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In molte parti del mondo, oggi, si celebra la data simbolo della “scoperta” dell’America: il 12 ottobre 1492, quando Cristoforo Colombo approdò su un’isola delle Bahamas dopo un viaggio epico attraverso l’Atlantico. Per gli spagnoli è la Fiesta Nacional de España, per molti americani è il Columbus Day, per altri ancora è il Día de la Raza o Día de la Resistencia Indígena.
Per noi italiani? È un po’ come vedere un vecchio compagno di scuola diventare famoso oltreoceano: ne siamo orgogliosi, anche se la festa… la fanno gli altri. 😄


⚓ Un genovese in missione per la Spagna

Cristoforo Colombo nasce a Genova tra il 1451 e il 1452, in una Repubblica marinara che pullulava di navigatori, mercanti e sogni di rotte esotiche. Colombo cresce tra mappe, portolani e racconti di mari lontani, maturando l’idea visionaria di raggiungere le Indie navigando verso occidente.

Non trovando sostegno immediato in Italia, riesce a convincere la coppia reale spagnola, Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, a finanziare la sua spedizione. E così, il 3 agosto 1492, salpa da Palos de la Frontera con tre caravelle: la Niña, la Pinta e la Santa María.

Dopo più di due mesi di traversata, il 12 ottobre 1492 un marinaio grida “Tierra!”. Colombo crede di aver raggiunto l’Asia, ma ha in realtà inaugurato una nuova pagina della storia mondiale.


💃In Spagna: parate, bandiere e orgoglio nazionale

In Spagna, il 12 ottobre è Fiesta Nacional e coincide con il Día de la Hispanidad, giornata che celebra non solo l’impresa di Colombo ma anche la diffusione della cultura e della lingua spagnola nel mondo.
Madrid si veste a festa: sfilate militari, esibizioni delle Forze Armate, la presenza della famiglia reale e cerimonie ufficiali davanti al monumento a Colombo. È una festa patriottica, ma anche un’occasione per riflettere sul passato coloniale del Paese.


🗽In America: tra parate e polemiche

Negli Stati Uniti, il Columbus Day è una festa federale dal 1937 e si celebra il secondo lunedì di ottobre. Nelle grandi città a forte presenza italo-americana, come New York, Boston o Chicago, si organizzano spettacolari parate con bande musicali, costumi storici, carri allegorici e, ovviamente, bandiere italiane ovunque.

Per decenni, il Columbus Day è stato per le comunità di emigrati italiani un momento di orgoglio identitario: “Ecco, uno di noi ha cambiato il mondo!”.
Negli ultimi anni, però, la ricorrenza è diventata anche oggetto di dibattito: molti stati americani hanno sostituito la festa con l’Indigenous Peoples’ Day, per ricordare e onorare le popolazioni native che subirono le conseguenze della colonizzazione.


💚🤍❤️E in Italia?

Curiosamente, in Italia il 12 ottobre non è una festa ufficiale, ma è comunque una data che risveglia un certo spirito di appartenenza. A Genova, la città natale di Colombo, vengono organizzate celebrazioni, mostre, rievocazioni storiche e visite guidate alla Casa di Colombo.

In alcune scuole italiane si dedica la giornata a lezioni tematiche, mentre associazioni culturali e comunità italo-americane presenti sul territorio ricordano l’impresa con eventi e conferenze.
Insomma, niente parate militari né sfilate hollywoodiane, ma un sorriso compiaciuto davanti al cappuccino ci scappa sempre: Cristoforo era dei nostri.✨


🌎 Un’eredità complessa ma affascinante

Oggi, il 12 ottobre è una data che unisce celebrazione, memoria storica e riflessione. Da un lato, rappresenta il genio visionario di un navigatore italiano, la nascita di un mondo globalizzato e il legame culturale tra Europa e Americhe; dall’altro, è un’occasione per riconoscere le luci e le ombre di quella “scoperta” e dare voce anche alle popolazioni indigene.


☕ Conclusione da caffè domenicale

Mentre in Spagna sfilano i soldati e a New York suonano le bande, noi italiani possiamo alzare la tazzina e brindare al nostro Cristoforo col naso all’insù, il genovese che con tre caravelle ha cambiato il corso della storia… partendo dal nostro mare.
Perché certe imprese, diciamolo, hanno un tocco tutto italiano 🌊✨

Autore: Lynda Di Natale
Fonte: web: Le informazioni contenute nell’articolo derivano da testi storici, archivi culturali e materiali divulgativi internazionali.
Immagine: AI