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2020: Gianni Dei, talvolta accreditato come Gianni Dei Carpanelli, Nino Dei e John Day, attore e cantante italiano noto per la sua attività di caratterista svolta dalla fine degli anni sessanta agli anni ottanta. Dopo una dozzina di film, interpretò il protagonista di Pronto… c’è una certa Giuliana per te, commedia del 1967. Fu interprete di b-movie e pellicole di rilievo. In totale girò una quarantina di lungometraggi, a partire dagli anni sessanta fino a fine anni ottanta. Negli anni duemila apparve in alcuni documentari sul cinema italiano. Ha inciso nove album dal 1988 al 2010 con canzoni scritte da lui stesso insieme ad autori importanti. Noto per il suo grande charm, è stato eletto “l’uomo più elegante del pianeta” a pari merito con una personalità importante come Richard Gere. Non a caso è stato spesso e volentieri ospite nei salotti vip più prestigiosi al mondo. Alberto Lucci, che è stato il suo compagno per trentacinque anni. (n. 1940)
2018: Wanda Miletti Ferragamo, meglio nota come Wanda Ferragamo, è stata un’imprenditrice italiana. (n. 1921)
2013: Noel Harrison, sciatore alpino, attore e cantante britannico. (n. 1934)
2010: Tom Bosley, Thomas Edward Bosley, attore statunitense. Bosley fu anche un valente doppiatore. (n. 1927)
2009: Joseph Wiseman, attore canadese. (n. 1918)
2008: Richard Blackwell, meglio conosciuto come Mr. Blackwell, ma il cui vero nome era Richard Sylvan Selzer, è stato un giornalista e stilista statunitense. (n. 1922)
1998: Vittorio Salvetti, produttore televisivo, conduttore televisivo e autore televisivo italiano. Nel corso della serata finale del Festivalbar, all’Arena di Verona, Salvetti parlò della malattia che il mese successivo lo avrebbe portato alla morte. (n. 1937)
1994: Martha Raye, nome d’arte di Margaret Yvonne Teresa Reed, è stata un’attrice cinematografica, teatrale e televisiva statunitense.(n. 1916)
1978: Gig Young, pseudonimo di Byron Elsworth Barr, attore statunitense. Young si tolse la vita con un colpo di pistola, ma le cause dell’omicidio-suicidio rimangono tuttora non chiarite. (n. 1913)
1966: Elizabeth Arden, nata Florence Nightingale Graham, imprenditrice canadese, fondatrice dell’omonima azienda di cosmetici. Nel 1909 Florence abbandona la scuola per infermiere di Toronto, e raggiunge il fratello maggiore a New York, dove lavora per un breve periodo presso l’estetista Eleanor Adair. Nello stesso anno fonda il business chiamato Elizabeth Arden, che le viene suggerito dal nome di un’amica e dal poema Enoch Arden di Alfred Tennyson. Nel 1912 apprende le tecniche del massaggio del viso nei saloni di bellezza parigini, e tornata a New York rivoluziona il mondo dei cosmetici con nuove tonalità di rossetti. Dopo aver collaborato con il farmacista A. Fabian Swanson, crea una crema per il viso, chiamata Venetian Cream Amoretta, ed una corrispondente lozione, la Arden Skin Tonic che ottengono un grande successo. Ancora, crea fondotinta che si abbinano al colore naturale della pelle, e inventa l’idea del “total look”, in cui labbra, guance e unghie sono coordinate nello stesso colore. Elizabeth Arden è anche il primo brand ad essere pubblicizzato nell’industria cinematografica. Addirittura durante la seconda guerra mondiale sviluppa un rossetto di un colore coordinato alle uniformi delle donne nelle forze armate. Già nel 1915 il business di Elizabeth Arden si espande a macchia d’olio in tutto il mondo. Nel 1934 fu messo in commercio il profumo Blue Grass e fu un grande successo, al punto da essere considerato il primo profumo americano, tutt’oggi in commercio. Nel 1915 Elizabeth Arden sposò Thomas J. Lewis, banchiere newyorchese, diventando cittadina americana. Nel 1934 la coppia divorziò, e la Arden si sposò nuovamente con un principe russo. Grande appassionata di auto sportive e amica personale di Battista Pininfarina, all’età di 86 anni ancora guidava la sua Ferrari per le strade di New York. (n. 1878)
1947: Robert Kalloch, Robert Mero Kalloch III, spesso conosciuto con il suo mononio professionale Kalloch, è stato uno stilista americano e, in seguito, costumista per Columbia Pictures e Metro-Goldwyn-Mayer. Ha lavorato a 105 film durante la sua carriera ed è stato ampiamente considerato uno dei migliori stilisti americani alla fine degli anni ’30. Nato a New York City dal Dr. Robert Mero Kalloch II (dentista), di origini scozzese, e da Emily Maguire. Ha frequentato le scuole pubbliche di New York City, poi ha trascorso quattro anni alla Dwight School nell’Upper West Side di Manhattan. Durante i suoi ultimi tre anni alla Dwight, ha anche frequentato e si è diplomato alla New York School of Fine and Applied Arts. In seguito insegnò alla School of Fine and Applied Arts intorno ai 20 anni, aiutando a istruire Travis Banton e Adrian (entrambi poi costumisti di Hollywood), ed è stato membro della giuria del spettacolo di costumi della scuola del 1918. Sebbene abbia vinto l’ammissione alla Yale University, non ha mai frequentato. Dopo il diploma Kalloch è entrato a far parte di Vogue come illustratrore e designer di moda femminile. Nel 1919, Kalloch vinse una posizione presso Lucile Ltd., la casa di moda di Lucy, Lady Duff-Gordon. Durante l’inizio e la metà degli anni ’20, ha lavorato come freelance per Peggy Hamilton. on è chiaro cosa comprendesse la storia lavorativa di Kalloch tra il 1926 e il 1930, anche se per almeno un anno ha lavorato per l’imprenditrice di moda Hattie Carnegie. È arrivato all’attenzione di Hollywood alla fine degli anni ’20 quando Peggy Hamilton, all’epoca editorialista di moda del Los Angeles Times, iniziò a promuovere il suo lavoro nei suoi articoli. Nel 1933, la Columbia Pictures assunse Kalloch come capo stilista di moda e costumista femminile. Tra i suoi primi lavori c’era un abito di pizzo per Mary Brian nel film Fog del 1933 e un abito con enormi maniche drappeggiate per Glenda Farrell in Lady for a Day. La madre di Kalloch morì il 29 giugno 1935. La sua morte spinse Kalloch a lasciare la Columbia e tornare a New York City, dove trovò lavoro ancora una volta con Madame Frances & Co. Quando Madame Frances andò in pensione nel 1936, Kalloch tornò alla Columbia. Kalloch si recò in Europa per rivedere la moda alla fine del 1939, tornando negli Stati Uniti nel marzo 1940. Kalloch lasciò la Columbia Pictures all’inizio del 1941, per aprire la propria azienda di moda, anche se continuò a lavorare come freelance per gli studi fino alla sua morte. Kalloch era omosessuale. Kalloch soffriva di arteriosclerosi e morì di arresto cardiaco. Il suo amante, Joseph Demarais, morì di steatosi epatica alcolica nel pomeriggio dello stesso giorno. (n. 1893)
Autore: Lynda Di Natale Fonte: wikipedia.org, web