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Heidemarie Jiline Sander, chiamata semplicemente Jil, nata il 27 novembre 1943 a Wesselburen, è una stilista tedesca conosciuta per il suo stile minimalista.Jil_Sander_perfettamente_chic_1.jpg

Dopo aver studiato design alla Krefeld School, in Germania, Jil Sanders lavora come giornalista per la rivista statunitense McCalls, prima di intraprendere la carriera di stilista freelance. All’età di 21 anni, torna ad Amburgo per occuparsi dei fratelli più piccoli dopo che il padre è morto inaspettatamente a 52 anni.

Nel 1968 apre la sua prima boutique a Rotherbaum, Amburgo, con la macchina da cucire di sua madre. Nel 1973 fonda la casa di moda Jil Sander GmbH, mostrando, nel 1974, la sua prima collezione dalla quale si evince subito la cifra stilistica della designer: i tagli puliti, la qualità dei tessuti, le linee essenziali e l’utilizzo di colori neutri. Successivamente ha prosperato negli anni ’80 e ’90, e presto ha raggiunto un seguito internazionale, grazie a rivenditori come Linda Dresner, che avevano una boutique Sander a New York Park Park, e Joan Burstein di Browns a Londra. Jil_Sander_perfettamente_chic_4.jpg

Jil_Sander_perfettamente_chic_Sander_for_Men.jpgNel 1979 Sanders ha lanciato una linea di profumi e cosmetici (Jil Sander cosmetics) che è diventata rapidamente un classico. Anche la forma delle bottiglie in cui è arrivato il profumo era unica e rifletteva l’estetica squadrata degli anni ’80. Nel corso dei decenni, ha creato numerose fragranze popolari, come Sander for Men nel 1999.

Lei stessa definisce il proprio stile “forte e puro“, perfetto per la donna in carriera alla ricerca di un’eleganza sobria ma strutturata, pensata per “donne con il cervello“. Lo stile minimalista e intellettuale di Jil Sander si contrappone al trend degli eccessi caratteristico degli anni 80, decretando il successo del less is more.

È con l’inizio degli anni 90 però che Jil Sander comincia a intravedere il vero successo: nel 1993 viene tagliato il nastro del primo flagshipstore a Parigi, al 52 di Avenue Montaigne, mettendo una bandierina via via in tutte le principali capitali del vecchio continente e trasferendo l’headquarter dell’azienda a Milano, dove nel 1997 viene presentata la prima collezione maschile.

La metà degli anni 90 decreta l’espansione del brand, con la conquista degli Stati Uniti e l’inaugurazione del primo monomarca a Tokyo: nel 1995 il gruppo registra un giro d’affari pari a 114 milioni di dollari.

Nel 1999, Prada Group ha acquistato una quota del 75% nella sua azienda. Dopo vari esperimenti di scarso successo nelle nuove collezioni moda, nel 2003 Jil Sander diventa nuovamente la stilista della propria casa di moda, con pieno controllo dell’azienda, ed entrando nel consiglio di amministrazione anche di Prada. Tuttavia nel 2004 Jil Sander lascia nuovamente la propria compagnia per differenze inconciliabili con Prada (al suo posto subentra lo stilista Milan Vukmirovic).Jil_Sander_perfettamente_chic_Milan_VukmirovicSander resta la designer creativa ed è diventata la presidente della nuova joint venture. Sei mesi dopo, nel gennaio 2000, Sander si dimise improvvisamente come presidente e poco dopo come capo progettista dopo gli scontri con il CEO di Prada, Patrizio Bertelli. Quasi tutto lo staff di progettazione e produzione la segue. Sander torna in azienda come capo designer e partner in una decisione a sorpresa nel maggio 2003, dopo che la sua clausola non competitiva era scaduta. Ufficialmente, Bertelli

si è avvicinato alla signora Sander e ha iniziato a negoziare una tregua.

Bertelli, per quanto riguarda la partenza di Sander nel 2000, aveva affermato con audacia prima:

Un marchio forte come Jil Sander non ha bisogno di fare affidamento sul nome di un designer.

Viene assunta con un contratto di consulenza di sei anni, ricevendo una partecipazione non rivelata nella società, e un posto nel comitato strategico di PradaNel novembre 2004, Sander interruppe definitivamente la collaborazione con Prada e si dimise nuovamente dal suo incarico dopo differenze insormontabili con Bertelli. Prada annuncia con una dichiarazione ufficiale che

la decisione di Patrizio Bertelli […] e la signora Sander di porre fine al suo coinvolgimento nell’azienda è stata amichevole.

Si ritirò dal coinvolgimento nel suo omonimo marchio. Il 17 marzo 2009, Sander  annuncia la creazione della propria consulenza di moda. Nel 2009 Jil Sander intraprende una partnership con Fast Retailing e più precisamente con l’etichetta Uniqlo, per cui collabora a una collezione donna e una uomo chiamate +J caratterizzate dall’estetica minimale e dai colori sobri riconducibili alla designer tedesca. uniqlo_perfettamente_chic_Jil_SanderDistribuita in tutta l’Asia, compresi Giappone, Corea del Sud, Hong Kong, Cina ma anche Londra e New York, la liaison è andata avanti per tre proficui anni, fino al 2011. +J è inoltre tornata nei negozi e online con un Best of per l’autunno inverno 2014 e la primavera estate 2015, proponendo una riedizione dei pezzi più venduti durante la collaborazione.

La prima collezione per la stagione autunno / inverno 2009-2010 è stata lanciata in tutto il mondo il 1 ° ottobre 2009, composta da “circa 40 pezzi per uomo e 100 per donna, tra cui cappotti, giacche, maglieria, magliette e accessori “caratterizzato dall’estetica minimalista e dai colori decisi tipici di Jil Sander“.

Nel 2006 il Gruppo Prada cede Jil Sander alla società di private equity britannica Change Capital Partners LLP: una nuova e necessaria iniezione di liquidità che permette di conquistare nel 2007 nuove fette di mercato lanciando linee di accessori, gioielli e profumi, alle quali si aggiunge la creazione dell’online store e nel 2010 della neonata collezione Jil Sander Navy, oltre a un nuovo strategico flagship store nella Grande Mela, il primo interamente sviluppato dal direttore creativo Raf Simons.

Nel 2008 arriva un nuovo passaggio di proprietà: l’acquirente è questa volta il conglomerato giapponese Onward Holdings Co. Ltd. il quale compra il brand per circa 244 milioni di dollari. Nel 2012, a seguito della nomima di Raf Simons come direttore artistico di Christian Dior, Jil Sander torna di nuovo alla guida del suo marchio, dove rimane fino al 24 ottobre 2013. Una nuova avventura durata pochissimo, forse questa volta anche per motivi anagrafici, a cui segue la nomina prima di Rodolfo PaglialungaJil_Sander_perfettamente_chic_Rodolfo_Paglialunga.jpge infine, nel 2017, dei coniugi Lucie e Luke Meier, anno in cui la maison è finalmente tornata a crescere a doppia cifra.Jil_Sander_perfettamente_chic_Lucie_and_Luke_Meier.jpg

+ J è tornato negli scaffali dei negozi Uniqlo e nel negozio online per una collezione “best of” autunno/inverno 2014 e primavera/estate 2015, con pezzi selezionati precedentemente progettati dalla partnership.

Lo stile di Jil e’ essenziale, ma pieno di dettagli, anzi di tagli che sono uno stile, che cercano la perfezione: le spalle sono smilze e naturali, ma le maniche sono importanti, leggermente anatomiche, invitano al movimento. I pantaloni arrivano solo alla caviglia, le giacche si ampliano sul retro, le camicie sono sempre a maniche corte.

Sander ha ricevuto il Bundesverdienstkreuz dalla Repubblica Federale Tedesca per i suoi successi nel settore della moda. È stata elencata come una delle cinquantenni meglio vestite degli anni ’50 da The Guardian nel marzo 2013. Sander è stata descritta come la”Queen of Less“.Jil_Sander_perfettamente_chic.jpgDa sempre proclamatasi ispirata da Coco Chanel, Jil Sander è stata definita l’Armani tedesca, per lo stile sobrio e minimalista che contraddistingue la sua produzione. Gli aggettivi con cui la stessa stilista definisce il proprio stile sono “Forte e puro“, mentre i tagli dei vestiti che disegna, sono per lei “Fatti col coltello“. I colori che maggiormente ricorrono nei suoi vestiti sono le tonalità neutre, come il bianco e il nero. Fra i più celebri clienti di Jil Sander GmbH si possono citare Jude Law, Keira Knightley, Sigourney Weaver, Jerry Bruckheimer, Winona Ryder, Tilda Swinton ed Ellen Barkin.

Jil Sander da qualche anno il grande nome dell’alta moda internazionale si è ritirato a vita privata e non partecipa ad alcun evento pubblico. Da allora rimane avvolta nel silenzio.Jil_Sander_perfettamente_chic_copertina.JPG

Le sue apparizioni dopo sfilate di moda erano notoriamente brevi. Era sempre riservata e non le piaceva rilasciare interviste. La rigida protezione della sua privacy non ha mai permesso ai media di scoprire la persona di Jil Sander.

Le collezioni omonime di Jil Sander hanno raggiunto il culmine nell’era delle top model, quando fotografi come Peter Lindbergh hanno ridefinito la femminilità come qualcosa di duro, non fragile. I tailleur di Sander hanno fatto lo stesso e un’estetica simile a quella di Lindbergh emerge dalla campagna fotografica che Sanders impiegava all’epoca.Jil_Sander_perfettamente_chic_ Peter_Lindbergh.jpgDalla fine degli anni ’90 il legame del marchio con l’Italia è a doppio filo: oltre a privilegiare una produzione interamente made in Italy, il belpaese è per Jil Sander uno dei principali mercati europei dopo la Germania, e uno dei più importanti al mondo insieme al Giappone, paese che ha continuato ad amarla anche dopo l’abbandono dell’etichetta omonima offrendole una bella opportunità con Uniqlo.

La “queen of lean” continua a ispirare generazioni di donne dopo di lei. Non c’è da stupirsi che la mostra “Präsens” (Presence) 2018 a Francoforte sia stata interamente dedicata alla sua opera. Curata da Matthias Wagner K in stretta collaborazione con la stessa Jil Sander, la mostra era suddivisa in nove aree tematiche: passerella, backstage, studio, collezioni, accessori, cosmetici, fotografia e campagne, moda e arte, architettura e paesaggi da giardino. Corre fino al 6 maggio 2018 al Museum of Applied Art di Francoforte e aveva un libro di accompagnamento disponibile in tedesco.Jil_Sander_perfettamente_chic_Präsens.JPG

2019: il brand Jil Sander, attualmente con sede a Milano, fa capo alla giapponese Onward Holdings Co. Ltd. e i direttori creativi sono i coniugi Lucie e Luke Meier.

Fall Winter 2019/2020 by Lucie Meier and Luke Meier

Aggiornato al 27 settembre 2019
Autore: Lynda Di Natale
Fonte: jilsander.com, wikipedia.org, web
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