9 ottobre … “i nati oggi”
Edward di Kent, Ottavia Piccolo, Eva Maria Duringer, Caparezza, Brandon Routh, Rupert Friend, Gethin Anthony, Tyler James Williams, Jodelle Ferland, Bella Hadid
Edward di Kent, Ottavia Piccolo, Eva Maria Duringer, Caparezza, Brandon Routh, Rupert Friend, Gethin Anthony, Tyler James Williams, Jodelle Ferland, Bella Hadid
[…] Per oltre vent’anni, Arianne ha lavorato a stretto contatto con Madonna su progetti creativi tra cui video musicali, copertine di album, servizi fotografici, performance speciali e disegnando costumi per i suoi ultimi sei tour mondiali. Ha anche lavorato con Katy Perry, Justin Timberlake, Gwen Stefani, No Doubt, The Rolling Stones, Jennifer […]
[…] Nel 1906 James iniziò la sua carriera come cappellaio a Chicago, la città natale della madre, dove letteralmente scolpiva le sue creazioni sulle teste dei suoi clienti. Comincia a modellarsi cosi quello stile unico che influenzerà le generazioni future di stilisti con un approccio quasi scientifico-matematico alle sue creazioni. […]
[…] Non ha mai conosciuto suo padre, morto in Manciuria durante la seconda guerra mondiale; è stato cresciuto dalla madre vedova Yumi, sarta di professione, che incoraggia il figlio a diventare avvocato. Si laurea in legge all’Università di Keio nel 1966 e ma decide di proseguire i suoi studi in Fashion Design al Bunka Fashion College. […]
[…] all’età di 16 anni, prima di trasferirsi a Tolosa dove ha lavorato per Mirra, una sarta che ha seguito le collezioni parigine. Dal 1936 al 1939, alla chiusura, lavorò con Madeleine Vionnet come tagliatore, prima di lanciare la propria casa di moda di prêt-à-porter nel 1942: Jacques Griffe Evolution, con il sostegno di Robert Perrier – un fornitore di tessuti di alta moda francese […]
[…] Quando aveva quattro anni, Sui sapeva che voleva diventare una stilista. La madre di Sui le insegnò, da subito, come mettere insieme un guardaroba coinvolgendola negli acquisti dei tessuti. Sui restava ore a osservare la madre cucire e raccogliendo gli avanzi dei tessuti, realizzava abiti per vestire la sua Barbie. Attraverso questo processo, Sui ha appreso le basi nel realizzare una sua linea di abiti. Da adolescente, legge un articolo, su Life Magazine, sui risultati di Mia Fonssagrives, diplomata alla […]
[…] Kamali aprì una boutique con l’allora marito Mohammed Houssein Kamali: vende moda non tradizionale comprata a Londra e suoi modelli. Diventa famosa per la sua linea di abbigliamento realizzata in seta vera da paracadute, abiti innovativi anche perché regolabili in lunghezza e in forma mediante cordoncino. […]
[…] In giovane età ha iniziato a disegnare costumi storici. Dopo aver studiato storia dell’arte all’Università di Montpellier, nel 1973 si trasferisce a Parigi dove si iscrive alla Sorbona ed alla École du Louvre, studiando come curatore di musei. Fu durante questo periodo che incontrò la sua futura moglie Françoise Rosenthiel, che sposò nel 1974. Nel 1978 diventa assistente di Guy Paulin di Hermès e dal 1981 lavora presso la casa di moda di Jean Patou. […]
Malcolm McDowell, Stellan Skarsgard, Tim Allen, Cristina di Borbone-Spagna, Ethan Embry, Chris Evans, Kat Dennings, DJ Snake, Mary-Kate Olsen, Ashley Olsen, Robyn Lawley, Violet Chachki
[…] La Lucile Ltd serviva una clientela di alto rango e molto facoltosa, che includeva nobili e nomi appartenenti a case regnanti, oltre alle stelle dello spettacolo. L’azienda fu ampliata ancora di più e vennero aperte nuove filiali a New York, nel 1910, a Parigi, nel 1911 e a Chicago, nel 1915. […]
[…] Fondato a Bergamo da Dante Trussardi nel 1911, Trussardi nasce come azienda manifatturiera per la produzione e la distribuzione di guanti di lusso, soprattutto, in pelle. […]
Liliana De Curtis, Miuccia Prada, Meg Foster, Alex Jennings, Bono Vox, Melba Ruffo, Francisco Costa, Linda Evangelista, Sally Phillips, Bob Sinclar, Dallas Roberts, Catherine McCord, Todd Lowe, Federica De Cola, Lindsey Shaw, Karmen Pedaru, Ali Stephens, Halston Sage
[…] Papà aveva un negozio di tessuti che è fallito e ha portato tutto casa. Noi giocavamo con stoffe bellissime, campioni, ricami; disegnavamo sui cartamodelli. Il nostro primo sogno, quello di fare i ballerini, fu superato da quello di diventare stilisti. E quando a 16 anni, finita l’high school, siamo andati a fare un corso estivo alla Parsons di New York abbiamo capito che il sogno stava diventando realtà. […]
[…] L’imbarazzo che provava Roy nell’entrare nei grandi negozi di lingerie per acquistare dei regali di biancheria a sua moglie lo portò nel 1977 ad aprire un piccolo negozio di biancheria intima. Raymond, rendendosi conto che altri amici maschi avevano avuto la stessa esperienza, decise di studiare il mercato della lingerie così chiedendo un finanziamento alla banca e ad alcuni parenti, realizzò il suo progetto di aprire il primo Victoria’s Secret all’interno dello Stanford Shopping Center. […]
[…] Nel 1957 l’azienda si espande e si trasferisce nella nuova sede progettata dall’architetto industriale Eugenio Salvarani, cambiando il nome in Max Mara. Achille Maramotti voleva un nome che potesse essere pronunciato in qualsiasi lingua e tuttavia non alludesse a nessuno in particolare. Il “Max” veniva da un personaggio locale chiamato Conte Max, un uomo perennemente ubriaco ma sempre affascinante, “Mara” dal cognome di famiglia diminuito. […]
[…] La prima collezione conteneva pochi capi che si collegavano fra foro soprattutto a una giacca bianca che, solo con un cambio di accessori, diventava un capo da indossare di sera o di giorno. Il colore “bianco” diventa un tratto distintivo del brand insieme a capi comodi ma nello stesso tempo eleganti. […]