Tag

, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

C’è chi festeggia il compleanno del cane, chi il giorno del primo bacio, chi la Giornata Mondiale del Caffè (che, diciamolo, merita). Ma l’11 ottobre? L’11 ottobre è tutto per loro: le bambine e le ragazze. Quelle che sognano di diventare astronaute, chef stellate, presidentesse, o semplicemente libere.


Una data scelta con cura (e con un pizzico di diplomazia)

La Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze è stata ufficialmente istituita il 19 dicembre 2011 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La prima celebrazione? L’anno successivo, nel 2012. Ma le radici affondano più indietro: nel 1995, durante la Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne a Pechino, si cominciò a parlare seriamente dei diritti delle bambine come categoria distinta.

Perché proprio l’11 ottobre? Non c’è una leggenda romantica dietro, ma una scelta strategica: posizionata tra la Giornata Internazionale della Pace (21 settembre) e quella contro la violenza sulle donne (25 novembre), l’11 ottobre è diventata il punto focale per parlare di diritti, sogni e ostacoli delle più giovani.


Ma cos’è, di preciso?

È una giornata per ricordare che, nel mondo, essere bambina può significare affrontare sfide che vanno ben oltre i compiti di matematica. Matrimonio precoce, esclusione scolastica, violenza di genere, discriminazione digitale (sì, anche quella: in molti paesi le ragazze hanno meno accesso a internet rispetto ai coetanei maschi).

È anche una giornata per celebrare la resilienza. Perché le bambine non sono solo vittime: sono agenti di cambiamento. E quando vengono ascoltate, educate e sostenute, possono trasformare intere comunità.


Curiosità dal mondo (e qualche sorriso)

  • In India, alcune scuole organizzano “giornate del sogno”, dove le bambine scrivono su grandi cartelloni cosa vogliono diventare. Spoiler: “moglie di qualcuno” non compare mai.
  • In Canada, il Parlamento ha ospitato una “Girl Takeover”: per un giorno, le ragazze hanno preso il posto dei politici. Nessuno ha litigato. Coincidenze?
  • In Italia, alcuni comuni colorano di arancione i propri profili social. L’arancione è il colore scelto dall’ONU per dire “basta” alla violenza di genere. E no, non è solo una scelta cromatica: è una dichiarazione.
  • In Malawi, una giovane attivista ha convinto il suo villaggio a vietare i matrimoni prima dei 18 anni. Aveva 14 anni.

E oggi?

Oggi, la Giornata è celebrata in tutto il mondo con eventi, manifestazioni, campagne social e, talvolta, con un po’ di retorica. Ma anche con storie vere, con voci che si alzano, con bambine che diventano protagoniste.

Perché l’11 ottobre è un promemoria: ascoltare le bambine non è gentilezza. È giustizia.

Un consiglio editoriale? Se avete una figlia, una nipote, una sorella, una giovane amica: chiedetele cosa sognano. E poi, fate il tifo.

Autore: Lynda Di Natale
Fonte: web
Immagine: AI