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Missoni S.p.A. è una casa di moda fondata nel 1953 da Ottavio Missoni e dalla moglie Rosita Jelmini. Insieme sono diventati un riferimento nella moda dei mitici Sixties, e si sono imposti sulla scena mondiale. Le loro linee colorate, i zig zag, sono un marchio riconoscibile ovunque. La prima collezione Missoni è del 1958 mentre la prima sfilata è datata 1966 al teatro Gerolamo di Milano, ma è con l’inizio degli anni 70 che inizia il successo planetario del brand.
Ottavio Missoni, soprannominato “Tai” , dopo la seconda guerra mondiale, aprì un laboratorio, insieme all’amico Giorgio Oberweger, per la realizzazione di capi sportivi in lana. La tuta “Venjulia“, di sua ideazione, fu adottata dal team italiano durante i giochi olimpici del 1948 a Londra, a cui partecipava lo stesso Missoni. In questa occasione Ottavio Missoni conobbe Rosita Jelmini, nata in una famiglia di sarti di Golasecca, nella provincia di Varese.
I due si sposarono nell’aprile del 1953, ed aprirono una piccola officina di maglieria a Gallarate, non lontano dalla città di Rosita. Molto più che un tentativo imprenditoriale tanto che, in brevissimo tempo, Missoni diventerà un punto di riferimento del fashion made in Italy, faro di innovazione tecnica ed estetica.
Nel 1958 la loro prima collezione fu presentata a Milano, dal nome “Milano-Simpathy”. Con il supporto di Anna Piaggi, editrice della rivista Arianna di Arnoldo Mondadori Editore, gli affari per i coniugi Missoni si avviarono verso il successo. Durante un viaggio a New York nel 1965, Rosita conobbe la stilista francese Emmanuelle Khanh, che portò ad una collaborazione dei due marchi, ed una nuova collezione moda l’anno successivo.
Quando ci siamo trasferiti a Gallarate abbiamo cominciato con 4 operaie, che arrivavano ogni mattina con un’ora e mezzo di treno e che Tai andava a prendere». Grazie a Louis Hidalgo, che Ottavio conosceva ed era direttore creativo della stilista Biki, i loro golfini neri, con nastri e rose, arrivano in via Sant’Andrea, dove vestiva la Callas. Quando Hidalgo è chiamato alla Rinascente per creare un ufficio stile, nel ‘58 per i Missoni arriva la prima fornitura, con tanto di elegante manifesto di Brunetta e una vetrina con 17 manichini dedicata ai coloratissimi vestiti a righe “MilanoSympathy.”
«Non potrò mai dimenticare la sera in cui io e Tai siamo andati a vedere i nostri abiti esposti – ricorda Rosita – I manichini rappresentavano ragazze che giocavano a mosca cieca, dunque con gli occhi bendati. Mentre guardavamo la vetrina si avvicinò un passante che commentò: “Pouer tousann, per fortuna che g’han bendaa i oeucc…se se vedevenn”». A dispetto di quella reazione, la loro prima collezione li avviò sulla strada successo anche grazie all’appoggio di Anna Piaggi, che allora lavorava alla rivista Arianna, edita dalla Mondadori. Di pari passo col loro lavoro i Missoni amano molto il mondo del teatro: Franca Valeri, Paolo Poli, Valentina Cortese, Franco Parenti e tanti altri grandi protagonisti divenuti anche amici nella loro Milano degli anni Sessanta e Settanta.
Fin dal principio Ottavio si occupava dei tessuti mentre Rosita Missoni, che dichiarò in un’intervista a BoF di non aver mai studiato moda ma piuttosto di averla imparata sul campo nel laboratorio di famiglia, si è sempre occupata della realizzazione degli abiti.
Ottavio è sempre stato un grande “colorista”, con un gusto per le arti visive. L’arte moderna degli anni ’20, ’30 e ’40 così ha rappresentato la principale fonte d’ispirazione per la coppia fin dall’inizio dell’attività, facendo sfumare progressivamente la distinzione tra moda e arte nei capi prodotti dalla maison. Giacomo Balla, Sonia e Robert Delaunay, Fortunato Depero, Osvaldo Licini, Lucio Fontana, Otto Freundlich, Wassily Kandinsky, Paul Klee, Piet Mondrian, Bruno Munari, sono solo alcuni dei nomi più importanti del panorama artistico della prima metà del Novecento dove colore, materia e forma sono anche i fulcri attorno ai quali ruota la costante ricerca dei Missoni.
Sono cose che ho capito dopo: allora facevo solo il mio mestiere, de far ’ste maje. Ma dietro quella scelta di colori c’era tutto un retroscena di esperienze fatte, di quello che avevo visto. I famosi “fiammati”, per esempio, prendono spunto dai vecchi scialli delle nonne: trovammo i disegni di quei tessuti negli archivi matasse dei genitori della Rosita. E noi, lavorando ogni giorno su materia e colore, abbiamo finito per rompere gli schemi e la gente se n’è accorta. C’è stato tutto un passaparola, così siamo arrivati anche alle prime copertine. Per me il colore è armonia, un’idea che si applica anche nella musica. Le note sono sette, ma quante armonie sono state composte! I colori di base sono quattro o cinque, ma esistono migliaia di tonalità diverse. È misterioso per me stesso il modo in cui si arriva ad ottenere l’armonia. (Rosita Missoni)
E sono proprio i tessuti dell’azienda di famiglia ad essere d’ispirazione per l’uso dei tessuti e delle stampe che adesso possiamo dire essere un vero e proprio marchio di fabbrica, che fa di un Missoni un capo riconoscibile a prima vista.
La stilista milanese Elvira Leonardi Bouyeure in arte Biki, il cui atelier fu luogo d’incontro di celebrità tra gli anni ’40 e gli anni ’60, cominciò a servirsi dei capi Missoni. Quando, il direttore dell’atelier della Biki venne assunto alla Rinascente come capo dell’ufficio stile, dal grande magazzino arrivò un primo ordine di 500 rivoluzionari vestiti a maglia, i cui modelli più notevoli apparvero nelle vetrine di Piazza Duomo.
Nel 1960 gli abiti Missoni iniziano ad apparire sulle riviste di moda. Nel 1962 Ottavio e sua moglie incominciano ad utilizzare la macchina da cucito Rachel, nata per la lavorazione degli scialli, per la creazione di vestiti che risultano colorati e leggeri. Questa innovazione decreta il successo commerciale della linea. Anna Piaggi, la famosa giornalista di moda con indiscusse doti di talent-scout, nota le creazioni di Ottavio e Rosita Missoni. Le seguirà con crescente interesse, stagione dopo stagione.
Tra il ’64 e il ’65 nacque il prêt-à-porter, e noi eravamo lì. Facevamo le maglie in un sottoscala, anche per Biki, la famosa sarta milanese. Finché la Rinascente, che all’epoca era una vetrina fantastica per il prêt-à-porter (Giorgio Armani lavorava lì proprio come vetrinista), scelse alcune nostre produzioni. Così lo stilista francese Pierre Cardin ci conobbe e chiese di incontrarci. Ma ci propose di produrre a nome suo, così rifiutammo. Lì a Parigi abitava una conoscente, la stilista Emmanuelle Kahn. Ci invitò a casa sua, dove erano invitati anche i proprietari di Dorothée Bis, il negozio-tabernacolo della moda giovane di Parigi. Ci hanno convinti loro. Così, per puro caso, è nata la prima collezione. (Rosita Missoni)
Nell’aprile del 1967 la popolarità di Missoni crebbe ulteriormente, quando furono invitati a presentare la nuova collezione a palazzo Pitti a Firenze. In quell’occasione si creò un piccolo scandalo dato che su suggerimento della Jelmini, le modelle sfilarono senza reggiseno perché del colore sbagliato. Sotto le luci dei riflettori, gli abiti più sottili si scoprirono trasparenti, rivelando i seni delle modelle.
La prima sfilata, nel 1966, fu al Teatro Gerolamo di Milano. Destammo scandalo. Dissero che sfilavano le prostitute. Vicino al teatro c’era un albergo a ore. Le nostre modelle sembravano arrivare dritte da lì. Una di loro, Rosanna Armani, sorella di Giorgio, si precipitò sul proscenio ruotando con la mano una borsetta. (Ottavio Missoni)
Le idee di Missoni sono state le più estrose ed eccentriche della giornata. (Elsa Rossetti – giornalista)
I Missoni non furono invitati l’anno seguente al palazzo Pitti, ma la pubblicità data dall’evento aumentò la popolarità del marchio, dando la possibilità a Missoni di aprire una nuova sede a Sumirago nel 1969. Missoni presentò la sua nuova collezione moda presso la piscina Solari di Milano, in una singolare sfilata acquatica, che gli varrà il premio “‘Moda mare“. Il marchio Missoni diventa celebre anche a Parigi, capitale della moda europea, dove Elle gli dedica una copertina.
Nel ’68 le banche informarono i Missoni dell’opportunità di acquistare del terreno su una collina a Sumirago, un posto in cui la coppia poteva immaginare di stabilire, non solo una fabbrica, ma anche la propria residenza. Per mettere insieme 60 mila metri di terreni, su una collina di fronte al Monte Rosa, fu necessario acquistare da diversi proprietari. Ancora oggi gli uffici si affacciano con grandi vetrate sul panorama delle Alpi.
Nell’aprile del 1969 la rivista Woman’s Wear Daily dedica un intero servizio a Missoni, scrivendo
Missoni è in testa con uno degli abiti più peccaminosi fra quelli ispirati all’Art Déco.
Grazie anche alla popolarità ricevuta dalla rivista Vogue, nel 1970 Missoni poté aprire la prima boutique negli Stati Uniti all’interno di Bloomingdale’s. Nel corso degli anni settanta, il Chicago Tribune parla di Missoni dicendo
Maglia sensazionale in Italia. Colori che sono una rivelazione di bellezza naturale
mentre nel 1971 il New York Times arriva a dire
È quanto farebbe Chanel se fosse ancora viva, giovane e al lavoro in Italia.
Nel novembre 1972 Woman’s Wear Daily classifica i Missoni tra le venti potenze mondiali nel campo della moda (“Fashion Power del mondo”). Nel settembre 1973 i Missoni ricevono il Neiman Marcus Fashion Award, prestigioso premio della moda.
Da metà anni settanta, la produzione si espande oltre che agli accessori moda ed alla gioielleria anche alla biancheria per la casa ed all’arredamento, mentre nuove boutique vengono aperte in Italia, Parigi, Germania, Giappone, medio oriente e New York.
Le creazioni Missoni risultano colorate e leggere. L’innovazione introdotta dall’azienda decreta il successo commerciale di questa linea.
Nel 1978 i 25 anni dell’attività vengono celebrati con una retrospettiva presso la Rotonda della Besana di Milano, che viene replicata due anni dopo al Whitney Museum of American Art di New York.
A fine anni 90 è l’ultimogenita Angela Missoni a prendere in mano la direzione creativa del marchio lasciando che sia Rosita a continuare ad occuparsi della linea di complementi d’arredo.
Nel 1994 viene allestita a Firenze, ed in seguito a Milano Missonologia, mostra sul marchio, l’anno successivo è la volta di Ottavio e Rosita Story, mostra sulla vita dei coniugi Missoni organizzata nella nativa Gallarate ed infine nel 1996 altre due mostre vengono tenute in Giappone: la prima al Sazon Museum of Art, e la seconda e al Nagoya City Museum. Ancora capi Missoni sono esposti perennemente al Museum of Modern Art di New York, al Museum of Art di Dallas ed al Museum of Costum di Bath.
E i sogni di Ottavio e Rosita non possono che conquistare anche le vite dei loro figli Vittorio, Luca e Angela. I primi due cardini dell’azienda di famiglia, la terza dal 1996 direttore creativo del marchio. Un legame indissolubile. Una storia di successo familiare che è proprio nella famiglia che trova sempre la forza per ripartire.
In seguito Ottavio Missoni ha mostrato maggior interesse in altri progetti, come disegnare i costumi per il teatro alla Scala di Milano mentre Rosita Jelmini negli anni novanta ha rivelato di aver perso interesse nella moda.Da l 1997 la guida della azienda è passata ai figli: Angela Missoni (nata nel 1958) direttore artistico, Vittorio Missoni (1954-2013) responsabile commerciale e Luca Missoni (1956) responsabile tecnico.
Al primogenito toccò in sorte l’imponente statura del padre e il viso dolce della madre oltre al fatale nome del nonno paterno che amava definirsi «capitano di mar» essendo ammiraglio e comandante della marina austriaca durante la prima guerra mondiale. Vittorio Missoni, presidente dell’azienda di famiglia, siede nel consiglio d’amministrazione dal 2007 insieme con la sorella Angela e il fratello Luca, sino al giorno tragico della sua morte. Dopo gli studi e il necessario apprendistato negli Stati Uniti, entra in azienda. Si occupa di marketing, diventa direttore commerciale e poi presidente. E’ un manager attento, prudente, ma anche consapevole dell’enorme potenziale del marchio Missoni. Le strategie manageriali messe a punto insieme con il fantastico apporto creativo dell’ufficio stile Interno danno ben presto i loro frutti. Nel 2011 la Missoni Spa chiude l’esercizio con un fatturato Wholesales comprensivo delle licenze di 150 milioni di euro: un bel 10 per cento in più dell’anno prima. Dalla prima moglie, Tania, ha tre figli Ottavio, Giacomo e Marco. Dopo la separazione da Tania, Vittorio ha una nuova compagna, Maurizia, e i due figli di primo letto di lei, Nicolò e Filippo, che entrano a far parte di questa splendida famiglia. Vittorio Missoni a una domanda posta sul perché non si candidasse alle prossime elezioni del presidente di Camera della moda italiana rispose
Non ci penso neanche ho tanto da fare per l’azienda e poi forse adesso posso anche godermi un po’ la vita. In fondo finora non ho fatto altro che lavorare e crescere i miei figli.
Il 4 gennaio 2013 un piccolo aeroplano privato, un vecchio Britten-Norman Islander YV-2615 scomparve nelle acque antistanti le coste del Venezuela con a bordo Vittorio, la moglie Maurizia Castiglioni, due amici della coppia, Elda Scalvenzi e il marito Guido Foresti, e il pilota venezuelano. A fine giugno 2013 il relitto dell’aereo fu trovato nelle acque dell’arcipelago di Los Roques, poco distante da dove era partito, con a bordo i resti di tutti i dispersi.
Uno dei più importanti progetti di Luca Missoni, il più creativo elemento in una famiglia di creativi, è stato senz’altro l’istituzione di un archivio contenente tutti i modelli, i motivi e i colori fino ad allora prodotti, con anche tutte le pubblicità e tutti gli articoli e i servizi di moda pubblicati dalla stampa specializzata.
Luca Missoni, vive a Varese e a New York con la moglie Judith, artista americana, e i loro tre figli. Titolare dell’azienda Missoni SpA insieme alla sorella e ai nipoti, è Direttore Artistico dell’Archivio Missoni, strumento per valorizzare il patrimonio di tradizione di Arte e Moda dell’azienda. Cura i progetti espositivi e le installazioni delle mostre retrospettive e artistiche legate al marchio. E’ Presidente dell’Associazione Amici del Museo MA*GA di Gallarate.
Dopo la morte del fratello maggiore, Vittorio e, di lì a poco, del padre Ottavio, avvenute nell’Annus Horribilis 2013, l’azienda è oggi condotta da Luca e in particolare lo è il reparto sperimentazione, mentre la sorella di Luca, Angela, si occupa della direzione creativa delle collezioni.
Dal 1997 alla direzione creativa c’è appunto Angela Missoni, la più giovane dei tre figli di Ottavio e Rosita Missoni. Da ragazza decise di non lavorare nell’impresa di famiglia: andò qualche tempo all’estero, studiò psicologia all’università ma poi abbandonò gli studi e nei primi anni Novanta iniziò a disegnare qualche collezione. Angela Missoni ha raccontato a BoF che anche se da piccola era introversa e si teneva in disparte è cresciuta a contatto con le persone più interessanti dell’epoca nel mondo dell’arte, dello spettacolo, della cultura e del giornalismo italiano e non solo. I suoi genitori poi la portavano con sé nei loro viaggi:
i miei insegnanti non erano contenti, ma mi sentivo così fortunata a far parte della vita esotica della mia famiglia.
Margherita Maccapani Missoni – figlia di Angela Missoni – (dopo aver fatto da testimonial per la campagna lancio del primo profumo) costituisce una sorta di ambasciatrice dell’azienda.
Nel 2003, Missoni celebra i 50 anni della maison con una sfilata di più di 100 look dell’archivio storico della maison. Nello stesso anno è ospite all’evento Life Ball a Vienna con una sfilata di più oltre 200 capi. Nel 2007, debutta la nuova collezione al Pitti Immagine (Pitti Bimbo) di Firenze; l’anno successivo viene aperta la prima boutique di Londra in Sloane Street.
Nel 2009 apre il primo Hotel Missoni ad Edimburgo, in licenza con Redizor SAS. Il design è curato personalmente da Rosita Missoni, in collaborazione con l’architetto Matteo Thun. Nel 2010 apre il primo flagship store a Los Angeles; il design dell’intero palazzo è opera della collaborazione tra Angela Missoni e Kinmoth-Monfreda e riceve il City of Beverly Hills Architectural Design Award. L’anno successivo apre il secondo Hotel Missoni a Kuwait City.
Nell’anno 2013 Angela Missoni ingaggia l’architetto e designer Patricia Urquiola per sviluppare un nuovo concept per le sue boutique, che verrà presentato per la prima volta nella rinnovata boutique di Milano. Nello stesso anno viene aperta la prima boutique indiana a Nuova Delhi.
Il primo scossone a inizio del 2013 quando muore Vittorio Missoni, allora Amministratore Delegato, e pochi mesi dopo, il 9 maggio del 2013, se ne va anche Ottavio, fondatore e pilastro. Con difficoltà ma la famiglia Missoni si rimbocca le maniche e, unita, va avanti.
Nell’anno 2014 Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana, assegna a Rosita Missoni il titolo di Cavaliere del Lavoro, conferendo quindi per la prima volta questo titolo a due rappresentanti di una stessa azienda.
Nel 2015 apertura della nuova boutique di Parigi al nuovo indirizzo Rue Saint-Honoré e cambio al vertice nell’incarico di direttore generale: entra Emilio Carbonera Giani al posto di Alberto Piantoni. Lo stesso anno Angela Missoni sceglie il premio Oscar, Paolo Sorrentino, per girare lo spot della nuova Eau de Parfum. Testimonial della campagna è Elisa Sednaoui, madrina della Settantaduesima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
Con il 2016 Missoni lancia il progetto di residenze di lusso Missoni Baia, a Miami. Con il 2017 Angela Missoni fa vent’anni di guida artistica dell’azienda.
L’esperienza di Angela Missoni nell’azienda di famiglia inizia già a 12 anni, quando con il fratello Luca “giocavano” a realizzare i primi golf sulle macchine a mano che mamma Rosita aveva in laboratorio.
La vera invenzione di Missoni, dovuta soprattutto a mia madre, è stata quella di tagliare la maglia. Inizialmente si produceva tessuto in maglia a rotoli, poi mamma ha avuto quest’idea, e con la macchina di maglieria ha iniziato a sperimentare. Fu l’inizio di una storia meravigliosa che dura ancora oggi, che ci ha dato riconoscibilità e orgoglio a livello internazionale. Le rocche di filo, i colori, la finezza: sono tutti elementi del mio background emotivo e di professionista che ho appreso dalla tradizione familiare e dall’ambiente in cui sono cresciuta. Nel tempo ho recuperato da questo retaggio l’idea della maglia calata, che era prodotta ma non era così centrale nella produzione. (Angela Missoni)
Missoni oggi è tra i rappresentanti dell’eccellenza della moda nel mondo e l’iniziatore di una visione estetica multicolore, continua a influenzare lo stile di vita contemporaneo anche grazie al successo della linea Missoni Home, progetto curato dalla stessa fondatrice Rosita Missoni.
Nel giugno 2018 il Fsi (Fondo strategico italiano) entra nel capitale Missoni con una quota del 41,2% e un investimento di 70 milioni. Il controllo resta alla famiglia con il 58,8%. L’investimento di Fsi, il fondo a capitale pubblico in difesa del made in Italy, è destinato alla crescita aziendale con lo sviluppo nel canale retail, l’espansione in Cina e on line. Vicepresidente della Missoni, che di recente ha ripreso la seconda linea M Missoni finora data in licenza,diventa Michele Norsa, il manager che dopo l’esperienza alla Marzotto ha portato Valentino e Ferragamo in Borsa: si occuperà della strategia e farà da tutor alla terza generazione Missoni.
Le tre generazioni della famiglia Missoni, guidate da Rosita Missoni, sono felici di questo accordo con FSI, un prestigioso e paziente investitore italiano con un network internazionale. È di particolare auspicio che questa partnership sia conclusa nell’anno del nostro 65esimo anniversario. Siamo molto orgogliosi che Missoni entri in questa nuova fase, che salvaguarda l’unità familiare e il DNA del nostro brand. Angela Missoni
Ricordiamo i Marchi principali del brand:
- Missoni: Principale linea del marchio, prêt-à-porter e alta moda maschile e femminile.
- Missoni Kids: Linea di abbigliamento per i bambini.
- M Missoni: Linea di abbigliamento prêt-à-porter femminile.
- MissoniHome: linea complementi arredo casa
- Missoni Beachwear
I profumi principali firmati “Missoni” sono:
- Missoni per donna in commercio dal 1982
- Missoni Uomo per uomo in commercio dal 1983
- Molto Missoni per donna in commercio dal 1990
- Noi Missoni per donna in commercio dal 1995
- Missoni Acqua per donna in commercio dal 2006
- Missoni per donna in commercio dal 2006
- Missoni, Eau de Parfum in commercio dal 2015
Autore: Lynda Di Natale Fonti: wikipedia, web, missoni.com
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