C’è una data che, per molti anni, ho custodito nel cuore: l’8 maggio. Era il giorno in cui, con il grembiule ancora addosso e le mani un po’ appiccicose di colla e tempere, tornavo da scuola stringendo tra le dita un lavoretto, spesso storto ma fatto con infinito amore. Era la
Festa della Mamma
e io la festeggiavo con il cuore pieno di emozione, correndo tra le braccia della mia mamma, la mia dolce, cara mamma.
Oggi che lei non è più qui—portata via troppo presto da una malattia che ha interrotto il suo percorso quando ancora aveva tanto da donare—quel giorno resta impresso nella memoria come una carezza delicata, il profumo lieve della primavera, un abbraccio che non si può dimenticare. Non voglio che sia un pensiero intriso di tristezza: il dolore si è trasformato in silenzio, lasciando spazio alla gratitudine per tutto ciò che ha riempito il tempo condiviso. Per quegli 8 maggio colmi di sorrisi, di ciambelle fragranti e di poesie sussurrate soltanto a lei (perché solo lei non mi prendeva in giro quando mi sfuggiva qualche parola o verso), poesie che ho smesso di dedicarle quando, crescendo, vedevo i suoi occhi brillare—era commozione, ma io la confondevo per tristezza.
La vera storia della Festa della Mamma
Oggi la festa viene celebrata la seconda domenica di maggio, ma forse non tutti sanno che un tempo, in Italia, aveva una data fissa: proprio l’8 maggio. La ricorrenza, dedicata a tutte le mamme, ha radici antiche, ma la sua versione moderna ha preso forma all’inizio del Novecento negli Stati Uniti, grazie a Anna Jarvis. Dopo aver perso la madre, Anna volle istituire un giorno speciale per onorarla e per celebrare l’amore materno. Così, nel 1908, nacque la prima Festa della Mamma ufficiale, che presto divenne una tradizione nazionale, sancita nel 1914 dal presidente americano Woodrow Wilson.
In Italia, la festa fu introdotta negli anni ’50, inizialmente proprio l’8 maggio, grazie anche all’iniziativa del senatore Raul Zaccari e di don Otello Migliosi, parroco di Tordibetto di Assisi, che ne valorizzarono l’aspetto religioso e sociale.
Fu solo negli anni Settanta che la data venne modificata: si decise di spostarla alla seconda domenica di maggio, seguendo l’esempio di molti altri paesi. La scelta di una domenica fu dettata dalla volontà di permettere a più persone possibile di celebrarla insieme alla famiglia, senza i vincoli del calendario lavorativo o scolastico.
Un amore che resta
Ogni anno, quando arriva maggio, quel ricordo ritorna: io bambina, l’impegno meticoloso nel preparare un piccolo regalo che conteneva tutto l’amore del mondo. E poi lei, la mia mamma, che mi guardava con occhi lucidi e un sorriso che non ho mai più ritrovato uguale. Oggi, quell’8 maggio è diventato un giorno tutto mio, un piccolo altare di memoria, un momento per ringraziare, sorridere, e ricordare che l’amore di una mamma non finisce mai. Neppure quando sembra lontano.
Perché le mamme, anche quando non ci sono più, restano …
Autore: Lynda Di Natale Fonte: wikipedia.org Immagine: Lynda Di Natale