e gonne stratificate, pizzi finissimi, maniche a sbuffo.
  • Curiosità: Canonero e Söderlund utilizzarono fili d’oro e perle cucite a mano per far brillare l’abito alla luce delle candele, ricreando il lusso discreto della nobiltà del XVIII secolo.

3. Il mantello da viaggio di Barry

  • Dettagli: Mantello pesante in lana scura, fodera rossa, cappuccio largo.
  • Curiosità: Pensato per le scene in esterni e per sottolineare il viaggio e l’isolamento del personaggio, il mantello era così realistico che O’Neal spesso sudava per il peso del tessuto durante le riprese in campagna.

4. Il costume da duello

  • Dettagli: Giacca corta elegante, pantaloni aderenti e guanti bianchi.
  • Curiosità: Kubrick supervisionava personalmente ogni dettaglio: i bottoni dovevano riflettere la luce in modo armonico, quasi come fossero pennellate in un dipinto.

5. Abiti di scena contadina e popolana

  • Dettagli: Stoffe ruvide, tonalità naturali, scarpe semplici.
  • Curiosità: Kubrick non volle mai far sembrare “teatrale” il popolo: ogni piega e logorio del tessuto era studiato per sembrare autentico e vissuto.

6. Abiti di corte

  • Dettagli: Completi maschili con giacche ornate, pantaloni corti, calze e cappelli tricorno; abiti femminili con corpetti rigidi, gonne a cerchio e accessori in filigrana.
  • Curiosità: Kubrick chiese che la luce naturale catturasse la texture dei tessuti, quindi ogni abito doveva avere la giusta densità e trasparenza per funzionare alla perfezione in esterni e in interni illuminati a candela.

7. Abiti da cerimonia

  • Dettagli: Vestiti sontuosi per matrimoni e balli, ricchi di dettagli e ornamenti.
  • Curiosità: Marisa Berenson ricordava che alcuni abiti pesavano fino a 15 kg, ma l’effetto visivo era così stupefacente che ogni sacrificio ne valeva la pena.

🎞️L’evento del 16 settembre

Quel 16 settembre 1975, la presentazione della nuova versione del film fu accolta come un momento di alto prestigio cinematografico. Kubrick, noto per la sua maniacale perfezione, aveva rivisto e raffinato alcuni dettagli tecnici, confermando ancora una volta la sua fama di genio ossessivo e inarrivabile. L’opera non era solo cinema, ma un’esperienza estetica totale, in grado di catturare l’occhio e lo spirito.


Eleganza premiata

Barry Lyndon non fu un successo immediato al botteghino, ma divenne presto un film di culto. Vinse 4 Premi Oscar (fotografia, scenografia, costumi e colonna sonora) e ricevette altre nomination prestigiose. Ancora oggi è considerato uno dei film più eleganti mai realizzati: ogni abito, ogni posa, ogni sguardo sembra studiato per restare impresso nella memoria.


Una curiosità chic ✨

Per girare alcune scene al lume di candela, Kubrick utilizzò delle speciali lenti progettate dalla NASA per fotografare lo spazio. Risultato? Un’atmosfera intima e autentica, che ha reso il film un unicum nella storia del cinema.


Perché rivederlo oggi

Guardare Barry Lyndon è come entrare in un museo di arte settecentesca dove, però, i quadri prendono vita e raccontano storie di passione e ambizione. È un film che richiede tempo e attenzione, ma che regala in cambio bellezza, eleganza e suggestioni indimenticabili.

✨ Così, mentre sorseggiamo il nostro caffè di metà mattina, ricordiamo che il 16 settembre non è solo la Giornata dell’Ozono, ma anche il giorno in cui Kubrick ci regalò uno dei più raffinati capolavori della settima arte.

Buona proseguimento di giornata, con un pizzico di cinema e tanta eleganza!

Autore: Lynda Di Natale
Fonte: web
Immagine: AI