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Dalla “Penneys” di Dublino al gigante del fast-retail globale:

storia, struttura, prodotti e aspetti chiave

Primark è uno dei nomi più riconoscibili del fast-retail europeo: prezzi bassissimi, assortimenti vastissimi e una capacità costante di intercettare tendenze e necessità del grande pubblico.

C’è chi entra in un negozio Primark per curiosare e chi invece ne fa una vera e propria tappa obbligata quando viaggia in Europa o negli Stati Uniti. Pochi brand hanno saputo trasformarsi in fenomeno di massa con la stessa velocità ed energia di questo gigante del fast-fashion. Ma come nasce Primark, quali sono i suoi tratti distintivi, i capi iconici e le collezioni più celebri? Facciamo un viaggio alla scoperta di tutto quello che riguarda questo marchio, dalla sua fondazione a oggi.


Le origini: la nascita di Penneys

La storia comincia a Dublino, il 13 giugno del 1969, quando Arthur Ryan apre il primo negozio Penneys in Mary Street. L’idea era semplice ma rivoluzionaria: portare al pubblico abiti alla moda a prezzi bassissimi. Un’intuizione che incontra subito un enorme successo e che spinge l’espansione in Irlanda e poi nel Regno Unito.

Fu però necessario cambiare nome all’estero: “Penneys” non poteva essere utilizzato per questioni di trademark, e così nasce Primark, destinato a diventare il simbolo globale della moda accessibile.

Per quanto riguarda la vita privata di Arthur Ryan, era noto per essere una persona estremamente riservata. Nato a Dublino nel 1935, ha sempre mantenuto un profilo basso nonostante il suo ruolo centrale nel mondo del retail. Era sposato e aveva due figli. Ha sempre tenuto la famiglia lontana dai riflettori, al punto che raramente si trovano immagini o interviste personali. Conosciuto per la sua discrezione, Ryan amava definirsi

un uomo d’affari che preferiva restare dietro le quinte


L’ascesa di un impero

Negli anni Settanta e Ottanta Primark cresce con costanza, fino a trasformarsi in una catena internazionale sotto l’ala del gruppo britannico Associated British Foods (ABF). Oggi conta centinaia di punti vendita in 17 Paesi, oltre 80.000 dipendenti e incassi miliardari che pesano in modo decisivo nei bilanci del gruppo.

La strategia è chiara: negozi enormi, spazi luminosi e ordinati, assortimento vastissimo e prezzi bassissimi. Primark diventa un fenomeno sociale, un luogo dove intere famiglie trovano abiti, accessori, beauty e oggettistica per la casa, tutto sotto lo stesso tetto.

Dopo la morte di Arthur Ryan l’8 luglio del 2019, la guida dell’azienda è passata nelle mani di Paul Marchant, che era già Chief Executive di Primark dal 2009 e che tuttora ne è il volto principale a livello manageriale. Marchant ha una lunga esperienza nella grande distribuzione e ha portato avanti l’espansione internazionale del marchio, consolidando la filosofia “moda a piccoli prezzi” senza rinunciare a strategie di sostenibilità e innovazione.

Paul Marchant, l’attuale CEO di Primark, le informazioni di carattere personale sono molto limitate, perché – proprio come il fondatore Arthur Ryan – ha sempre scelto la via della riservatezza assoluta. Marchant è nato in Inghilterra e ha costruito la sua carriera nel mondo del retail lavorando prima in grandi catene come Topman, River Island e New Look, fino ad approdare a Primark nel 2009 come Chief Executive. É noto per essere un uomo pragmatico, discreto e lontano dai riflettori. Ha contribuito a trasformare Primark in un colosso internazionale, puntando sia sull’espansione geografica sia sul mantenimento dei prezzi accessibili.


Il modello vincente

Primark si distingue da altri colossi della moda rapida per alcune scelte precise:

  • Prezzi entry-level: capi alla portata di tutti, spesso a cifre che sorprendono.
  • Rotazione continua: i prodotti seguono i trend del momento e cambiano in fretta.
  • Format store: negozi molto grandi, concepiti come esperienze d’acquisto.
  • Pochissimo online: la vendita rimane quasi esclusivamente in negozio, con poche eccezioni per il click & collect.

Un modello che punta al volume, al passaparola e all’effetto sorpresa di collezioni sempre nuove.


Un universo di collezioni

L’assortimento Primark è vastissimo e abbraccia tutti i mondi del lifestyle:

  • Donna: abiti di tendenza, maglieria, outerwear, intimo, denim, activewear.
  • Uomo: casualwear, giacche, jeans, cappotti, underwear e accessori.
  • Bambino e Baby: linee colorate e giocose, dai body ai pigiami.
  • Beauty: cosmetici, skin care, fragranze e accessori make-up a prezzi irrisori.
  • Home: biancheria, decorazioni, cuscini, stoviglie e accessori stagionali.
  • Accessori e calzature: borse, bijoux, cinture e scarpe per tutte le occasioni.

A queste si aggiungono capsule stagionali e collezioni speciali che catturano le tendenze del momento: linee dedicate a Halloween, Natale, o intere serie di loungewear diventate cult.


Le collaborazioni e le capsule celebri

Negli ultimi anni Primark ha scelto di collaborare con volti noti e brand iconici.
Tra le più amate, le collezioni di Rita Ora (capsule collection) e Stacey Solomon (collezioni casa/abbigliamento femminile molto popolari), senza dimenticare quella di Kem Cetinay per linea uomo.

Ampio spazio anche alle licenze internazionali: Disney, Marvel, Pixar e Netflix con Stranger Things. I pigiami, le t-shirt e gli accessori ispirati a film e cartoni animati sono amatissimi dai fan di tutte le età.

E non mancano le collaborazioni fashion, come la capsule Kappa x Primark, che ha portato in store una ventata di stile sportivo.


I capi iconici

Primark non è haute couture, ma ha i suoi pezzi immancabili:

  • Maglioni colorati e stagionali: must dell’inverno.
  • Cappotti low cost: teddy coats, parka e faux wool coat che replicano i trend.
  • Denim: sempre aggiornato ai nuovi fit, dai mom jeans ai wide leg.
  • Loungewear: completi morbidi e coord set diventati virali sui social.
  • Beauty low cost: palette, rossetti e prodotti licensed sempre richiesti.
  • Home decor: coperte, cuscini e stoviglie perfetti per cambiare look alla casa senza sforzo.

La questione etica

Dietro al prezzo basso, però, si nascondono sfide e criticità. Nel 2013 il crollo del Rana Plaza in Bangladesh mise in luce le difficoltà del settore: Primark era tra i brand che producevano in quegli stabilimenti. Da allora ha risarcito le vittime e avviato controlli e programmi per migliorare la sicurezza dei lavoratori.

Negli anni successivi è nato il progetto Primark Cares, con obiettivi di sostenibilità a lungo termine:

  • utilizzo crescente di cotone biologico, riciclato e proveniente da agricoltura sostenibile;
  • impegno a rendere tutti i capi più sostenibili entro il 2030;
  • sviluppo del Primark Cotton Project, che forma migliaia di agricoltori in India, Bangladesh e Pakistan.

Resta però la sfida più grande: conciliare moda ultra low-cost con salari equi e reale sostenibilità ambientale.


Il fenomeno social

Primark non vende online, ma è ovunque sui social.
Su Instagram e TikTok i suoi capi diventano virali: un maglione, una palette beauty o un cappotto low cost possono trasformarsi in oggetto del desiderio in poche ore, spingendo folle di giovani in negozio.

Le collaborazioni con influencer e celebrities alimentano questo meccanismo, rendendo Primark non solo un negozio, ma un fenomeno culturale.


L’espansione nel mondo

Dall’Irlanda agli Stati Uniti, Primark ha percorso un cammino inarrestabile. Oggi i negozi superano quota 450, distribuiti in Europa e Nord America. L’apertura a Boston nel 2015 ha segnato l’inizio della conquista americana, che continua con nuove aperture nelle principali città.


Un bilancio

Primark è oggi sinonimo di moda democratica. Rende accessibili capi e accessori ispirati alle tendenze del momento, riempie i guardaroba di milioni di persone e influenza i comportamenti di consumo di intere generazioni.

Ma è anche un marchio che porta con sé interrogativi irrisolti: la sostenibilità, le condizioni della supply chain, il modello del fast fashion. Sfide che Primark dovrà affrontare con decisione per confermare il suo ruolo nel futuro della moda globale.

Una cosa è certa: se la moda è espressione di società e tempo, Primark racconta meglio di chiunque altro i desideri immediati, veloci e accessibili della nostra epoca.

22 settembre 2025
Autore: Lynda Di Natale
Fonte: primark.com, web
Immagine: AI