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Amore, Clorinda Di Natale, Clory, Cuore, Heart, L'attesa, Love-story, Proposta di matrimonio, Proposta originale, Sms, Storia d'amore, Storie d'amore
Se sogni qualcuno che si prodighi in carinerie per farti capire quanto tiene a te preparati a ricevere una gran delusione. Quelle sono cose d’altri tempi. Oggi bisogna dire addio a tutti quei gesti e quelle attenzioni che noi ragazze ci aspettiamo dal nostro innamorato.
Questa era la mia convinzione prima che Rocco mi facesse cambiare idea con la sua proposta di matrimonio. Lui ed io ci conoscemmo quando i miei decisero di ristrutturare casa. Lui era uno dei ragazzi della ditta a cui si era rivolto papà per i lavori. Cominciammo a chiacchierare di musica durante una pausa di lui, il resto venne da se. Da quel giorno sono passati otto anni. In questo lasso di tempo non c’è stata una sola volta in cui Rocco si sia ricordato un anniversario o una ricorrenza che ci riguarda. A Natale il suo regalo non mancava mai. A Pasqua arrivava puntuale l’uovo di cioccolato. Non potevo lamentarmi ma … Il Natale viene ogni 25 dicembre ed è inevitabile che ci si accorga del suo arrivo e più o meno lo stesso discorso vale per Pasqua. Per quanto riguarda i nostri anniversari , in otto anni , non c’è stata una sola volta in cui il mio innamorato mi abbia sorpreso con un regalo. Neanche un fiore.
Quando glielo facevo notare lui cercava di corrompermi con baci e abbracci e diceva: “Amore, per me ogni giorno vissuto con te è speciale per il semplice fatto che siamo insieme.” Lo amo ed ho imparato ad accettare anche questo lato del suo carattere: in fondo poco importa se non ricorda le date. Però, quando siamo con gli altri e sento le mie amiche che parlano delle attenzioni che ricevono dai loro ragazzi per questa o quella ricorrenza un po’ le invidio. Un giorno Rocco mi ha detto che sarebbe stato via per un paio di mesi: “Dobbiamo occuparci di un lavoro fuori città. Mi dispiace di dover stare lontano da te per così tanto tempo. Ti prometto che farò in modo di non farti sentire la mia mancanza. E ti assicuro che quando penserai a me, in quel preciso istante, io starò pensando a te.” Ero dubbiosa: “Non fare promesse che non rispetterai. Ti conosco benissimo. Mi basta un SMS ogni tanto.” Al momento di partire mi baciò per salutarmi e disse: “Ti lascerò senza parole. A te e a quelle antipatiche delle tue amiche.” Non fece in tempo ad andarsene che già mi mancava. E quelle frasi insolite mi lasciarono pensierosa. Pregai che il tempo passasse in fretta. E decisi uscire con gli amici per distrarmi e non pensare troppo a lui. Come avevo previsto passò una settimana e non ricevetti neanche un SMS da parte sua. Quando provavo a chiamarlo lui era irraggiungibile. Insicura come sono questa cosa mi insospettì. Mi dicevo: “Dora, non trarre conclusioni affrettate. Ricorda che si parla di Rocco!” il sabato sera andai in discoteca con gli amici. Presi una bibita e il barman mi consegnò l’ordinazione: “Con Rocco come va? Siamo amici da sempre.” Feci spallucce e gli dissi che andava tutto bene.
Quando presi il bicchiere per sorseggiare la bibita e notai che nel bicchiere c’era uno stecchino decorato con un cuoricino notai uno strano sorriso sul volto del ragazzo che si dedicò a servire l’altra gente. Da quella sera, in ogni posto dove andavo mi imbattevo in un cuore o qualcosa che ne ricordava la forma. Un piattino con il disegno di un cuore, cuoricini sulla tovaglia o sui bicchieri, un dolce decorato con un cuore di zucchero e così via. Il cellulare di Rocco, però, rimaneva irraggiungibile. Un giorno a casa arrivò un pacco contenente un cuore di peluche con la scritta TI AMO, accompagnato da un biglietto da parte del mio innamorato che non si sprecò con le parole. C’era scritto solamente: “Ti penso sempre, aspettami.” Poco dopo squillò il telefono: “Ciao Dora, chiamo da un fisso. Qui i cellulari non prendono. Non posso stare troppo al telefono. Il lavoro va bene. Ti richiamato appena possibile.” Quella sera andai a dormire più tranquilla. Una settimana prima del ritorno di Rocco ancora non avevo ricevuto chiamate da lui. Solo brevi sms.
Nunzia, la mia migliore amica, capì che ero giù di morale e, per distrarmi, mi portò in giro per tutto il pomeriggio. Lei è fidanzata col fratello di Rocco. Piero è pieno di attenzioni per la sua ragazza. Ad un certo punto della nostra passeggiata, il telefono di Nunzia cominciò a squillare. Lei rispose, salutò il suo innamorato, ascoltò cosa aveva da dirle e mi guardò in modo strano: “Andiamo al parco. Piero ci aspetta li!” L’idea che lui si unisse a noi non mi piaceva per niente. Non mi andava di fare il terzo incomodo. Passare delle ore col fratello di Rocco non mi avrebbe certo aiutata a distrarmi. Chiesi alla mia amica di portarmi a casa ma lei ignorò la mia richiesta. Al parco Piero mi salutò calorosamente. Alle sue spalle notai un enorme scatolone chiuso da un nastro rosso. Pensai subito ad una sorpresa per la mia amica: eccomi nel ruolo del terzo incomodo. Piero sembrò leggermi nel pensiero ed esclamò divertito: “Questo è per te, Dora! Rocco mi ha pregato di consegnartelo.” Sorpresa mi avvicinai con sospetto allo scatolone: “Cosa potrà mai contenere una scatola così grande?” Tirai via il nastro rosso, sollevai il coperchio e feci un passo indietro quando dalla scatola volarono su nel cielo tanti palloncini rossi a forma di cuore con la scritta TI AMO. Uno di loro rimase nella scatola. Era trattenuto da qualcosa. Sbirciai nello scatolone e vidi uno scatolino a forma di cuore legato al palloncino. Lo presi e sentì qualcuno arrivare alle mie spalle, accostare le labbra al mio orecchio e sussurrare: “Sorpresa!“ Era Rocco che prese la scatolina dalla mia mano, mi fece girare verso di lui, tirò fuori l’anello lanciando la scatola nello scatolone e s’inginocchiò. Alzò lo sguardo verso di me, si fece serio e parlò: “Anche se non ricordo le date e non ti copro di attenzioni come piace a te ti amo con tutto il cuore. Mi vuoi sposare?”
Non riuscì a trattenere le lacrime e l’ emozione mi impediva di parlare. Feci un respiro profondo e, con la voce che mi tremava, risposi di si a Rocco che mi mise l’anello al dito, si alzò e mi abbracciò sorridendo.
Autore: Clorinda Di Natale