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La Maison Albino è stata fondata dallo stilista Albino D’Amato.

D’Amato s’ è addentrato al mondo della moda grazie alla sua passione per i cartoni animati giapponesi e, soprattutto, per i  manga, che disegnandoli si dedicava a “vestirle” come modelle in passerella. Il passo ad abbandona la carriera di architetto e o di ingegnere è velocissimo, dedicandosi a pieno ritmo allo sviluppo della sua creatività e stile nel campo della moda.

Proviene da una famiglia piuttosto rigida, che sognava per lui una carriera da architetto o da ingegnere. Abitava nello stesso quartiere di Valentino Garavani. Verso i 14 anni, di ritorno da scuola, era solito lasciare alcuni disegni nella cassetta della posta del couturier. Valentino rispose, consigliandogli di fare esperienza. (da moda.mam-e.it)

Nel 2004 Albino D’Amato ha co-fondato il marchio di moda Albino a Milano, insieme a Gianfranco Fenizia*.

Albino D’Amato nasce nel 1974 a Roma da padre napoletano e madre franco-italiana.

studia prima architettura a Roma, e nello stesso tempo frequenta l’Accademia di Costume e di Moda, poi design industriale a Torino per un anno. Nel 1995 svolge uno stage presso la Fiat Torino e l’anno dopo si trasferisce a Parigi, dove frequenta alcuni corsi presso l’Ecole de la Chambre Syndicale de la Couture

“Ho iniziato a studiare architettura perché ho seguito il lavoro di mio padre che è architetto ma il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di fare la moda anche quando ero ragazzino… soltanto che nella mia famiglia, molto tradizionale, non era visto di buon occhio. Per questo ho cominciato a studiare architettura ma quando ho capito che dovevo fare quello che volevo ho lasciato tutto, sono andato a Parigi dove ho cominciato a studiare moda e ho cominciato a lavorare.” (intervista di grazia.it)

Grazie alla sua preparazione eterogenea e al suo talento naturale per il disegno, lo stilista collabora con Maison prestigiose quali Emmanuel Ungaro, Guy Laroche, Emilio Pucci e Louis Vuitton

Tutto il mio universo creativo è nato lì.. Il talento è una cosa che hai dentro. Anche se all’inizio non conosci le tecniche o i materiali, se è una cosa che vuoi davvero, succede

Richiesto dai marchi più noti, lo stilista ritorna in Italia, a Milano, per collaborare prima con Versace e poi Dolce & Gabbana e nel frattempo lavora alla sua Signature.

Nel 2004 Albino fonda il marchio che porta il suo nome. Nel 2005 vince il primo premio al concorso Who’s On Next? indetto da Vogue e dalla Camera della Moda, aumentando la visibilità dell’etichetta eponima. Nel 2007 diviene consulente del marchio Trussardi sulle collezioni uomo e donna 1ma linea, successivamente le collaborazioni si estendono ad altri prestigiosi Brands come Karl Lagerfeld e Les Copains, e come Design Director di Vionnet.

La sua moda sobria limita la profusione dei dettagli al minimo indispensabile e il suo stile radicale rende omaggio al passato senza nostalgia, ispirandosi al Design e la Couture degli anni 60, e a certe atmosfere Eighties. Misticismo, modernità e romanticismo si combinano nei suoi abiti dove prevale il gusto per la sartorialità e una inconfondibile impronta “Couture”. Design architettonico e femminilità sono elementi imprescindibili del suo stile così come la capacità di mescolare i colori in modo creativo ma molto sofisticato. A tutto ciò si aggiunge un’importante background di valore nel settore, e un’attitudine profondamente internazionale.

tratto da maisonalbino.com

Albino D’Amato si occupa della parte creativa della maison, mentre Gianfranco Fenizia ne cura gli aspetti organizzativi nella loro sede principale di Via Gallina 11 a Milano.

*Gianfranco Fenizia, napoletano, architetto, lavora a Milano. Già studente universitario entra nell’ambito della Moda come exibit designer, per le Boutique Fendi e Mila Shon. Prosegue con gli allestimenti delle vetrine di molti marchi tra cui Valentino, Dolce & Gabbana e con l’ideazione di concepts espositivi di vari brand, tra cui Kenzo. Collabora in qualità di direttore artistico con lo studio David Chipperfield Architets per lo show room di Pasquale Bruni di via Manzoni a Milano. Cura l’ ideazione e l’art direction delle campagne vetrine mondiali di Bulgari con l’allestimento diretto delle capitali europee. Come designer progetta e realizza alcune collezioni di mobili e complementi d’arredo che hanno una notevole eco nelle maggiori testate del settore: Elle Decor Italia, Elle Decoration UK; Interior Design; Elle; Spazio Casa; Marie Clarie; Moda; A.D. e nei libri: “Vetrine a Milano” Edizioni Archivolto 1995 e ne “”Le Signore della Moda” Edizioni Archivolto 1992.
La sua attività negli ultimi anni si articola diventando socio di Albino d’Amato con il marchio “ALBINO”.
E impegnato in altre consulenze come trend setter e art director.

tratto da nodusrug.it

Nell’autunno del 2004 la maison presenta la prima collezione primavera-estate 2005 alla galleria d’arte di Place des Vosges. La collezione di manifattura made in Italy è presentata in un luogo parigino ad affermare lo stile di couture francese. La successiva collezione l’autunno-inverno 2005-06 attira l’interesse di clienti internazionali, dagli Stati Uniti al Giappone e nella stessa Europa.

Nelle successive collezioni Albino svaria in stili che richiamano dei tocchi degl’anni 60, ’80 e ’90, per far nuovamente ritorno agl’anni sessanta. Salta qualche collezioni per poi ritornare, con proposte di leggeri richiami all’oriente adattate alla moda occidentale, senza mai tralasciare l’haute couture sartoriale, i materiali di alto livello artigianale e la costruzione architettonica dei capi.

2022 Albino D’Amato diviene direttore creativo di Bagutta, storico brand di camiceria nato nel 1975 da un’idea di Pino Gavazzeni. 

aggiornato al 5 gennaio 2025
Autore: Lynda Di Natale
Fonte: maisonalbino.com, nodusrug.it, moda.mam-e.it, web
Immagini: maisonalbino.com, nodusrug.it,