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Il gatto nero 🐈‍⬛ è una camuffamento di una strega? Un brutto presagio per chi lo incontra? O una grande benedizione di gran fortuna ad averne🐾in casa? O semplicemente un bellissimo micio dal manto scuro? Ognuno la pensa come vuole ma nel frattempo togliamoci qualche curiosità su tanti interrogativi sul felino nero.

🐈‍⬛Strega?

Nella storia, soprattutto nel Medioevo, si credeva che i gatti neri fossero compagni delle streghe e che le stesse si trasformavano in gatti neri. Le credenze popolari considerava i gatti neri esseri magici e soprannaturali, dietro le cui sembianze potevano nascondersi in realtà streghe o famigli (spiriti maligni) aiutanti delle streghe o dei demoni. E sempre nel Medioevo questo genere di superstizioni, purtroppo, spinsero alcuni papi a ordinare l’uccisione dei gatti dal manto nero durante le feste popolari.

Si deve in particolare a papa Gregorio IX – con l’emanazione della bolla Vox in Rama del 1233 – l’avvio di una spietata avversione dei gatti neri, che condusse a numerosi episodi di “sterminio” nei loro confronti, provocando tra di essi circa otto milioni di vittime. Si ritiene che la drastica diminuzione in Europa di questi animali abbia contribuito alla crescita dei topi, loro classiche prede, con la conseguente diffusione di vari focolai di peste e di malattie.

Anche in Inghilterra e altre culture germaniche, i gatti neri venivano collegati alla stregoneria. Nella mitologia celtica esistono creature demoniache e mostruose quali il Cat Sìth, ovvero “gatto fatato“, che ha l’aspetto di un felino, che da gattino nero, con una macchia bianca sul petto, poteva trasformarsi in una creatura enorme e pericolosissima. Il timore un tempo diffuso dei gatti neri era spesso dovuto al fatto che il loro colore evocasse l’oscurità e quindi materializzasse ciò che è spaventoso nell’immaginario comune. Presente soprattutto nel folklore della Scozia e dell’Irlanda, il Cat Sìth è considerato un’essere malvagio e annunciatore di sventura, evocabile anche per ottenere desideri e favori personali. Alcuni racconti dicono che il gatto Sìth poteva rubare l’anima di una persona prima che fosse rivendicata dagli dei passando sopra un cadavere prima della sepoltura. Alcune leggende legano la figura del Cat Sìth a quella della strega, affermando che essa possa mutare forma e trasformarsi in felino per otto volte. Trasformandosi in gatto una nona volta il processo non sarebbe più reversibile, condannando così la strega a rimanere un Cat Sìth per sempre; da questa leggenda deriverebbe la credenza popolare che i gatti posseggano nove vite. Il Cat Sìth è anche noto per essere associato a varie superstizioni e tradizioni, come il festival di Samhain, in cui le persone lasciavano fuori i piattini di latte per placare il gatto spettrale.

Il festival di Samhain è un’antica celebrazione celtica che segna la fine della stagione del raccolto e l’inizio dell’inverno o la “metà oscura” dell’anno. Tradizionalmente celebrato dal 31 ottobre al 1 novembre, Samhain è considerato uno dei momenti in cui il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti è più sottile, permettendo agli spiriti di passare attraverso. Durante Samhain, si accendevano grandi falò e si indossavano costumi per allontanare gli spiriti maligni. C’era anche l’usanza di lasciare offerte di cibo e bevande all’esterno per placare gli spiriti e garantire un inverno prospero. Questa celebrazione ha influenzato molte tradizioni moderne di Halloween, specialmente nei paesi anglosassoni.

🐈‍⬛Sfortuna?

La superstizione intorno ai gatti neri ha radici storiche e culturali profonde, e spesso associati alla sfortuna. In molte culture il gatto nero è un simbolo del malocchio: visto come un presagio di sfortuna o un portatore di influssi malefici.

  • In Francia i Chat noir,
  • in Spagna i Gato Negro e in
  • Brasile i Gato preto

portano sfortuna in generale, ma soprattutto se li si possiede.

  • In Svezia i Svarta katten

portano sfortuna se si incrociano mentre si va a pesca e come metodo per scongiurare la jella è sputare tre volte dietro la spalla sinistra.

  • In Giappone, il Maneki Neko nero

è considerato un amuleto per allontanare le energie negative.

Leggende metropolitane raccontano di gatti neri che incrociando la strada di una persona portano sfortuna.

  • In Germania il Schwarze Katze

porta sfortuna se attraversa una strada da destra verso sinistra.  Secondo

  • una tradizione britannica, se un Black Cat

si allontana da qualcuno, porta sfortuna. Nella

  • superstizione piratesca del XVIII secolo,

avvicinandosi a qualcuno, il Black Cat portava sfortuna. Si credeva anche che se un gatto nero entrasse in una nave e poi l’abbandonasse, essa era destinata ad affondare nel corso del suo prossimo viaggio.

Fortuna? 🐈‍⬛

  • In Giappone e vari Paesi dell’Asia i Maneki Neko nero

sono considerati portatori di buona fortuna. Secondo una superstizione diffusa nel periodo Edo, i gatti neri possono curare la tubercolosi e tenere lontane le preoccupazioni d’amore. Vi sono diverse leggende che raccontano di gatti neri che incrociando la strada di una persona portano fortuna. Secondo una

  • tradizione britannica, se un Black Cat

cammina verso qualcuno, si dice che porti fortuna. Nel Regno Unito il Black Cat era anche ritenuto capace di rendere una donna oggetto di corteggiamento da parte di molti uomini se risiedeva nella sua stessa abitazione. Nella

  • superstizione piratesca del XVIII secolo,

avvicinandosi a qualcuno, il gatto nero portava sfortuna. Ai tempi dei

  • romani

si riteneva che i gatti neri fossero simboli di abbondanza e benessere: averne uno in casa portava fortuna, e dopo la loro morte, si usava spargere le loro ceneri nei campi per garantire un raccolto fruttuoso.

  • In Germania

alcuni credono che i gatti neri portino buon auspicio se attraversano una strada da sinistra verso destra.  Una credenza

  • scozzese

vuole che se uno gatto nero cammina nel portico di un’abitazione porterebbe prosperità a colui che vi abita. Una superstizione

  • francese

vuole che chi possiede un gatto nero sia destinato ad avere fortuna. I gatti, indipendentemente dal loro colore, erano considerati sacri nell’

  • Antico Egitto.

La dea Bastet viene spesso raffigurata come una donna con la testa di un gatto nero. Nella simbologia

  • islamica

sono un animale ambivalente con “sette anime” (seba’aruah). In

  • Birmania e nel
  • Siam

vi era la credenza secondo cui, quando un uomo moriva, il suo spirito, prima di andare in cielo, andasse in un gatto fino alla morte fisica del felino.

Accarezzare un gatto nero tre volte è un altro rituale considerato fortunato, così come strappargli l’unico pelo bianco.

O semplicemente un felino dal manto nero🐾🐈‍⬛

Iniziamo nel dire che vi sono ben 22 razze di gatti dal manto totalmente nero, oltre a tutti gli incroci, e la loro capacità di “sparire” e camuffarsi nella notte nel buio hanno sempre colpito l’immaginario collettivo. Ecco alcune razze di felini dal manto nero più diffuse:

In tempi recenti si è ipotizzato che il Cat Sìth derivi in realtà dalla mitizzazione di specie feline caratteristiche della Scozia, come il gatto selvatico scozzese e il gatto di Kellas, quest’ultimo di aspetto quasi identico alla sua controparte leggendaria. La natura feroce e la spiccata territorialità di queste specie avrebbero indotto gli abitanti a ritenerle creature demoniache, facendo così nascere la leggenda del Cat Sìth.

La superstizione sul gatto nero che attraversa la strada sembra che nasca dal lontano medioevo quando di notte, a causa della scarsa illuminazione, era difficile vedere i felini dal manto scuro, il cui unico elemento distintivo erano i loro occhi gialli, capaci di spaventare e far impazzire i cavalli e gli uomini.

È interessante notare come le percezioni cambiano da cultura a cultura. La credenza che il colore del manto di un gatto possa determinare il suo carattere è un’affascinante mescolanza di mitologia e osservazioni umane. Sebbene non ci siano “prove scientifiche definitive” che collegano il colore del mantello al carattere, le percezioni popolari e alcune ricerche suggeriscono che ci possa essere una correlazione.

Secondo The Relationship Between Coat Color and Aggressive Behaviors in the Domestic Cat alcuni gatti sarebbero più aggressivi, e altri più affettuosi, in base al colore del loro mantello. I felini più affettuosi sono spesso di sesso maschile e di un colore come il bianco, il grigio o il classico tigrato.

  • Gatti neri,  associati a mistero e indipendenza, tenderebbero ad essere più aggressivi;
  • Gatti rossi (o arancioni), si dice che abbiano un carattere vivace, energico e affettuoso;
  • Gatti grigi, sono ritenuti tranquilli e paciosi;
  • Gatti bianchi, sono tranquilli e riservati.
  • Gatti tricolori (calico) e tartarugati, sono considerati dolci ma indipendenti e un po’ testardi.

È importante ricordare che il carattere di un gatto dipende da molti fattori, inclusi la genetica, l’esperienza e l’ambiente in cui vive.

Ogni gatto è unico, indipendentemente dal colore del suo manto!

Il 17 novembre si festeggia Il Gatto nero day, promosso dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) per scacciare ogni forma di “superstizione” su un animale di grande compagnia che, indipendentemente dal colore del loro manto:

Ogni gatto è un mondo a sé

aggiornato a gennaio 2025
Autore: Linda Di Natale
Fonte: web, riviste specializzate del settore
Immagini: AI, web