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Buongiorno: metti in tavola una colazione croccante, succosa e profumata.

Oggi è il giorno perfetto per mordere qualcosa che è al tempo stesso semplice e straordinario: una mela. È il Terzo Sabato di Settembre, ossia la

🍎International Eat An Apple Day🍏

il momento dell’anno in cui il frutto più iconico d’autunno ci ricorda quanto basti un gesto piccolo per prenderci cura di noi stessi.

Perché proprio il terzo sabato di settembre? Si pensa che sia stata scelta perché coincide più o meno con il periodo del raccolto delle mele nella maggior parte dei paesi temperati: le mele sono mature, le varietà locali sono pronte, il clima è ancora mite… è il momento migliore per gustarle fresche.


Storia: da dove viene, quando è nata, chi l’ha decisa

E qui veniamo alle parti meno certe — cioè, molto di quello che si trova è basato su fonti non ufficiali, articoli divulgativi e pagine che raccolgono “giornate food & wellness”. Non ho trovato conferma di chi esattamente abbia istituito la Giornata — nessuna organizzazione internazionale riconosciuta che dichiari “noi abbiamo fondato Eat An Apple Day nel tal anno”.

Alcune note utili:

  • È una giornata “non ufficiale” nel senso che non è sancita da un ente governativo globale o da una legge internazionale.
  • Non ho trovato in fonti affidabili la data precisa in cui è stata festeggiata la prima volta. Alcune pagine indicano che è già presente nei calendari negli anni precedenti al 2017, perché siti come DaysoftheYear riportano date del “terzo sabato di settembre” per vari anni già passati (es. 2017, 2018…).
  • Non c’è traccia di un fondatore ufficiale (una NGO, un’associazione frutticola internazionale, un organismo sanitario) che abbia “lanciato” formalmente la giornata — sembra piuttosto un’iniziativa dal basso, promossa da editori di calendari, blog di salute, siti che raccolgono “food holidays” etc.

Quindi, se dovessi azzardare: è un giorno nato spontaneamente (o semi-spontaneamente) come parte del filone delle giornate dedicate al benessere, al cibo sano, ai frutti. Diventato popolare tramite internet e calendari “alimentari”.


Curiosità, particolari divertenti & fatti sparsi

Ecco qualche chicca interessante:

  • Le origini delle mele: le mele domestiche derivano dalle varietà selvatiche nate nella zona delle montagne Tian Shan, tra l’attuale Kirghizistan e Kazakistan. Un tempo lì cresceva il Malus sieversii, un antenato “selvatico” delle mele moderne.
  • Alma-Ata”, città importante del Kazakistan, si chiamava “padre delle mele” (“Alma-Ata” significa approssimativamente “padre delle mele”) — un riferimento culturale che ricorda quanto la mela sia radicata nella storia orientale.
  • Il proverbio inglese “An apple a day keeps the doctor away” risale almeno al XIX secolo: già nel 1866 in Galles (Pembrokeshire) si trovava una versione antica; la versione moderna è apparsa un po’ dopo.
  • Varietà di mele, giochi, festival: in molte scuole o comunità l’idea è di assaggiare mele “strane”, varietà locali, magari organizzarne giochi: chi riconosce la varietà, chi indovina il numero di semi, chi fa la migliore torta di mele… è un’occasione sociale oltre che salutistica.
  • In certi paesi questa giornata è stata usata come spunto per educazione alimentare: insegnare ai bambini come cresce una mela, quanto zucchero naturale contiene, che tipo di vitamine ha, e anche su aspetti ambientali (coltivazione locale, biodiversità).
  • Nonostante la mela sia così diffusa, alcune varietà locali sono quasi scomparse perché vengono preferite quelle “da supermercato”. In giornate come questa molti agricoltori cercano di far conoscere varietà più antiche, dal gusto diverso, aspetto diverso — a volte stranezze come mele con polpa rosa, mele piccolissime, mele molto acidule… un modo per ricordare che “mele” non è sinonimo di una sola varietà. (Questo lo si evince leggendo articoli di blog alimentari che segnalano iniziative nei vari paesi)

Perché è utile, allegra, positiva

Poi, tra una fetta di pane tostato e un sorso di caffè, vale la pena riflettere: cosa rende questa giornata bella?

  • È un gesto semplice. Non serve organizzare eventi grandi, basta una mela, che è accessibile ovunque.
  • È salute: fibre, vitamine, antiossidanti — una mela è cibo vero, naturale, buono per il corpo e spesso per la mente (quando la mandi giù con gratitudine).
  • È cultura: varietà locali, tradizioni, ricette — dalla torta di mele americana, al crumble inglese, alla cotognata spagnola, alla mele cotte con cannella che profumano casa…
  • È simbolo: la mela porta significati forti (salute, tentazione, innocenza, saggezza in alcune mitologie), è visivamente bella, croccante, succosa — cosa che si può sfruttare in foto, social media, narrazione.

In fondo, la Giornata Internazionale del Mangia una Mela non ha bisogno di grandi cerimonie, proclami o fondatori illustri: è la festa della semplicità. Un sabato di settembre, una mela in mano e il sorriso di chi sceglie il benessere in modo naturale. Che sia rossa, verde o gialla, croccante o farinosa, dolce o acidula, ogni mela porta con sé un piccolo messaggio universale: prendersi cura di sé può essere facile come un morso.

Autore: Lynda Di Natale
Fonte: web
Immagine: AI