Tag
Amore, ❤️Love, Clorinda Di Natale, Clory, Forever, Love-story, Proposta di matrimonio, Racconti, Racconti d'amore, Storie d'amore
Nella sua comitiva Cesare è considerato un eterno Peter pan: quello fuori di testa e giocherellone. Da quando ha conosciuto Irene, però, ha cercato di darsi una regolata. I due si sono conosciuti al centro commerciale. La ragazza aveva bisogno d’aiuto per raggiungere un prodotto posto troppo in alto per lei. A causa del suo carattere un po’ troppo giocoso il giovane ebbe qualche problema per farsi accettare dai familiari della fanciulla. Milo, lo yorkshire di casa, ogni volta che lo vedeva cominciava ad abbaiare e a ringhiargli contro.
Quel cane sarebbe stato sicuramente d’intralcio per la realizzazione del piano che il giovane aveva intenzione di mettere in atto. Decise, perciò di correre ai ripari chiedendo la collaborazione di Donatella, la sorella minore della sua innamorata: “Ti chiedo solo di tenerlo a bada per il tempo necessario a realizzare la mia sorpresa.” La ragazzina gli propose un accordo: “Ti aiuto solo se mi dici cosa vuoi fare. Prometto che manterrò il segreto.” Cesare sospirò rassegnato: “Va bene. Ma se mi rovini l’effetto sorpresa faccio sparire per sempre quel piccolo mostriciattolo.” Quando la quindicenne fu messa a conoscenza della pazzesca proposta di matrimonio che il ragazzo aveva studiato per sorprendere sua sorella, assicurò con euforia che avrebbe provveduto lei al cane. Lui la guardò con fermezza: “Mi raccomando! Neanche i tuoi devono sapere.” Donatella lo rassicurò: “Tranquillo! Penso a tutto io. ”Anche se qualche volta i due innamorati avevano parlato di sposarsi, Irene non si aspettava di ricevere una proposta di matrimonio. Lui era stato attento a non farle capire nulla perché era deciso a stupirla. Voleva che lei ricordasse per sempre quel momento.
La sera in cui avrebbe realizzato il suo piano, Cesare riportò a casa la fanciulla prima del solito. L’intervento di Tommaso, il suo migliore amico, che ebbe la geniale idea di inventarsi un lavoro dal quale dipendeva il futuro lavorativo di entrambi fu fondamentale per evitare che Irene avesse dei sospetti. In realtà il futuro lavorativo del giovane, finalmente, era più che avviato grazie ad un curriculum che aveva inviato via mail ad alcune ditte e che era stato notato proprio quando lui aveva perso ogni speranza. Appena lasciata la sua amata sotto casa, il ragazzo si diresse nel luogo dove lo aspettavano i suoi amici per entrare in azione. Per sua fortuna, quella era una serata tranquilla. Non c’era nemmeno un alito di vento. Dunque i rischi di qualche imprevisto erano minori. I suoi complici si augurarono che non ci fossero emergenze. Avevano studiato tutto nei minimi particolari. L’ora stava per scattare. Per essere sicuro che tutto filasse per il verso giusto, il giovane inviò un sms a Donatella che gli assicurò che il piccolo e rumoroso Milo era stato segregato nel balcone sull’altro lato della casa e che erano tutti nelle rispettive camere da letto. Era giunto il momento di agire. Ognuno si sistemò ai suo posto e il gruppo partì dalla base operativa in assoluto silenzio. Mentre percorrevano le strade che portavano a casa di Irene, Cesare era preoccupato. Temeva che un improvvisa emergenza mandasse tutto in fumo. Intanto, nella sua stanza, la destinataria della sorpresa si dedicava alla lettura di un romanzo del suo scrittore preferito e non sospettava nulla di ciò che stava per accadere. In quel momento pensò che al suo innamorato avrebbe fatto bene leggere qualche libro di quell’autore. Lo avrebbe aiutato a capirla meglio. Scacciò subito quel pensiero assurdo: Cesare non era certo tipo da romanzi. Tra un pensiero e l’altro chiuse il libro, sprimacciò il cuscino per essere più comoda, spense la luce e si mise sotto le lenzuola. Rimasta al buio il sonno sembrò assalirla. Si era appena assopita quando la stanza fu illuminata da una luce lampeggiante blu e nel silenzio si levò il suono assordante delle sirene. Irene accese la luce e si mise a sedere nel letto. Le sirene sembravano provenire dal piazzale sotto il suo balcone. Si alzò e tirò su l’avvolgibile. Fece un passo indietro per la sorpresa di vedere che oltre i vetri c’era Cesare in giacca e cravatta. Lui le fece segno di aprirgli. Lei si mise le mani ai capelli ed assecondò quel la richiesta. Le sirene si zittirono. La ragazza notò, con gran stupore, che il suo innamorato era arrivato nel balcone usando la scaletta dei vigili del fuoco, tra i quali c’erano alcuni dei loro amici.
Sconcertata gli chiese: “Che ci fai qui? Cosa state combinando?” Lui le regalò un sorriso un po’ emozionato. Molte delle finestre del condominio si illuminarono e la gente si affacciò a guardare verso di loro. C’erano anche i suoi genitori. La fanciulla aspettò che il suo innamorato si decidesse a parlare. Lui si fece coraggio e prese una scatola dalla tasca, la aprì e mostrò a Irene un bellissimo anello: “Volevo che il momento in cui ti avrei chiesto di sposarmi restasse per sempre impresso nella tua memoria e che tu capissi cosa sono disposto a fare per te. Forse ho esagerato un po’ ma questo sono io. Accetteresti di diventare la moglie di questo matto che, pur soffrendo di vertigini, si è arrampicato su questa scala per sorprenderti e chiederti in sposa?” Lei era senza parole. Guardò le finestre tutt’intorno e i lampeggianti del mezzo di trasporto dei vigili e sorrise al suo folle innamorato: “Tu sei tutto matto. Si che ti sposo.” La gente alle finestre comincio ad applaudire. Donatella uscì nel balcone accanto ed esultò contenta mentre i due innamorati si abbracciavano. Cesare le stava proprio simpatico. Il conducente del mezzo dei vigili del fuoco fu richiamato dalla base operativa. C’era qualcuno che aveva bisogno di aiuto. Richiamò l’attenzione della sua squadra e, una volta saliti tutti a bordo, salutò i due innamorati e ripartì a sirene spiegate. Voltato l’angolo vide in un balcone il cane di Donatella che abbaiava indispettito per non poter raggiungere la sua padroncina. Sorrise soddisfatto esprimendo un pensiero ad alta voce. “Mi dispiace per te, piccolo Milo, ma l’operazione Grisù è perfettamente riuscita!”
Autore: Clorinda Di Natale