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(ovvero: pigiama, avanzi e zero sensi di colpa)

Il Natale è appena passato, i pacchetti sono stati scartati, le tavole smontate (più o meno), le lucine ancora accese “tanto ormai le togliamo a gennaio”… ed eccoci qui: 27 dicembre, il giorno in cui il mondo sembra rallentare spontaneamente.

Non è una giornata ufficiale, non ha un logo, né un comitato organizzatore, eppure esiste eccome. È la giornata non dichiarata del relax post-festivo, celebrata silenziosamente da milioni di persone che, all’unisono, decidono che oggi non si fa nulla. O quasi.

Chi ha deciso questa “giornata”?

La risposta è semplice e meravigliosa: nessuno.
E forse è proprio questo il suo punto di forza.

Il 27 dicembre nasce come tradizione spontanea, una consuetudine sociale emersa nel tempo, soprattutto nei Paesi dove il Natale è una vera e propria maratona emotiva, gastronomica e familiare. Dopo il 25 (festa) e il 26 (repliche, visite, avanzi e digestione lenta), il corpo e la mente lanciano un messaggio chiaro: pausa tecnica.

Non esiste un anno ufficiale di “prima celebrazione”, ma già tra Ottocento e primo Novecento, nei diari familiari europei, il 27 dicembre veniva descritto come un giorno “quieto”, “domestico”, “di riposo”. In pratica: il primo vero giorno di decompressione dell’anno natalizio.

Il grande protagonista: il relax post-festivo

Il 27 dicembre è il giorno in cui:

  • il pigiama diventa outfit ufficiale
  • il divano assume una funzione terapeutica
  • la parola “programma” viene sospesa

È il momento perfetto per fare esattamente ciò che non si è riusciti a fare nei giorni precedenti: fermarsi. Nessun obbligo, nessuna visita “di cortesia”, nessuna tabella di marcia.

Avanzi di Natale: una tradizione mondiale

Altro che gourmet: il 27 dicembre è la festa internazionale degli avanzi, anche se nessuno lo dice ad alta voce.

In Italia si va di:

  • lasagne “ancora più buone del 25”
  • pandoro tostato a colazione
  • panettone reinventato in ogni forma possibile

Nel Regno Unito trionfano i “leftover sandwiches”, in cui il tacchino natalizio viene infilato ovunque.
Negli Stati Uniti il 27 dicembre è famoso per i fridge buffets, dove si mangia direttamente dal frigorifero, senza piatti, senza cerimonie.
In Scandinavia gli avanzi diventano zuppe calde e confortanti, perfette per giornate lente e silenziose.


Maratone di film: il cinema da divano

Se esistesse un Oscar per il 27 dicembre, andrebbe alla maratona di film.

Film visti mille volte, film lasciati a metà, film iniziati solo per avere un sottofondo. Natalizi? Sì. Ma anche fantasy, commedie romantiche, cartoni animati, grandi classici.

Negli Stati Uniti è il giorno preferito per le movie marathon casalinghe, mentre in Francia domina il concetto di cinéma du canapé: film lunghi, lenti, da guardare senza fretta.


Giochi in famiglia (senza competizione)

Il 27 dicembre è il giorno dei giochi tranquilli:

  • carte
  • giochi da tavolo “che durano ore”
  • puzzle iniziati e (forse) finiti
  • cruciverba, sudoku, rebus

È il momento in cui anche chi dice “io non gioco mai” finisce a fare parole crociate con la penna rossa. In molti Paesi europei, il cruciverba del 27 dicembre è considerato più importante di quello della domenica.

Il trionfo dei passatempi lenti

C’è qualcosa di profondamente rassicurante nei passatempi del 27 dicembre.
Si leggono libri ricevuti in regalo, si sistemano foto, si riguardano vecchi album, si scrivono liste che iniziano con “l’anno prossimo”.

In Giappone, per esempio, questo giorno è dedicato alla cura della casa in modo leggero, senza pulizie estreme, ma con piccoli gesti simbolici di ordine e armonia. In Germania è tradizione dedicarsi a hobby silenziosi: modellismo, ricamo, lettura.


Una giornata senza aspettative

Il bello del 27 dicembre è che non chiede nulla.
Non pretende entusiasmo, né produttività, né performance. È una giornata gentile, che ti dice: respira, va tutto bene così.

È il ponte perfetto tra ciò che è stato e ciò che verrà. Tra Natale e Capodanno. Tra caos e nuovi inizi.


Il 27 dicembre in una frase

Il 27 dicembre non si festeggia.
Si vive lentamente.

E forse, in un mondo che corre sempre, questa è la celebrazione più chic di tutte ✨

Autore: Lynda Di Natale
Fonte: web
Immagine: AI