Tag
Cena, Cena coi genitori, Clorinda Di Natale, Clory, Consigli vita in coppia, Coppia, Coppia giovane, Coppia vera, Genitori e figli, Vita da coppia, Vita di coppia
Quando Fausto chiese a Gabriella di sposarlo, lei non esitò a dirgli di si. La ragazza iniziò subito a fantasticare su ogni dettaglio: il vestito, la scelta della sala, l’addobbo floreale, il colore degli abiti delle damigelle, il menù, … Il suo entusiasmo si spense quando, una sera, Fausto le fece notare che dovevano parlare coi rispettivi genitori per accordarsi sull’organizzazione del matrimonio:
All’inizio della nostra convivenza, sa i miei che i tuoi, hanno detto che sarebbero stati felicissimi di contribuire alle spese per le nostre nozze e una notizia così importante dovrebbe essere accompagnata da una cena.
Gabriella andò nel panico:
Una cena? Sei impazzito?
Fausto allargò le braccia:
Qual è il problema? Tu te la cavi benissimo in cucina. Cerchiamo qualche ricetta particolare sul web e il gioco è fatto.
La ragazza obiettò:
La fai facile tu. Quella che deve passare tutto il giorno a sfaccendare tra pentole e fornelli sono io.
Fausto le prese il viso tra le mani e, dopo averle dato un rapido bacio sulle labbra, le sorrise fiducioso:
Vedrai che andrà tutto bene. Il giorno dopo riderai di tutti questi dubbi.
Gabriella non si lasciò convincere: un conto era preparare qualcosa da portare ad una festa tra amici e un altro occuparsi, da sola, dell’intera cena con suoceri e genitori. Cercò di aggrapparsi ad un’ultima speranza:
Perché non li portiamo in un ristorante?
il giovane si alzò dal divano e indietreggiò guardandola con aria colpevole:
Ho già anticipato ai miei e a tuo padre che li inviteremo a cena qui.
La fanciulla rimase un momento in silenzio. Poi si alzò afferrando un paio di cuscini con fare minaccioso:
Spero per la tua incolumità che questo sia uno scherzo.
Fausto alzò le mani pronto a ripararsi dalle cuscinate. Continuò ad indietreggiare timoroso ma divertito:
Cerca di metterti nei miei panni. Ero con papà e avrei voluto confidarmi con lui. Quando abbiamo incontrato tuo padre ho pensato che sposerò sua figlia. Mi sono fatto prendere dall’emozione.
Gabriella mosse qualche passo verso di lui:
Dall’emozione, certo! Non prendertela se ti faccio male. Pensa al dolore che proverai quando mi condanneranno all’ergastolo per aver avvelenato i nostri genitori.
Fausto le puntò il dito contro:
Non è corretto da parte tua minacciarmi armata di due cuscini. Io sono disarmato.
La sua futura sposa lasciò cadere le braccia con un’espressione scoraggiata sul viso:
Non ce la farò mai.
Lui le si avvicinò e la strinse tra le braccia:
Quando decidi di fare qualcosa non ti ferma nessuno. Sarai bravissima.
Gabriella si godette per qualche secondo quell’abbraccio poi si liberò e guardò il suo innamorato con determinazione:
Hai ragione. Quando decido di fare qualcosa non mi ferma nessuno.
Cogliendolo di sorpresa gli diede una cuscinata:
Questa è per aver deciso senza prima chiedere il mio parere. E quest’altra per lo stato d’ansia in cui sarò finché non sarà conclusa la cena.
Provò a colpirlo di nuovo ma lui fu più rapido. Le prese il cuscino dando inizio ad una scherzosa battaglia a cuscinate.
Il giorno della cena i giovani innamorati lo trascorsero insieme, dividendosi tra cucina e pulizie di casa.
Poco prima dell’arrivo dei genitori i due si prepararono. Gabriella era agitatissima:
Mi sta bene questo vestito? Non è troppo elegante, vero? E i capelli? Stasera sembrano proprio non voler andare a posto. E queste scarpe? Perché non dici niente? Ho sbagliato tutto, vero? Vado a cambiarmi.
Fausto la fermò mentre lei stava già per dirigersi verso la camera da letto:
Rilassati, Gabriella. Abbiamo invitato i nostri genitori mica la regina d’Inghilterra. Sei perfetta come sempre. Siediti e aspetta.
Prima di andare a sedersi accanto a lei, lui andò a spostare un soprammobile di qualche millimetro e risistemò per l’ennesima volta i cuscini. La ragazza capì che, nonostante cercasse di nasconderlo, anche lui era nervoso. Gli prese la mano e restarono in silenzio, seduti uno accanto all’altra. Quando suonò il citofono si scambiarono un’occhiata. Lui andò a rispondere. Lei corse in cucina per un’ispezione dell’ultimo minuto. Una volta arrivati, gli ospiti notarono subito il nervosismo della coppia e capirono che dietro quell’invito c’era qualcosa di importante. Come se avessero fatto un tacito accordo, tutti e quattro finsero di non accorgersi della tensione dei giovani innamorati. Il padre di Fausto annusò l’aria notando il buon profumo proveniente dalla cucina. Gabriella corse nuovamente a controllare la teglia nel forno. Le due consuocere la raggiunsero. Sua madre sbirciò nelle pentole sui fornelli:
Hai preparato tutto con le tue mani?
La ragazza annuì:
Mi ha aiutata anche Fausto. Di sicuro, però, dovremo buttar via tutto. Vado a cercare il numero del ristorante qui all’angolo. Facciamo ancora in tempo ad ordinare qualcuna delle specialità indiane per cui sono rinomati.
La donna guardò la figlia con curiosità:
Perché dovremmo?
La fanciulla sospirò:
Perché niente di ciò che abbiamo preparato sarà gustoso come sembra.
La madre di Fausto non riuscì a nascondere un sorriso divertito:
Non vedo l’ora di sedermi a tavola ed assaggiare ogni cosa. A giudicare dal profumo stasera consumeremo una cena deliziosa. E, per carità, non nominare la cucina indiana. Mio marito prova avversione per tutto il cibo che non è italiano. Rilassati e goditi la serata.
Gabriella, rinfrancata dal tono allegro della suocera, cominciò a rilassarsi.
Superata la tensione iniziale, gli innamorati comunicarono ai loro ospiti la decisione di sposarsi. I quattro accolsero con gioia la notizia. Il padre di lei, dopo aver brindato al futuro della coppia, finse di essere deluso:
Quando vi ho visti così nervosi credevo fosse in arrivo un nipotino. Invece scopro che volete solo trascinarci nello stress dei preparativi delle nozze.
Sua moglie lo rimproverò e lui rise dicendo che scherzava. Il padre di lui diede un’amichevole pacca sulla spalla al consuocero:
Mi sa tanto che ci conviene darcela a gambe. Fra poco le nostre mogli cominceranno a farsi la guerra per decidere ogni minimo dettaglio.
Fausto notò che sua madre non aveva apprezzato la battuta del marito ed intervenne per sdrammatizzare:
Tranquilli! Ci occuperemo noi di ogni dettaglio. Voi dovete solo finanziare il tutto.
Tutti capirono la sua intenzione di sdrammatizzare e scoppiarono a ridere.
Una volta salutati i loro ospiti i due futuri sposi si scambiarono un sorriso soddisfatto. Lui parlò per primo:
Cosa ti avevo detto?
Lei gli regalò un sorriso furbesco:
Hai promesso che mi avresti dato una mano a mettere tutto a posto prima di andare a dormire. Senza protestare!
Gli prese la mano e lo costrinse a seguirlo in cucina.
Autore: Clorinda Di Natale