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Un giorno di inizio dicembre Alma e Stella chiesero a Babbo Natale di aiutare me, l’angelo Cupido, a trovare una fidanzata per il loro papà. Ed eccomi qui, la notte del 24 dicembre, sulla sua slitta trainata dalle renne ad aspettare di partire con lui per un viaggio attorno al mondo. Ora vi racconto come è andata.
Qualche anno fa, Stefano e Lorella, amici sin dall’infanzia, si separarono perché nella vita di lui arrivò la bella Adriana e lei decise di andare a studiare in un’altra città. Il giovane non sapeva che Adriana lo corteggiava perché, appartenendo ad una famiglia legata al mondo della moda, poteva aiutarla a realizzare il sogno di diventare una modella. Dopo circa un anno di frequentazione con Stefano, la ragazza scoprì di essere incinta. Ossessionata dal voler mantenere un fisico perfetto, chiese al suo compagno di aiutarla a trovare una struttura affidabile per interrompere la gravidanza sostenendo di non sentirsi abbastanza matura per crescere un figlio. Lui non appoggiò la sua scelta:
Siamo entrambi responsabili dell’esistenza della creatura che cresce dentro di te. Ricorrere all’aborto per un motivo così banale andrebbe contro i valori su cui è basata la mia vita. Non posso importi nulla ma sappi che se interrompi la gravidanza non ha più senso portare avanti la nostra storia.
Adriana, alla prospettiva di perdere Stefano, scoprì di essersi affezionata a lui più di quanto immaginasse. Pertanto scelse di tenere il bambino. La gravidanza fu complicata ma il suo compagno le fu sempre accanto. Dopo la nascita delle bambine, però, faticando a ritrovare la forma perfetta, era sempre di malumore. Stefano pensò che il suo essere nervosa fosse dovuto allo stress. Così le propose una romantica gita di due settimane in montagna senza le bimbe e lei accettò con entusiasmo. Durante quella vacanza, però, la donna perse la vita a causa di un misterioso incidente. Tornato a casa col cuore in mille pezzi, Stefano si dedicò anima e corpo al lavoro promettendo a sé stesso di fare crescere le figlie in un atmosfera di serenità.
Erano passati sei anni da allora e, d’accordo con Babbo Natale, andai a controllare la situazione di Lorella che era tornata dai genitori dopo aver scoperto che il ragazzo con cui aveva scelto di vivere per il resto della vita la tradiva con la sua coinquilina. In quegli ultimi mesi si era concentrata totalmente nello studio perché voleva laurearsi entro la primavera successiva.
Era giunto per me il momento di riunire i destini di Lorella e Stefano. Così andai a sbirciare Alma e Stella che, in quel momento, parlavano con la babysitter:
Tutti i nostri amichetti passano tanto tempo a fare cose divertenti coi genitori mentre papà sta con noi solo quando ci legge la storia della buona notte. Ogni tanto ci piacerebbe trascorrere con lui un intero pomeriggio: fare i compiti, giocare, passeggiare o stare seduti con lui sul divano a guardare la tv.
La ragazza fu colpita da quella confidenza e, appena rientrò a casa, ne parlò con sua sorella Lorella confessandole il timore che la cosa potesse pesare sul rendimento scolastico delle bambine. L’altra, pensando che, se non fosse stato per l’arrivo di quelle bimbe forse sarebbe accanto all’uomo che amava da sempre, suggerì a Lucia di darsi malata ed avvisare all’ultimo minuto:
In tal modo sarà difficile per loro trovare una sostituta e Stefano non avrà altra scelta che tenere le bimbe con se.
La ragazza approvò l’idea di sua sorella:
Per rendere tutto più credibile domani andrai tu ad avvisarli.
L’altra cercò di tirarsi indietro ma Lucia era già sparita in camera con la scusa di dover studiare.
L’indomani pomeriggio, Lorella entrò nel negozio di abbigliamento di Stefano e, quando lo vide al bancone accanto alle gemelle che facevano i compiti, sentì il suo cuore fare le capriole. Le sembrava di essere tornata indietro a quando era adolescente. Lui sorrise nel vederla:
Lory, che sorpresa! Da quando sei tornata dai tuoi non ti ho mai vista in giro.
Lei si sforzò di ricambiare il sorriso:
Vorrei laurearmi entro la prossima primavera e sto cercando di dare quanti più esami possibile.
Per un attimo tra i due calò il silenzio. Poi lei gli disse il motivo per cui era lì. Stefano non le diede il tempo di finire di parlare, la guardò e disse disperato:
Mia madre è a casa con l’emicrania, la sua assistente ha preso un permesso per andare dal medico ed io devo dividermi tra soddisfare le richieste dei clienti e rispondere alle telefonate di lavoro. Come faccio a tenere a bada queste due pesti che non stanno sedute per più di mezz’ora?
Lorella guardò le bimbe intente a scrivere e, senza quasi rendersene conto, si offrì di aiutarlo.
Tra una chiacchiera e l’altra i due adulti si addentrarono nel tunnel dei ricordi conversando allegramente sotto le occhiate curiose di Stella ed Alma. Ad un certo punto Stefano si allontanò per rispondere al telefono e le bimbe chiesero a Lorella se l’aveva mandata Babbo Natale. Lei le osservò sconcertata. Alma le sorrise:
Non ti preoccupare. Sappiamo tenere i segreti.
Stella annui:
Tu e papà vi guardate con gli occhi da innamorati.
Lorella rimase senza parole ma il ritorno di Stefano la tolse dall’imbarazzo di dover rispondere alle gemelle. Le bambine mostrarono al padre i compiti scambiandosi uno sguardo d’intesa e Lory approfittò di quel momento per salutare ed andare via in fretta.
Arrivata a casa la ragazza si rifugiò nel buio della sua stanza cercando di placare i battiti del suo cuore. Andò alla finestra e vide Stefano sulla porta del negozio che guardava nella sua direzione. Consapevole di non essere vista, rimase a guardarlo. Persino due bambine di sei anni avevano capito che lei e il loro papà erano legati da qualcosa di speciale. L’intensità di quel sentimento la spaventava mentre sul volto di Stefano, ancora fermo sul marciapiede, leggeva preoccupazione. Quando l’uomo rientrò lei si sedette alla scrivania e accese il computer decisa a scrivergli una lettera. In quel momento Lucia bussò alla porta dicendole che al telefono c’era Stefano che voleva parlarle. Lorella le aprì, prese il cordless e si richiuse la porta alle spalle. Fece un lungo respiro, ricacciò indietro le lacrime e quando lui le chiese perché fosse andata via così in fretta gli parlò con sincerità:
Sono venuta via perché ho avuto paura delle mie emozioni. Ero convinta che la distanza e il tempo avrebbero spento i sentimenti che provavo per te ma oggi, quando ti ho rivisto dopo tanto tempo, li ho ritrovati più vivi che mai. Credevo di riuscire a tenere a bada il mio cuore e poter ingannare l’amore. Poi le tue figlie, due bimbe di sei anni, mi hanno fatto notare che ci guardavamo con gli occhi innamorati. Non voglio più soffrire come quando ho saputo della gravidanza di Adriana.
Stefano le chiese se potevano parlarne di persona ma lei rifiutò:
Guardandoti negli occhi non riuscirei a parlarti.
Stefano sospirò:
La mia storia con Adriana era un’illusione. Lei era ossessionata dal desiderio di un corpo perfetto. Quando scelse di portare avanti la gravidanza pur di restare con me pensai che fosse cambiata. Invece mi ha quasi trascinato nell’abisso delle sue insicurezze. Dopo il suo strano incidente mi sono ripromesso che avrei fatto l’impossibile per fare capire alle mie bimbe cosa conta davvero nella vita. Mi dispiace che ti abbiano messa in difficoltà ma, allo stesso tempo, sapere che hanno notato il nostro legame mi conferma che sto riuscendo nell’intento di renderle migliori dei loro genitori. In questi anni ho pensato più di una volta di venirti a cercare ma eri impegnata con un altro e poi ci sono Alma e Stella. Non posso immaginare di dover scegliere tra te e loro.
Lorella lo interruppe:
Se credi che possa chiederti una cosa del genere non hai capito nulla di me. Trova del tempo da passare con le tue bambine. Ascolta cos’hanno nel cuore. Farà bene a tutti e tre e ti aiuterà a perdonare Adriana. Solo così potrai pensare ad un nuovo inizio.
Per un attimo dall’altro capo del telefono ci fu silenzio. Poi Stefano tornò a parlare:
Vorrei che ci fossi anche tu nel mio nuovo inizio.
Lorella sospirò:
Fa ciò che ti ho detto. Il resto verrà da sé. Ti auguro una buona serata.
Riattaccò sperando che lui riuscisse a capire cosa voleva veramente.
La domenica mattina che seguì a quella telefonata Stefano uscì tenendo per mano le gemelline e se ne andò in giro con loro fino al pomeriggio. Al rientro le bimbe gli chiesero:
Papà possiamo andare a leggere qualcosa alla Cioccolibreria? Non ti chiederemo di comprarci la cioccolata. Per favore, dicci di si.
L’uomo esitò un momento, le guardò con espressione seria e disse
Mi chiedete qualcosa di impossibile. Non si può entrare li dentro e leggere qualcosa senza assaggiare un po’ di cioccolato.
Alma e Stella lo guardarono e lui, sorridendo, le invitò a seguirlo. Dopo aver ordinato tre tazze di cioccolato caldo, andò a scegliere un libricino, si sedette con le figlie su un divanetto e lesse per loro. Nel frattempo rientrò Lorella che li vide e proseguì dritta per la sua strada. Nel retro trovò Lucia che la fermò:
Hai visto chi c’è di la?
Lorella accennò un sorriso e continuò ad occuparsi delle sue faccende.
La sera del 24 dicembre, poco prima della mezzanotte, Stefano e le sue bambine, dopo aver chiesto per telefono a Lorella di uscire un attimo con loro, andarono davanti alla Cioccolibreria. Lei li raggiunse stringendosi nel cappotto:
Fa freddo qui fuori.
Le bimbe annuirono:
Lo ha detto anche la nonna ma papà dice che dentro non si può vedere la magia del Natale.
Lorella guardò Stefano con espressione divertita:
Gli hai raccontato che le nostre mamme erano contrariate da questo rituale?
Stefano allargò le braccia:
Loro sostengono che Babbo Natale ti ha scelta come mia fidanzata. Mi sembra giusto che sappiano tutto il possibile sul tuo conto.
Lei, curiosa, gli chiese bisbigliando:
Cosa gli dirai quando fra poco non vedranno accadere nessuna magia?
Lui fece spallucce:
Mi inventerò qualcosa. Intanto, come loro, spero che accada una magia. In fondo non eri tu ad affermare che lo spirito del Natale consiste nel dare libero sfogo al bambino che c’è in noi?
Lorella annuì sorridendo:
Giusto.
In quel momento l’orologio della piazza cominciò a suonare la mezzanotte. Al terzo rintocco Alma e Stella spalancarono gli occhi indicando il cielo ed urlarono saltellando:
Guadate! C’è la slitta di Babbo Natale!
I due adulti guardarono in alto meravigliati e, mentre lanciavo loro una manciata di polvere d’amore, Babbo Natale urlò il suo tipico saluto:
OH – OH – OH! BUON NATALE!!!
Autore: Clorinda Di Natale