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Nazareno Fonticoli è stato uno stilista italiano.
Fonticoli nasce il 21 giugno del 1906 a Penne (PE). Inizia ad imparare l’arte sartoriale a soli 6 anni, incoraggiato dal padre, e a 16 anni si trasferisce a Milano, dove continua ad esercitare il mestiere da sarto.
Nel 1926 si sposta a Roma e apre un laboratorio di sartoria in proprio. Diventa poi il maestro sarto del negozio di abbigliamento Satos in via del Corso, dove incontra Gaetano Savini, con il quale intraprende la grande avventura di Brioni, l’azienda il cui nome si ispira al piccolo arcipelago Brioni, a 2 km dalla costa dell’Istria. L’isola maggiore era un centro turistico molto frequentato a quei tempi, e luogo di ritrovo della alta società italiana.
Nazareno Fonticoli e Gaetano Savini, estroso designer romano, fondano a Roma, in via Barberini, l’atelier di Alta Moda maschile e poi nel 1960 spostano la produzione a Penne proprio per volere di Nazareno, innamorato del suo paese, culla di una antica tradizione sartoriale. Nasce la grande sartoria su misura e prêt-à-porter, che segnerà il vero successo mondiale del brand.
Il successo è immediato e dilagante. Nel 1952 a Firenze Brioni partecipa alla prima sfilata di moda italiana nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, portando per la prima volta l’uomo in passerella.
L’innovazione dell’azienda è quella di arricchire l’abito da uomo con l’uso di tessuti e colori inediti utilizzando materiali provenienti anche dall’haute couture femminile. Brioni viene scelta in quegli anni dalle grandi star di Hollywood, celebrando così con successo l’unicità della sartoria abruzzese.
Perché un uomo non può indossare il rosa, il giallo, il viola senza per questo rinunciare alla sua virilità?
… sottolineava spesso l’estroso Gaetano Savini, ternano d’origine ma romano da quando aveva tre anni, che odiava i pantaloni con il risvolto e adorava il gilet. Era lui che disegnava le creazioni: memorabili quei pantaloni aderenti in jersei, color rosso lucifero, o le giacche a quadrettoni. Ispirandosi a Caravaggio, gli indossatori che Gaetano “Brioni” sceglieva provenivano dalla gente comune, per esprimere un vero neorealismo.
Divenuta pioniera del made in Italy, l’azienda di Fonticoli e Savini non passò inosservata agli occhi attenti dei “buyers” americani. B. Altman Co sulla Quinta Avenue di New York decise di esporre nelle sue vetrine gli smoking in shantung di Brioni.
Nel 1958 fu lanciata la fragranza “Good Luck“.
Per rispondere con fermezza alle significative esigenze di mercato che vedono Brioni affermarsi a livello internazionale, nel 1960 viene fondato a Penne lo stabilimento produttivo Brioni Roman Style: quarantacinque persone tra sarti e ricamatrici iniziano a definire un’importante fase rivoluzionaria della storia del brand.
Definita da Life, 1955, come il “Dior degli uomini“, osannata dal New York Times come inventore di un “new look maschile” e dal Boston Herald, come capofila di un “secondo Rinascimento italiano“.
Brioni prende parte a oltre 400 sfilate in 48 Paesi, alcune a bordo di aerei e navi. Grazie all’alta qualità dei capi e all’innovativa strategia comunicativa, la ditta conquista il mercato internazionale. Considerata l’alta specializzazione necessaria per la realizzazione dei propri capi (alcuni confezionati anche in 45 ore contro le 3 necessarie alle industrie). Il semplice paragone di questi numeri spiega da solo il valore aggiunto di vestito prodotto da Brioni che nel 1988 ottenne il Premio Pitti, per il contributo allo sviluppo della moda italiana nel mondo.
Con il passare degli anni l’impossibilità di trovare sarti all’altezza di uno standard qualitativamente elevato spinge Brioni all’individuazione di una strada alternativa; così nel 1985 l’azienda investe sulla formazione, fondando a Penne la Scuola superiore di sartoria “Nazareno Fonticoli”: una bottega d’avanguardia volta a formare le nuove generazioni di sarti, dedicata al maestro sarto della città di Penne. A Scuola si impara il metodo Brioni, che vede la costruzione di un abito passare attraverso duecentoventi fasi di lavorazione. Sintesi perfetta di meticolosità e accuratezza, resa possibile dall’esperienza di chi, per anni, ha imparato, sperimentato e innovato questa tecnica di realizzazione.
È la fedeltà al “fatto a mano” l’orgoglio del mestiere.
Nazareno Fonticoli muore a Penne il 29 gennaio del 1981.
Negli anni Novanta lo stabilimento di Penne raggiunge i 700 dipendenti e il marchio Brioni si diffonde nel mondo con oltre 300 negozi.
Il cinquantennio della griffe fu festeggiato con una grande retrospettiva allestita a Firenze, a Palazzo Corsini. Sempre nel 1995 Brioni veste il personaggio di James Bond nel film GoldenEye.
L’azienda riceve numerosi premi e riconoscimenti, tra cui le Forbici d’oro.
Nel 1997 viene istituita la Fondazione “Nazareno Fonticoli“, con lo scopo di diffondere sia la formazione dei giovani, sia l’amore per la città di Penne. La FONDAZIONE FONTICOLI nasce dal sogno di Maria Vittoria, la figlia di Nazzareno, un protagonista di questa straordinaria avventura: c’è in questo l’impegno a salvare il patrimonio della grande tradizione sartoriale classica ma anche l’amore per Penne. Da questa riflessione storica e contemporanea è nata la Fondazione ForModa che promuove la cultura e il management delle imprese della moda, attraverso collaborazioni con varie Università e l’istituzione di un Master.
L’attenzione per la formazione è stata confermata nel 2007 dall’accordo strategico triennale con il Royal College of Art di Londra per trasmettere le tecniche sartoriali alle nuove generazioni. Un dialogo fruttuoso che porta ogni anno gli studenti inglesi del corso di Master of Arts in Fashion Design per l’abbigliamento maschile.
L’archivio storico Brioni comprende manufatti e documentazione contabile-gestionale, conservati sia nell’atelier romano che nello stabilimento di Penne ed è stato dichiarato di notevole interesse storico nel 2009.
aggiornato al 28 gennaio 2020
Autore: Lynda Di Natale Fonte: wikipedia.org, moda.san.beniculturali.it, scuolemestieridarte.it,