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2018: Fabrizio Frizzi, conduttore televisivo, conduttore radiofonico e attore teatrale italiano. Considerato fin dagli anni ottanta uno dei principali volti maschili della Rai. Cominciò la sua carriera da giovanissimo nelle radio e nelle televisioni private per approdare successivamente alla rete nazionale con successo. Nel 2017 venne colto da una lieve ischemia cerebrale mentre stava registrando una puntata del quiz L’eredità. Cinque mesi dopo l’ictus, durante il suo programma, le sue condizioni peggiorarono improvvisamente e fu ricoverato d’urgenza per emorragia cerebrale, dove non superò la crisi e morì all’età di 60 anni. Precedentemente sposato con la conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa, dieci anni più di lui, nel 2014 Frizzi ha sposato la sua seconda moglie, la conduttrice televisiva più giovane di quasi 24 anni Carlotta Mantovan, che aveva conosciuto durante le audizioni del 2001 per Miss Italia. La coppia ha avuto una figlia, Stella, nata nel 2013. Frizzi era anche il fratello minore del compositore Fabio Frizzi. (n. 1958)
2004: Jan Sterling, nome d’arte di Jane Sterling Adriance, attrice statunitense. (n. 1921)
2003: Nino Vingelli, all’anagrafe Salvatore Vingelli, attore italiano. (n. 1912)
1990: Halston, Roy Halston Frowick, stilista statunitense assurto a fama internazionale negli anni ’70. I suoi design minimalisti e lineari, spesso realizzati in cashmere o ultrasuede, rappresentarono una novità nelle discoteche della metà degli anni ’70 e contribuirono a ridefinire la moda statunitense del periodo. Lo stilista veniva inoltre spesso fotografato allo Studio 54 con gli amici intimi Liza Minnelli, Bianca Jagger e Andy Warhol. Sviluppò sin da bambino un grande interesse per il ricamo, insegnatogli dalla nonna, cominciando più tardi a creare cappelli e modificare vestiti per la madre e la sorella. All’età di dieci anni si trasferì dalla città natale a Evansville, nell’Indiana, diplomandosi alla Benjamin Bosse High School nel 1950. Iniziò quindi a frequentare per un breve periodo l’Università dell’Indiana, prima di iscriversi alla School of the Art Institute of Chicago. Nei primi anni ’50, Halston iniziò una propria attività di progettazione e realizzazione di cappelli da donna, che gli permise di acquisire una vasta clientela e aprire un negozio sul Magnificent Mile di Chicago nel 1957. In seguito divenne il capo modista del grande magazzino Bergdorf Goodman di New York. La sua fama aumentò ulteriormente quando progettò il cappellino a tamburello indossato dalla first lady Jacqueline Kennedy all’inaugurazione del marito, il presidente John F. Kennedy, nel 1961. Alla fine degli anni ’60, Halston aprì una boutique su Madison Avenue e avviò una linea di prêt-à-porter. Man mano che la popolarità e la fama dello stilista crescevano, anche le modelle e i modelli con cui lavorava acquisirono celebrità. Nonostante lo strepitoso successo commerciale raggiunto negli anni ’70 nell’ambito dell’epopea disco, dopo diverse sconsiderate decisioni commerciali Halston finì per perdere il controllo della sua casa di moda negli anni ’80. È morto per un sarcoma di Kaposi (legato all’AIDS), all’età di 57 anni. (n. 1932)
1990: Tristram Coffin, attore statunitense. (n. 1909)
1987: Walter Abel, attore statunitense. (n. 1898)
1980: Erminio Macario, noto semplicemente come Macario, attore e comico italiano. Considerato dai critici come l’inventore del cinema comico italiano. (n. 1902)
1960: Ian Keith, nato Keith Ross, attore statunitense che iniziò la sua carriera nei teatri di Broadway intorno agli anni venti e debuttò nel cinema nel 1924. Nel 1922 Ian Keith sposò l’attrice Blanche Yurka, già diva dell’opera poi passata ai teatri di Broadway e, quindi, al cinema. La loro unione finì nel 1926. Un secondo matrimonio con l’attrice Ethel Clayton nel 1928. I due divorziarono 1931 per poi risposarsi nuovamente poco tempo dopo. Anche questa volta l’unione finì in un divorzio: l’attore venne citato entrambe le volte per crudeltà e perché era dedito all’alcol. Nel 1932 Keith si risposò con l’attrice hollywoodiana Fern Andra. La legalità delle nozze venne messa in dubbio e la cerimonia venne ripetuta nel 1934, ma terminò con il divorzio. In seguito si risposò con Hildegarde Pabst con cui rimase fino alla morte. (n. 1899)
1923: Sarah Bernhardt, nata Henriette Rosine Bernard, attrice francese. Soprannominata La voix d’or (“La voce d’oro”) e La divina, Sarah Bernhardt è considerata una delle più grandi attrici teatrali del XIX secolo. Protetta dal Duca de Morny, fratellastro di Napoleone III, amante di sua zia e poi di sua madre, Sarah terminò gli studi al Conservatorio nel 1862, ed entrò nella Comédie-Française che poi abbandonò nel 1866 per l’Odéon. A vent’anni, da una relazione con un nobile belga, Charles-Joseph Eugène Henri Georges Lamoral de Ligne , figlio di Eugenio, VIII Principe di Ligne, ebbe il suo unico figlio, Maurice Bernhardt, che diventerà scrittore. Successivamente, ebbe diversi amanti, tra cui artisti come l’incisore Gustave Doré e il pittore Georges Clairin, e attori come Mounet-Sully e Lou Tellegen. Nel 1882 si sposò a Londra con un collega di origini greche, Aristides Damala, più giovane di lei di undici anni, che era però dipendente dalla morfina, così la loro turbolenta convivenza durò pochissimo. Sarah restò comunque legalmente sua moglie sino alla morte del giovane attore, che avvenne nel 1889 all’età di 34 anni. Corteggiata dalla danzatrice Ida Rubinstein e dalla romanziera Anna de Noailles, visse con la pittrice Louise Abbéma, che l’accompagnò in tournée, professando pubblicamente la sua bisessualità. L’attrice ebbe un intenso rapporto con Gabriele D’Annunzio. Prima ancora di avviare il sodalizio con Eleonora Duse, l’intesa con la Bernhardt rappresentò per il poeta abruzzese la prova inaugurale della sua lunga avventura sulle scene: un’avventura che favorì il rinnovamento radicale dello spettacolo di prosa. (n. 1844)
1905: Maurice Barrymore, all’anagrafe Herbert Arthur Chamberlayne Blyth, è stato un attore teatrale inglese naturalizzato statunitense. (n. 1847)
1827: Ludwig van Beethoven, è stato un compositore, pianista e direttore d’orchestra tedesco. (n. 1770)
Autore: Lynda Di Natale Fonte: wikipedia.org, web