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Ogni tanto il mondo ha bisogno di fermarsi un attimo, respirare e ricordarsi che, nonostante le differenze culturali, linguistiche o di gusto nel gelato preferito, siamo tutti sulla stessa barca. E quale occasione migliore per farlo se non il 20 dicembre, giorno in cui celebriamo la Giornata Internazionale della Solidarietà Umana, conosciuta anche come

International Human Solidarity Day

Ma che cos’è esattamente questa giornata?

In poche parole, è una festa globale dell’empatia, della collaborazione e della voglia di dare una mano a chi ne ha bisogno. Non si tratta di un semplice “oh, oggi sono gentile con gli altri”, ma di un vero e proprio invito ufficiale a riflettere su come possiamo creare un mondo più equo e solidale. E no, non serve iscriversi a nessun club segreto: basta partecipare con il cuore aperto, un sorriso o anche solo condividendo un caffè con qualcuno che lo apprezza davvero.

Quando e perché il 20 dicembre?

Il 20 dicembre è stata designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che nel 2005 ha deciso di ufficializzare questa giornata. Il motivo? È un momento simbolico di chiusura dell’anno, perfetto per riflettere su cosa abbiamo fatto per gli altri e su come possiamo costruire ponti invece di muri. Insomma, un ottimo promemoria pre-festività per ricordarci che il regalo più bello non si compra in negozio: si dona con il cuore.

Chi ha deciso questa giornata e perché?

Dietro questa bella iniziativa ci sono le Nazioni Unite, l’alleanza mondiale di Paesi che, oltre a discutere di politica e bilanci, ogni tanto riesce a farci sorridere con giornate che celebrano valori universali. L’idea era chiara: promuovere la solidarietà come principio guida dell’umanità, soprattutto in tempi in cui le differenze sembrano spesso dividere più che unire. La prima celebrazione ufficiale risale appunto al 2005, ma da allora il 20 dicembre è diventato un appuntamento fisso per scuole, associazioni e cittadini curiosi di rendere il mondo un po’ più gentile.


Curiosità dal mondo (e un pizzico di ironia)

  • In alcune scuole degli Stati Uniti, la giornata si celebra con il cosiddetto Random Acts of Kindness Day, una versione divertente e pratica di solidarietà: piccoli gesti gentili che non richiedono grandi budget ma fanno sentire tutti più felici.
  • In Giappone, alcune aziende organizzano solidarity lunches, pranzi collettivi dove tutti condividono cibo, sorrisi e storie. Perfetto per scoprire che il collega dell’ufficio accanto è un vero mago del sushi!
  • In Africa, alcune comunità sfruttano la giornata per progetti di micro-solidarietà, come costruire piccoli pozzi o scuole improvvisate: un esempio di come un gesto locale possa avere un impatto globale.
  • E poi ci sono le iniziative più eccentriche, come in alcuni Paesi europei dove si organizzano flash mob di abbracci gratuiti per ricordare che anche un contatto fisico gentile può fare miracoli sul morale.

Come partecipare (anche senza lasciare il divano)

Non serve volare a Nairobi o Kyoto per festeggiare la solidarietà. Si può:

  • donare qualche ora del proprio tempo a una causa locale;
  • organizzare una colazione solidale con amici o vicini;
  • scrivere una lettera di ringraziamento o di incoraggiamento a qualcuno che ammirate;
  • o semplicemente fare una piccola buona azione, tipo lasciare il carrello della spesa a chi ne ha bisogno, con il sorriso.

La solidarietà non è solo un gesto, è un modo di essere.

E il 20 dicembre, anche solo per un giorno, possiamo ricordarci che il mondo è un posto migliore quando ci aiutiamo a vicenda. Perché, diciamolo, non c’è niente di più chic che essere gentili!

Autore: Lynda Di Natale
Fonte: web
Immagine: AI