Quella di Federico è una famiglia molto in vista. I genitori non hanno mai fatto mancare nulla a lui e sua sorella Sarah.
Suo nonno materno, venuto a conoscenza della decisione del nipote di diventare medico, gli promise che, se si fosse impegnato, non appena conseguita la laurea avrebbe avuto un posto nel suo team di medici. Tutti, amici compresi, sostenevano che lui e Sarah fossero privilegiati dalla posizione della loro famiglia. Federico era molto legato a sua sorella. Entrambi sapevano che l’immagine di felicità e serenità attribuita alla loro famiglia era tutta apparenza. Loro avrebbero preferito appartenere ad una famiglia modesta come quella dei domestici a servizio in casa loro. Erano affascinati dall’affetto che traspariva dai gesti e dagli sguardi che si scambiavano Ambrogio (il loro giardiniere tuttofare) e sua moglie Rosa (la domestica) ogni volta che si incontravano di sfuggita. Erano impercettibili agli occhi di tutti tranne ai loro, sempre attenti a studiare tutto ciò che li circondava. La decisione del ragazzo di diventare medico la doveva a Caterina, la più piccola dei figli della coppia di domestici che, a pochi mesi di vita, a causa di una malattia, aveva perso l’udito e l’uso della parola.

Pur avendola vista pochissime volte, il giovane era rimasto colpito nel notare come quella bimba silenziosa riuscisse a farsi capire anche senza usare la voce. Compiuti sei anni, la piccola fu mandata in un istituto per sordomuti dove avrebbe imparato a gestire il suo handicap. Da allora, nonostante lei tornasse a casa per le feste, non l’aveva più rivista. Federico pensava spesso a lei. Il ragazzo e Sarah, di nascosto dai genitori, avevano fondato una band musicale assieme ai figli dei domestici: lui era il batterista, Sarah la voce femminile, Davide e Stefano suonavano rispettivamente tastiere e basso. I ragazzi si riunivano in un garage. In quelle occasioni i due si informavano dagli altri sui progressi di Caterina.
Per la festa dei suoi diciotto anni, Sarah decise di esibirsi con la band per far capire ai genitori che, nonostante il loro parere contrario, avrebbe seguito il sogno di diventare una cantante. I due non presero di buon grado il fatto che i loro ragazzi si accompagnassero ai figli dei domestici. Se proprio voleva cantare, Sarah doveva scegliere meglio i suoi musicisti.
Mentre i suoi lo rimproveravano per il fatto di togliere tempo allo studio per suonare la batteria in una band di squattrinati, Federico era distratto. Quella sera aveva rivisto Caterina che era tornata a casa pronta a fare il suo ingresso nel mondo, nonostante il suo handicap. Per tutta la serata la osservò parlare coi suoi fratelli nel linguaggio dei segni con cui lei si esprimeva. Doveva imparare a comunicare con lei. Qualche giorno dopo era in sala a studiare, munito di un manuale del linguaggio dei segni, quando Rosa entrò per fare pulizie. La donna, sospettosa, gli chiese a cosa gli serviva imparare quella roba e lui si giustificò dicendole che era compresa nel suo programma di studio. La domestica gli suggerì che, per imparare più in fretta, poteva chiedere aiuto a sua figlia. Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte ed andò a cercare la fanciulla. Una sera Caterina si presentò alle prove della band. Sarah notò che la ragazza appoggiava i palmi delle mani sull’amplificatore e, dal modo in cui muoveva il capo, sembrava intuire il ritmo della musica. Alla fine dell’esibizione quella spettatrice particolare mostrò il suo apprezzamento alla band dicendo a gesti che quel pezzo le era molto piaciuto. La cantante, appena suo fratello le tradusse ciò che aveva detto, chiese incuriosita all’amica come poteva apprezzare una canzone che non sentiva. Stefano le spiegò che sua sorella ascoltava la musica attraverso le vibrazioni e che, seguendo il labiale ne comprendeva le parole. Sarah fu sorpresa di scoprire che un handicap così grave come la sordità potesse essere superato con tanta disinvoltura. Lei si era arresa di fronte a difficoltà molto più banali. Così decise che da quel giorno avrebbe tradotto tutte le canzoni che cantava nel linguaggio dei segni, in modo che anche i sordi potessero apprezzarne i testi.
Federico l’aiutò ad attuare il suo progetto. Quella trovata permise ai ragazzi di dare alla loro band una nuova immagine e ragione di esistere. Negli anni, quella particolarità permise alla band di farsi apprezzare esibendosi durante i più importanti galà di beneficienza organizzati dalle varie associazioni. Tra una serata e l’altra, l’amore tra l’aspirante medico e la ragazza silenziosa si rafforzò.
Federico fece la sua proposta di matrimonio a Caterina durante la festa per la sua laurea. La band, giorni prima, aveva suonato ad una manifestazione ideata per aiutare un’ associazione per la protezione degli animali, a cercare della gente disposta ad adottare i cuccioli di beagle, salvati da un terribile destino. I poverini avevano rischiato di diventare cavie da laboratorio. In quell’occasione il giovane aveva notato che tra la sua ragazza e un piccolo beagle era stato amore a prima vista. Di nascosto da tutti, prese accordi per adottare il cagnolino. Durante la festa in suo onore, portò la ragazza davanti al palchetto dev’era sistemata la band con gli strumenti, intanto Sarah gli portò il cucciolo. Lui lo mise tra le braccia di Caterina dicendole che era suo. Lei lo guardò sorpresa. Federico scambiò un cenno d’intesa con il tastierista, poi sistemò il cane nella sua cesta e chiese alla fanciulla di mettersi in ascolto. Lei posò le mani sull’amplificatore. Il tastierista fece partire una registrazione che Federico aveva realizzato quel pomeriggio. Mentre tutt’intorno si diffondeva il tamburellare della batteria, coi segni e con la voce lui disse: “Quello che senti è il suono del mio cuore quando penso a te. Lui è il nostro cane. Si chiama Drums (batteria), lo strumento che dà voce all’emozione nel mio cuore mentre ti chiedo: Caterina, vuoi diventare mia moglie?” Lei rimase un momento immobile. Poi sorrise e, con gli occhi umidi e le mani che le tremavano, prese la mano di lui, se la posò sul cuore ed annuì.
Autore: Clorinda Di Natale