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La paura irragionevole del numero 13 è chiamata tiscaidecafobia e unito al venerdì? Parascevedecatriafobia.
Tedeschi, finlandesi, olandesi, belgi, polacchi, bulgari, danesi, svedesi, norvegesi, cechi, slovacchi,oltre ai paesi di lingua inglese, francese o portoghese, considerano il venerdì 13 un giorno di “sfortuna”.Secondo il Centro di Gestione dello Stress e Istituto delle Fobie di Asheville, Carolina del Nord (EEUU), più di 67 milioni di persone sono affette negli Stati Uniti dalla paura del 13 venerdì. Alcune persone sono così paralizzate dai loro timori che evitano le loro routine come fare shopping, prendere voli o persino uscire dal letto.
La congiunzione tra il venerdì e il numero 13, insieme (inevitabile tra una e tre volte all’anno), non ha un preciso ordine cronologico e rintracciare le origini delle superstizioni è una scienza ancora che naviga nell’enigma. Certo è che la superstizione che scaturisce nelle menti umane (molto estesa negli Stati Uniti) sul venerdì 13 porta ad agire in un modo esagerato. C’è gente che evita di andare al lavoro, non mangia in ristoranti o non frequenta posti pubblici, e tanti non penserebbero mai e poi mai di organizzare il loro matrimonio quel giorno, tanto meno qualsiasi altro evento.
Il cinema, serie tv e libri sulla superstizione del venerdì 13 alimentano la fobia tanto da aver creato un vero business.In breve riporto le motivazioni che hanno portato gli storici e gli scienziati nel tentare di spiegare del perché si è diffuso nella popolazione la considerazione che il 13 e il venerdì siano “giorni sfortunati”.
- Nella mitologia nordica il tredicesimo semidio (Loki) era crudele con gli uomini e di conseguenza era di malaugurio.
- Nel periodo del IV secolo a.C., secondo lo storico greco Diodoro Siculo, Filippo II, re di Macedonia e padre di Alessandro Magno, fu ucciso da una sua guardia del corpo dopo aver fatto mettere una propria statua accanto a quelle delle dodici divinità dell’Olimpo (la morte quindi, giunta in conseguenza per aver “urtato” gli dèi).
- Ultima Cena di Cristo c’erano 13 persone e il tredicesimo era Giuda, e doc della situazione uno dei 13 partecipanti sia poi stato crocifissato di venerdì.
- Nelle più antiche concezioni astrologiche assiro-babilonesi il 12 era numero sacro perché facilmente divisibile a differenza del 13 che era considerata “cifra inutile”.
- Sempre di venerdì avvenne il Diluvio Universale e per i musulmani è infausto perché è il giorno in cui Adamo ed Eva mangiarono il frutto proibito.
- Nella tradizione romana dove già c’era una differenza tra giorni positivi e negativi, distinguendoli in dies fasti (perfetti per amministrare la giustizia) e nefasti, si credeva che i figli concepiti di venerdì avrebbero avuto una vita difficile e che gli anni bisestili che cominciavano in questo giorno sarebbero stati catastrofici.
- Fu un venerdì 13 del 1307 che Filippo il Bello diede ordine di sterminare i cavalieri templari per impadronirsi delle loro ricchezze. Come non considerare la giornata con il giusto titolo di “sfortunato”?
- Il 13 nella Cabala viene, dai tempi antichi, associato con la morte!! E se appare nella sinistra delle carte dei Tarocchi è presagio di forti cambiamenti negativi.
“Né di Venere né di Marte, non si sposa non si parte, né si dà principio all’arte” altro non è che il suggerimento di evitare la formazione di una nuova famiglia e di qualsiasi viaggio o di avviare un qualsiasi progetto di vita nei giorni di martedì e venerdì, per il semplice fatto che Marte è il Dio della guerra e Venere della femminilità, lussuriosa e ingannatrice.
C’è chi, invece, considera il venerdì un giorno fortunato, a prescindere dalla data del calendario in cui cade: per i siciliani il nato nel giorno di venerdì è un “vinnirinu” (traducibile in “venerdino”), e sarà un uomo valoroso e fortunato. E per i giapponesi è un favoloso e stupendo giorno fortunato!!
Autore: Lynda Di Natale