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Giorgio Armani, stilista e imprenditore di fama mondiale, è tra i più celebri protagonisti della moda internazionale.

Originario di Piacenza, ha iniziato la sua carriera lavorando per La Rinascente fino al 1965, anno in cui viene assunto da Nino Cerruti per ridisegnare la linea Hitman, marchio del Lanificio Fratelli Cerruti. Il suo nome entra ufficialmente nel mondo della moda attraverso il brand di abbigliamento in pelle Sicons. Nel 1974 nasce la linea “Armani by Sicons“, che lo convince definitivamente a fondare un marchio personale. In quegli anni collabora anche con Umberto Ginocchietti.

Il 24 luglio 1975, insieme a Sergio Galeotti, fonda a Milano la casa di moda Giorgio Armani, con sede nell’atelier di Corso Venezia. Pochi mesi dopo presenta la sua prima collezione prêt-à-porter al Plaza Hotel di Milano. Il successo è immediato e nel 1978, grazie a un contratto di licenza con il Gruppo Finanziario Tessile, il marchio riceve ulteriore slancio. Nel 1979 l’azienda si espande negli Stati Uniti con la fondazione della Giorgio Armani Corporation. Alla fine degli anni ’70, la maison è già tra le più importanti al mondo.


Espansione e nuove linee

Negli anni ’80 Armani sigla un accordo di licenza con L’Oréal per la produzione di profumi, ancora oggi attivo. Lancia le linee Emporio Armani, Armani Jeans e Armani Junior. Nel 1981 apre il primo negozio Emporio Armani a Milano, seguito nel 1982 dalla prima boutique Giorgio Armani e dalle linee Emporio Armani Underwear e Swimwear. Nel 1987 nasce Giorgio Armani Japan, grazie a una joint venture con Itochu Corporation e Seibu Department Store. L’anno successivo, la maison stabilisce un accordo con Luxottica per la produzione di occhiali. Alla fine degli anni ’90, l’azienda si informatizza e nel 1999 avvia l’e-commerce con armaniexchange.com. Nello stesso anno nasce la Divisione Accessori.

Nel 2000 viene lanciato il sito internazionale giorgioarmani.com (oggi Armani.com). Armani e il Gruppo Zegna siglano un accordo per produrre e distribuire la linea Armani Collezioni. Nel 2002, un nuovo accordo con Safilo dà vita a una linea esclusiva di occhiali Emporio Armani.


Riconoscimenti e successi

Nel 2000 il Guggenheim Museum di New York dedica ad Armani una retrospettiva. Tra i profumi di successo si ricordano Acqua di Gio e Black Code. Nel 2004 nasce EA7, linea sportiva di abbigliamento e accessori. Armani disegna le divise del Chelsea e della Nazionale inglese di calcio. Nel 2012, EA7 realizza le divise della Nazionale italiana per le Olimpiadi di Londra. Nel 2008 diventa proprietario della squadra di basket Olimpia Milano, di cui era già sponsor. Nel 2014, 2016 e 2018 è sponsor ufficiale della Nazionale italiana ai Giochi Olimpici.


Hotel, profumi e biografie

Nel 2005, grazie a un accordo con EMAAR Properties, Armani avvia l’apertura di 14 hotel di lusso nel mondo. Nel 2006 Emporio Armani lancia il profumo Remix, ispirato all’album di Madonna e al mondo delle discoteche. Nello stesso anno esce la biografia “Essere Armani” di Renata Molho, tradotta in dieci lingue.

Nel 2009 apre il concept store Armani/5th Avenue a New York. Nel 2010 Emporio Armani è il primo brand occidentale a lanciare un sito e-commerce in Cina. Viene inaugurato l’Armani Hotel a Dubai, seguito nel 2011 da quello di Milano.


Presenza globale

Nel 2010 il brand conta:

  • 57 boutique Giorgio Armani
  • 12 Armani Collezioni
  • 115 Emporio Armani
  • 66 A/X Armani Exchange
  • 10 Armani Jeans
  • 5 Armani Junior
  • 1 Giorgio Armani Accessori
  • 12 Armani Casa in 35 nazioni.

Nel giugno 2013 apre la boutique in via Condotti a Roma, con una festa che vede la partecipazione di celebrità come Milla Jovovich, Tina Turner, Clive Owen, Paolo Sorrentino, Sophia Loren e altri.


Sostegno ai giovani talenti

Sempre nel 2013, Armani mette a disposizione il suo teatro in via Bergognone per le sfilate di designer emergenti. Andrea Pompilio presenta la collezione Uomo Primavera/Estate 2014, seguito da Stella Jean con la collezione Donna.


Lo stile Armani

Armani ha rivoluzionato il design delle giacche, eliminando imbottiture e controfodere, spostando i bottoni e modificando le proporzioni: nascono le giacche destrutturate, simbolo del suo stile. La giacca diventa protagonista del tailleur maschile pensato per le donne.

Ispirato dal cinema in bianco e nero e dall’America degli anni ’20 e ’30, il suo stile predilige tagli puliti e colori freddi come beige, grigio, greige e il celebre blu-Armani. La cultura orientale e araba influenzano molte sue creazioni: colletti alla coreana, cappotti simili a djellaba, fantasie ispirate all’architettura islamica e alle porcellane Ming e Qing.


Armani e il cinema

Nel 1980 disegna i costumi di Richard Gere in “American Gigolo“. Nel 2008 veste Christian Bale in “Il cavaliere oscuro“, e nel 2012 in “Il cavaliere oscuro – Il ritorno“. Ha collaborato anche per “Phenomena”,Gli intoccabili“, “Cadillac Man“, “Ransom”,The Counselor“, “The Wolf of Wall Street” e altri.


Armani Silos

Nel 2015, in occasione di EXPO, Armani celebra i 40 anni di carriera con una festa esclusiva negli spazi del Silos Armani in via Bergognone. Lo stilista racconta:

Ho scelto di chiamarlo Silos perché lì venivano conservate le granaglie, materiale per vivere. E così, come il cibo, anche il vestire serve per vivere.

Il Silos, progettato interamente da Armani, è uno spazio di 4.500 metri quadrati che ospita 600 abiti e 200 accessori dal 1980 a oggi. Il percorso espositivo è pensato per evolversi nel tempo.

  • Piano terra: tappeto rosso di luci e fotografie che raccontano il legame con il cinema.
  • Secondo piano: sezione “Esotismi”, con capi ispirati ai viaggi in India, Cina e Giappone.
  • Terzo piano: area “Cromatismi”, dove trionfano rossi, arancioni, fucsia, blu China e nero reinterpretato.
  • Ultimo piano: sezione “Luce”, con capi scintillanti indossati da Jodie Foster e Cate Blanchett.

Accanto agli abiti, un archivio digitale consultabile gratuitamente tramite touchscreen e computer.

Allestire Armani Silos, decidere che cosa esporre e con quali modalità, concentrarsi sui temi che meglio possono riassumere un pensiero e uno stile mi ha aiutato a riflettere su 40 anni di lavoro, con passione ma anche con equilibrioha spiegato Armani-. Perché la moda, che sembra vivere in un eterno presente, ha necessità di riflettere su se stessa e sulle proprie radici proprio per proiettarsi nel futuro, accompagnando e spesso anticipando i grandi mutamenti sociali. Ricordarci come siamo stati ci aiuta a capire come potremo essere.

Al piano terra si viene accolti da un tappeto rosso di luci che racconta, attraverso un serie di fotografie, il rapporto di Armani con il cinema e con le star. Al secondo piano si trovano gli Esotismi, i capi ispirati dai tanti viaggi di Giorgio Armani. Qui rivivono atmosfere indiane, cinesi e giapponesi. I motivi floreali e i decori, come paillettes e ricami, diventano protagonisti, svelando un lato forse meno conosciuto dello stilista. Nella stessa area ci sono anche 200 accessori, tra scarpe, borse, occhiali e gioielli. Salendo le scale di questo spazio rigoroso, ma allo stesso tempo movimentato grazie al gioco di prospettive, ci si ritrova nell’area dedicata ai Cromatismi. Qui il colore è protagonista. Trionfano i rossi, gli arancioni, i fucsia e i blu China, ma c’ è anche il nero, reinterpretato con sfumature così diverse da diventare a sua volta colore. Tra gli abiti esposti ce ne sono alcuni indossati da Katie Holmes e Beyoncé. L’ultima area è quella dedicata alla Luce. L’impatto visivo è sorprendente. I capi di paillettes brillano e illuminano la grande sala, anche qui se ne trovano alcuni indossati da Jodi Foster e Cate Blanchett. Accanto ai vestiti scintillanti c’è l’archivio digitale, consultabile su piani touch screen o su computer. L’accesso a questa zona, voluta da Giorgio Armani per incoraggiare la ricerca e lo studio della moda, è gratuito.
(Micol Sarfatti, L’Huffington Post)

Musica e famiglia

Negli anni ha pubblicato diversi dischi di musica ambient, elettronica e sperimentale intitolati Emporio Armani Caffè, realizzati dal DJ e sound designer Matteo Ceccarini. Ha anche disegnato gli abiti per la cantante Alexia, moglie di suo nipote Andrea Camerana.

Alcuni capi della collezione Emporio Armani autunno inverno 2018 prendono spunto dalle opere dell’artista francese Pierre-Yves Le Duc Soap Opera.


Giorgio Armani e la Maison: evoluzioni dal 2016 al 2025

📌2016–2019: celebrazioni, innovazione e consolidamento

📍Nel 2016, Armani aggiorna lo statuto della sua azienda, introducendo una struttura di governance blindata per garantire l’indipendenza e la continuità del gruppo. Questo sistema prevede sei categorie di azioni con diritti patrimoniali uguali, ma differenziati in termini di controllo, e affida alla Fondazione Armani il compito di preservare l’identità della maison.

📍Nel 2017, la maison continua a espandersi nel settore dell’hotellerie e della ristorazione, rafforzando la presenza dei brand Armani Hotel e Armani Ristorante in città strategiche come Milano, Dubai e Tokyo.

📍Nel 2018, Armani è nuovamente sponsor ufficiale della Nazionale italiana ai Giochi Olimpici, confermando il legame tra il brand EA7 e il mondo dello sport.

📌2020–2023: resilienza, sostenibilità e nuovi linguaggi

Durante la pandemia da COVID-19, Giorgio Armani si distingue per il suo impegno sociale: dona fondi agli ospedali italiani e converte parte della produzione per realizzare camici e dispositivi sanitari. La maison adotta un approccio più sostenibile, riducendo il numero di collezioni annuali e promuovendo una moda più etica e duratura.

📍Nel 2021, Armani annuncia la volontà di mantenere l’indipendenza del gruppo, respingendo ipotesi di acquisizione da parte di conglomerati del lusso. La maison rafforza la propria identità con nuove collezioni Emporio e Privé, e con l’apertura di boutique esperienziali che integrano moda, arte e tecnologia.

📍Nel 2022, EA7 firma nuovamente le divise della Nazionale italiana per i Giochi Olimpici Invernali di Pechino. La maison lancia anche nuove capsule collection ispirate alla cultura urbana e alla sostenibilità.

📍Nel 2023, viene aggiornato lo statuto aziendale per rafforzare ulteriormente la governance e prevenire qualsiasi acquisizione ostile. Armani continua a sostenere giovani designer, offrendo il suo teatro come spazio per le sfilate emergenti.

📌2024–2025: l’eredità e il futuro

📍Nel 2024, la Giorgio Armani Spa registra ricavi per 2,3 miliardi di euro, con investimenti record di 332 milioni, finanziati interamente senza debito. La maison conta dodici impianti produttivi e oltre 2.700 boutique in 60 Paesi, coprendo abbigliamento, accessori, occhiali, gioielli, cosmetica, ristorazione e hotellerie sotto i marchi Giorgio Armani, Emporio Armani, EA7 e Armani Exchange.

📍Ottobre 2024, vi è l’inaugurazione di un imponente edificio in Madison Avenue (12 piani, 9.000 m²) a New York, inaugurando con la presentazione della collezione donna Primavera–Estate 2025. Lo spazio ospita boutique, residenze di lusso e ristorante Armani.

📍Nel 2025, Armani/Silos ospita la mostra Giorgio Armani Privé 2005–2025, vent’anni di Alta Moda, curata dallo stesso stilista, con circa 150 capi esposti in un’allestimento immersivo e sensoriale.

📍Giugno 2025, Armani si ritira temporaneamente per convalescenza; per la prima volta in 50 anni non saluta in passerella al termine delle sfilate milanesi. Leo Dell’Orco, suo storico braccio destro, lo sostituisce in pubblico.

📍Estate–autunno 2025, per i 50 anni della maison, viene lanciato il progetto Armani/Archivio, una piattaforma digitale e una futura sede fisica nei pressi di Milano, debutto durante il Festival del Cinema di Venezia (30 agosto). Segue un’esposizione alla Pinacoteca di Brera (24 settembre) con 150 look storici e una sfilata di chiusura della Milano Fashion Week (28 settembre).

📍Settembre 2025, un momento cruciale: Giorgio Armani muore serenamente. Nonostante una salute declinante, ha lavorato fino agli ultimi giorni, mancando solo la Milano Fashion Week per la prima volta in mezzo secolo. Ha dichiarato che il suo unico rammarico nella vita è stato dedicare troppo al lavoro e troppo poco agli affetti


Il 4 settembre 2025, “Re Giorgio” si spegne all’età di 91 anni.

Lascia un patrimonio stimato tra i 9,5 e i 12 miliardi di dollari e un impero creativo costruito in mezzo secolo. Alla scomparsa, la governance passa alla fondazione e a familiari e collaboratori di fiducia (sorella Rosanna, nipoti Silvana e Roberta, Andrea Camerana, Pantaleo Dell’Orco). Senza figli, aveva pianificato con largo anticipo la successione: i nipoti Silvana e Roberta Armani, insieme ad Andrea Camerana, siedono nel consiglio di amministrazione accanto a Leo Dell’Orco e Federico Marchetti∗.


Federico Marchetti è un imprenditore italiano, noto soprattutto come fondatore di YOOX, la piattaforma di e-commerce di moda e design di lusso nata a Bologna nel 2000. Nato a Ravenna nel 1969, Marchetti ha studiato Economia all’Università Bocconi di Milano e successivamente ha conseguito un MBA alla Columbia University di New York. Dopo un’esperienza nel settore finanziario e della consulenza (tra cui Lehman Brothers), nel 2000 decide di dare vita a una start-up visionaria: YOOX, una piattaforma online dedicata alla vendita di capi di lusso fuori stagione e collezioni speciali. L’idea era rivoluzionaria per l’epoca e attirò subito l’attenzione di grandi marchi. Nel 2015 YOOX si è fusa con Net-A-Porter, dando vita al colosso globale YOOX NET-A-PORTER GROUP (YNAP), di cui Marchetti è stato CEO fino al 2020. L’operazione fu strategica e portò il gruppo a collaborare con maison come Armani, Valentino, Prada e Cartier.
Nel 2007, Giorgio Armani scelse proprio YOOX come partner per lanciare il suo primo store online, un legame che segnò una svolta nella distribuzione digitale del lusso. La fiducia di Armani nei confronti di Marchetti fu considerata una sorta di “investitura”, perché Armani non amava il mondo del web ma riconobbe in lui serietà, discrezione e una visione affine alla sua. Nel 2021 Marchetti ha lasciato la guida del gruppo. Oggi è un imprenditore e investitore, e continua a essere un punto di riferimento internazionale nel settore moda-tech. È sposato con Kerry Olsen, giornalista del Financial Times, con cui ha una figlia. Vive tra Milano, Bologna e Londra.
👉 In sintesi: Federico Marchetti è l’uomo che ha portato il lusso su Internet, aprendo la strada a un nuovo modo di vendere e acquistare la moda, e il suo nome rimane legato per sempre anche a Giorgio Armani.

Tra le proprietà lasciate, figurano residenze a Pantelleria, Forte dei Marmi, Milano, Saint Moritz, Parigi e Saint Tropez, oltre a una collezione d’arte e alla proprietà dell’Olimpia Milano. L’ultimo acquisto noto è lo storico locale versiliese La Capannina, a lui molto caro.


I fedelissimi di Giorgio Armani

Dietro la silhouette impeccabile e il passo discreto di Giorgio Armani c’è sempre stata una famiglia allargata, fatta di legami affettivi e professionali che hanno segnato la sua vita tanto quanto le passerelle.

Il più importante di tutti fu Sergio Galeotti. Architetto di talento e spirito visionario, negli anni Settanta fu il compagno di vita e di lavoro dello stilista. Galeotti non solo condivise con lui l’amore, ma lo spinse a lanciarsi nell’impresa più audace: fondare la propria maison. Nel 1975, insieme, aprirono la Giorgio Armani S.p.A. a Milano. Galeotti era il motore imprenditoriale, Armani l’anima creativa. La loro intesa fece nascere un impero. Quando Sergio morì prematuramente nel 1985, Armani si ritrovò a portare avanti il sogno da solo. Non parlò mai apertamente di quel dolore, ma in ogni intervista lasciava trasparire la gratitudine per quell’uomo che gli aveva cambiato la vita.

Accanto a lui, fin dall’inizio, c’è stata Rosanna Armani, la sorella maggiore. Donna concreta, pratica e tenace, è stata una colonna silenziosa ma indispensabile. Ha seguito i progetti aziendali, ha vigilato sulla solidità gestionale, ma soprattutto ha custodito un legame familiare che teneva lo stilista ancorato alla sua dimensione più intima, lontana dagli eccessi della mondanità.

Il futuro, Giorgio lo vedeva nei suoi nipoti. Silvana Armani si è dedicata con discrezione al lato creativo, stilistico, Roberta Armani ha costruito un ponte dorato tra la maison e il mondo del cinema americano, diventando la “signora delle star”, mentre Andrea Camerana, figlio di Rosanna e sposato con la cantante Alexia, ha abbracciato la gestione manageriale, portando in azienda una nuova energia. Armani era legatissimo a tutti e tre, e amava vederli proseguire ciò che aveva iniziato.

Ma la “famiglia Armani” non era fatta solo di sangue. C’erano i fedelissimi della maison, quei collaboratori di lungo corso che lo stilista considerava parte della sua vita. Tra tutti spicca Pantaleo “Leo” Dell’Orco. Entrato negli anni Ottanta, Armani lo scelse come braccio destro creativo, affidandogli la responsabilità di linee chiave come Emporio e A|X. Riservato e fedele, Dell’Orco fu al suo fianco per decenni, fino a rappresentarlo in passerella nel giugno 2025, quando Armani, per la prima volta in cinquant’anni, non poté salutare il pubblico a causa di una convalescenza. Non un compagno di vita, come a volte si è sussurrato, ma un amico professionale inseparabile, simbolo della fiducia assoluta che Armani sapeva concedere solo a pochi. Negli ultimi anni ha avuto un ruolo di primo piano nella direzione creativa e gestionale.

Accanto a questi nomi, una costellazione di collaboratori storici, assistenti, modellisti e manager ha seguito Armani lungo l’intero percorso, contribuendo a mantenere intatta quella coerenza stilistica che ha reso la maison unica al mondo. Erano la “famiglia silenziosa” che lavorava dietro le quinte, senza clamore, proprio come amava Armani: lontano dalle luci e vicino alla sostanza.

E così, guardando alla sua vita, si scopre che il vero segreto del successo non è stato solo il genio creativo, ma anche la capacità di circondarsi di persone che hanno camminato al suo fianco con lealtà, affetto e dedizione. In un mondo in cui tutto cambia alla velocità della luce, Giorgio Armani ha saputo costruire intorno a sé una costellazione di fedeltà. Forse è questa la più grande eredità che lascia, oltre alle giacche destrutturate e al blu che porta il suo nome.

aggiornato al 5 settembre 2025
Autore: Lynda Di Natale
Fonte: armani.com, wikipedia.org e web
Immagine: AI