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Brunetta è stata una disegnatrice, illustratrice, pittrice e caricaturista italiana. Una figura centrale dell’illustrazione di moda e del costume italiano del Novecento: artista eclettica, raffinata, documentarista del tempo, che ha attraversato decenni (dagli anni ’20 a quasi la fine degli anni ’80) modellando lo sguardo sulla moda, la società, la femminilità, con ironia, precisione, mestiere e gusto. Qui di seguito una ricostruzione dettagliata della sua vita – professionale e privata –, del suo stile e degli eredi (diretti o simbolici) del suo nome.


Biografia e carriera

🙋‍♀️Origini e formazione

 Bruna Moretti Mateldi, nota semplicemente come Brunetta, nasce il 3 settembre 1904 a Ivrea. Figlia di padre militare e di madre con inclinazioni artistiche, cresce in un ambiente che valorizza l’arte. Dopo il liceo artistico frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna e poi l’Accademia Albertina di Torino. Intorno alla metà degli anni Venti si trasferisce a Milano, che diventerà la città dove svolgerà la gran parte della sua attività artistica.

👰‍♀️Famiglia e vita privata

Nel 1930 sposa Filiberto Mateldi, anch’egli pittore/illustratore. Lui morirà nel 1942 a causa di gravi malattie. Brunetta dovette continuare il lavoro anche in condizioni personali difficili. Nonostante le difficoltà del periodo della guerra e del dopoguerra, riesce a consolidare la propria posizione, guadagnandosi rispetto e riconoscimenti nel mondo dell’illustrazione, dell’editoria e della moda.

📋Attività professionali

Brunetta non è stata solo stylist o designer nel senso moderno del termine, ma una illustratrice, giornalista, critica di costume, creatrice di bozzetti, collaboratrice con riviste, pubblicità, cartellonistica, editoria, manifesti, costume e così via.

Dalla fine degli anni Venti in poi comincia a pubblicare illustrazioni su testate come Gazzetta del Popolo, Lidel, La Lettura, Il Balilla. Negli anni ’30 collabora con periodici femminili come Bellezza, La Donna, Novellino, Mammina etc. Nel campo della pubblicità svolge campagne per marchi importanti: Olivetti, Campari, Marzotto, Rinascente; realizza manifesti; promuove prodotti e brand con la sua cifra grafica. Verso gli anni ’50-’60 diventa una firma fissa anche in rubriche legate al costume e alla femminilità: collaborazione con L’Espresso, rubriche con giornaliste come Camilla Cederna.

🖋️Stile, segno distintivo e opere iconiche

Il tratto di Brunetta si riconosce per alcune caratteristiche peculiari che lo rendono ancora oggi riconoscibile:

  • Ironia e pudore critico — non era solo descrivere abiti e figure, ma osservare costume, tendenze, mode, manie sociali con un occhio consapevole.
  • Linea chiara, elegante, pulita, con buon uso del bianco/spazio vuoto, attenzione alla silhouette femminile; spesso le figure femminili hanno posture eleganti, accennate ma mai estremizzate.
  • Uso del disegno (e del bozzetto) come documento più che come pura decorazione: ogni figura, abito, accessorio testimonia un tempo, una stagione, una moda.
  • Semplicità compositiva ma ricchezza di dettagli utili (accessori, cappelli, drappeggi, cappotti, calze etc.). Non ornamento gratuito, ma funzionale al carattere dell’illustrazione.

Opere iconiche / momenti memorabili:

  • Il manifesto per le calze Si-Si, 1957-58, particolarmente noto.
  • Le illustrazioni accompagnanti articoli di moda — le rubriche, i “taccuini” su riviste come Grazia, Bellezza, L’Espresso. Le sue modelle disegnate per la moda italiana del dopoguerra sono diventate simbolo del gusto, dell’eleganza, di un modo di essere donna in quegli anni.
  • Le collaborazioni con stilisti e con il mondo dell’alta moda internazionale: Brunetta osservava Dior, Chanel, Schiaparelli, Saint Laurent, ne interpretava le collezioni per il pubblico italiano.

🎓Riconoscimenti e manifestazioni

  • Riceve l’Ambrogino d’oro (Milano) in riconoscimento alla sua attività e al contributo culturale.
  • Premi nel campo dell’illustrazione e del giornalismo; numerose mostre personali e collettive.

Cronologia dei principali eventi e lavori

Anno Evento / Collaborazione / Opera
1924-1925 Inizia a collaborare come illustratrice di moda su La Domenica del Corriere.
Fine anni Venti (circa 1929) Realizza disegni e vignette per la rivista Lidel.
1930 Sposa il pittore/illustratore Filiberto Mateldi.
Inizio anni Trenta Collabora con varie riviste: La Lettura, Il Balilla (1931), I Tessili Nuovi e La Donna (circa 1933).
Metà anni Trenta (1935-38) Lavora con riviste femminili come Mammina e Novellino; collabora anche con Scena Illustrata, Il Dramma verso la fine del decennio.
1936 Entra nel mondo della pubblicità, collaborando con aziende come Gi.Vi. Emme, Olivetti e Campari.
1937 Pubblica l’illustrazione Vittorio Monterisi, Il tempo è nostro XXIII su L’Illustrazione Italiana.
1939 Lavora per Il Corriere dei Piccoli.
Anni Quaranta Nel 1942, muore il marito; Brunetta continua la sua attività nonostante le difficoltà della guerra e del dopoguerra.
1943 Illustrazione intitolata Sicilia appare come copertina de L’Illustrazione Italiana il 25 dicembre.
Dopoguerra (‘50-‘60) Continua collaborazioni con quotidiani come Il Corriere della Sera, riviste di moda; intensifica il lavoro pubblicitario; frequenta atelier, musei, viaggia per studiare moda e costume.
1956 Prima mostra personale a Milano presso la Galleria Apollinaire.
1957 Mostra alla galleria “L’Obelisco” di Roma: espone dipinti con scene notturne dedicate a Roma, Venezia, Parigi e Londra.
1958 – [Nota: una fonte dice che nel 1958 fu invitata da Harper’s Bazaar a collaborare, unica italiana; non ho la data precisa confermata per “1958”, ma è un punto indicato nell’archivio più ampio].
Anni ’60 Continuano le mostre, riconoscimenti; frequenta il mondo dell’alta moda; illustrazioni per riviste; progetti editoriali.
1969 Espone presso la galleria Gian Ferrari di Milano.
Anni ’70 Tiene mostre a Milano; continua attività giornalistica e di costume; lavora fino agli anni Settanta con rubriche su riviste come L’Espresso (la rubrica “Il lato debole” con Camilla Cederna) che durano fino al 1976.
1977 Mostra presso libreria Einaudi a Milano.
1980 Pubblica una selezione dei disegni, schizzi, bozzetti realizzati nel corso di oltre cinquant’anni; riceve l’Ambrogino d’oro.
1981 Pubblicazione Brunetta. Il Vizio del Vestire, racconto per immagini delle donne alla moda tramite le illustrazioni di Brunetta.
1988-1989 Tiene l’ultima mostra personale nella vecchia sede di Galleria Bolzani (Milano) nel 1988.

🙇Fine vita

Brunetta visse gran parte della sua vita a Milano, città che la adottò artisticamente e culturalmente. Si spense il 1° gennaio 1989, all’età di 84 anni, a causa di una malattia.


Il suo lascito ad ogi: “Portare avanti il suo nome

Anche se Brunetta non è più in vita, il suo nome e la sua opera sono attivi e vivono tramite diverse iniziative:

  • Archivio e collezioni
    • Il nipote Massimo Moretti custodisce l’intero archivio privato dell’artista.
  • Brand “Le Brunette”
    • È il progetto che riattualizza il nome di Brunetta e le sue opere nel fashion/lifestyle. Davvero non come alta moda, ma come uso del disegno grafico e delle sue illustrazioni originali applicate a t-shirt e altri oggetti.
    • Co-fondato da Massimo Moretti e da Elisa Italiani.
    • Prodotti: t-shirt d’autore che riportano i disegni originali di Brunetta, una linea HOME (piatti d’autore). Edizioni limitate per rendere l’oggetto più da collezione che da “fast-moda”.
  • Mostre e rassegne
    • Nel segno di Brunetta: mostra antologica nella Galleria Bolzani a Milano; esposizione di bozzetti, disegni, abiti e accessori, provenienti dall’archivio privato.
    • A Filo (salone/tavolo del settore), manifestazioni come “Estetica ’70. Il genio di Brunetta dialoga con la creatività di Franco”, dove il tratto di Brunetta è messo in dialogo con il contemporaneo, mostrando bozzetti originali.
  • Pubblicazioni

Stile e riconoscibilità nella moda

Anche se Brunetta non ha avuto (per come la intendiamo oggi) una maison che produceva abiti propri su larga scala, la sua influenza e lo stile sono rintracciabili in:

  • figure femminili disegnate con eleganza, posture slanciate, un equilibrio tra semplicità e dettaglio (per esempio cappoti, cappelli, scarpe, guanti, calze) che completano il look disegnato.
  • preferenza per la linea piuttosto che per l’eccesso decorativo; uso del tratto come descrizione più che ornamentale.
  • capacità di raccontare la moda come un fenomeno sociale, non solo estetico: le manie, le rivoluzioni, i movimenti, il rapporto tra immagine pubblica della donna e realtà quotidiana.

Punti meno chiari / domande aperte

  • Brunetta non era “stilista” nel senso che oggi si usa — non aveva un brand di abiti prêt-à-porter o haute couture su modello contemporaneo che produceva collezioni regolari con i suoi abiti. Il suo ruolo era piuttosto di Illustrator, interprete della moda, giornalista del costume.
  • Ciò nonostante, il brand “Le Brunette” è oggi l’erede più diretto del nome: però non produce linee prêt-à-porter tradizionali, bensì oggetti e capi grafici (maglie, t-shirt) che richiamano la sua arte.


Brunetta è una delle voci storiche più autentiche e vitali nel panorama della moda e dell’illustrazione italiana. Ha saputo unire eleganza, ironia, acutezza di sguardo, cultura e mestiere. Al 2025, il suo nome non solo permane nella memoria delle storie della moda, ma viene attivamente riattualizzato attraverso il brand

Le Brunette

mostre, pubblicazioni, il preservare dell’archivio, la diffusione delle sue illustrazioni su oggetti di moda – un ponte fra il passato e il contemporaneo.

aggiornato al 15 settembre 2025
Autore: Lynda Di Natale
Fonte: lebrunette, web
Immagine: AI