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Charles Jourdan è stato uno stilista francese noto soprattutto per i suoi modelli di scarpe da donna a partire dal 1919.
Il suo nome ha raggiunto la sua massima espansione negli anni successivi alla sua morte sotto la guida dei figli, prima con un’enfasi su l’uso di materiali innovativi e successivamente per progetti più conservativi. Dopo il 2000 la società è andata in declino ed è stata venduta a banchieri d’investimento.
Figlio di una coppia che gestisce un caffè, Charles Jourdan nasce nel 1883 a Bourg-de-Péage, una cittadina della Drôme, in Francia. Originariamente addestrato come calzolaio, dopo la prima guerra mondiale apre un’attività in proprio: un negozio di scarpe a Romans-sur-Isère nella regione francese della Drôme, il centro dell’industria calzaturiera francese. Le sue linee di scarpe da donna prosperarono e questo divenne il fulcro della sua carriera. Supportato dalla moglie e ispirato da Roger Vivier, Jourdan, all’età di 38 anni, portò a termine, due anni dopo, la costruzione della prima fabbrica del marchio Charles Jourdan. Una fabbrica in Boulevard Voltaire nel 1921 dove impiegò oltre 30 persone a Romans, riuscendo a realizzare 40 paia di scarpe al giorno. Con il concetto di “titolo viaggiatore” (oggi meglio conosciuto come addetto commerciale), lanciò in tutta l’Italia una catena di venditori abili e motivati: l’espansione della sua azienda fu rapida, acquisendo ben presto grande notorietà, prima a livello nazionale, poi, inevitabilmente, a livello internazionale.
Negli anni ’30, Jourdan è stato il primo stilista di scarpe a inserire annunci nelle riviste di moda di fascia alta, il che ha contribuito a identificare il suo nome come una casa di haute couture.
Nel 1939, Charles Jourdan era ricco e il marchio contava 300 dipendenti e ogni giorno venivano realizzate 400 paia di scarpe, femminili ed eleganti.
Gli anni ’40 furono sinonimo di crisi per il marchio, conseguenza inevitabile della seconda guerra mondiale.
Alla fine della guerra, Charles Jourdan senior si ritirò dall’azienda e cedette la gestione ai suoi tre figli: René, Charles e Roland. René Jourdan è nominato alla Presidenza della Società. Sotto guida moderna e dinamica dei figli Jourdan, l’azienda riprende forza e riesce a rimettersi in carreggiata. Così nel 1957 il brand Charles Jourdan inaugura la sua prima boutique parigina in Boulevard de la Madeleine, anche se la sede dell’azienda rimase a Romans. Quando viene aperta a Parigi la prima boutique, per controllare l’incredibile afflusso di clienti vengono distribuiti biglietti numerati e le donne si dispongono diligentemente in coda.
Negli anni ’60 la produzione ammontava a 650.000 paia all’anno. Nel 1947 i suoi tre figli Rene, Charles e Roland entrarono in azienda, e nel 1950 si espansero oltre la Francia e iniziarono a vendere scarpe firmate nel Regno Unito. Una cliente abituale era Lady Diana Spencer.
Alla fine degli anni ’60, hanno ottenuto una licenza per disegnare e produrre scarpe con il marchio Christian Dior e in anni più recenti ha anche creato modelli con l’ etichetta Pierre Cardin. Piccola impresa familiare all’inizio, si sviluppa rapidamente e riesce a produrre 650.000 paia di scarpe nel 1960.
La Jourdan, come azienda, si è concentrata per molti anni sull’essere vista come una tendenza e un’innovazione nel design della moda. Negli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70 Jourdan ha utilizzato le sue campagne pubblicitarie su riviste utilizzando le immagini del fotografo surrealista Guy Bourdin.
Nel 1971, approfittando di un conflitto tra i tre fratelli, il produttore di scarpe americano Genesco divenne l’azionista di maggioranza. È l’inizio di una lunga serie di divergenze interne.
Nel 1975 il prêt-à-porter e le borse sono stati aggiunti alla linea Jourdan, sebbene l’azienda sia rimasta nota soprattutto per le sue scarpe.
Charles Jourdan morì a Parigi nel 1976, ma l’azienda continuò sotto la guida dei suoi figli. Nel 1980 il marchio viene acquistata da investitori svizzeri, tra cui Franz Wassmer.
Negli anni ’80 è la volta della collezione uomo. Durante questo decennio Roland Jourdan iniziò a guidare i progetti dell’azienda in un modo più innovativo portando ad aprire le boutique Jourdan nelle principali città d’Europa e del Nord America.
Il brand ha riscosso un grande successo grazie ad un’idea geniale: una décolleté con tacco profilato conosciuta come “Louis XV”, disponibile in pochi modelli in vari colori e taglie.
La Jourdan dal punto di vista dell’immagine ha sempre puntato su scelte innovative, come quella del fotografo Guy Louis Bourdin per le campagne pubblicitarie, che assicurerà le campagne pubblicitarie dal 1967 al 1981, o quella di far calzare i modelli da alcuni personaggi famosi.
Cavalli di battaglia ed evergreen: i modelli Maxime, una décolleté dal tacco basso e dal fiocco-farfalla in seta, e Madly, scarpe in vernice con zeppa e tacco basso e squadrato.
Roland si ritirò nel 1981 e successivamente la società divenne nota per i suoi design più conservatori. Il marchio chiude molti dei suoi siti, provocando la diminuzione dei posti di lavoro in massa. Tuttavia, il solo nome di Charles Jourdan continua ad attrarre, soddisfare e riempire. (Questo è probabilmente ciò che ha attratto, nel 2003, il talentuoso creatore canadese Patrick Cox a capo del dipartimento artistico).
Jourdan ha guadagnato molto in pubblicità involontaria dalla First Lady delle Filippine Imelda Marcos nei suoi outfit delle scarpe nel 1986, tra cui molti tacchi a spillo.
L’azienda ha anche creato un numero limitato di profumi, tra cui un profumo chiamato Stiletto (dopo il il successo dei tacco a spillo) nel 1996 per il 75° anniversario dell’azienda. Per onorare Parigi, la bottiglia ha la forma della Torre Eiffe.
Il flagship store della manifattura romana è stata trasferita sugli Champs-Élysées a Parigi nel 1999, ma è rimasta aperta per altri due anni, a causa di problemi finanziari causati dal passaggio dal design alla vendita. A metà del 2002 la società ha presentato istanza di fallimento ed è stata riorganizzata quando la famiglia Jourdan ha venduto la sua quota a un fondo di investimento lussemburghese, Lux Diversity.
Patrick Cox, un canadese che aveva lanciato il proprio marchio di scarpe, è stato nominato capo designer di Charles Jourdan nel 2003. Nel 2005 ha lasciato l’azienda ed è stato sostituito da Josephus Thimister.
Lavorando presso Charles Jourdan, Thimister divenne noto per le sue creazioni poeticamente nordiche, leggermente surrealiste e controverse.
Nel febbraio 2004, la holding svizzera ha creato una nuova società denominata Charles Jourdan International Paris, il cui scopo era quella di gestire la maggior parte delle licenze di calzature e accessori appartenenti a Charles Jourdan Holding Switzerland, Charles Jourdan France mantenendo solo la gestione del marchio di scarpe in Francia. Privata dei suoi beni e immobili aziendali, di parte dei suoi marchi, della fiducia dei suoi fornitori e indebitata, l’azienda farà fatica a rinascere.
Nel 2008, dopo aver dimostrato il suo valore per alcune generazioni, si è unito al gruppo Royer che gli ha dato una seconda giovinezza nel reinterpretare i modelli base.
Il Gruppo Royer – il nome dietro a una trentina di marchi in licenza come New Balance o Umbro, oltre a marchi propri come Aster, Mod8, Kickers o Stephane Kélian – diventa, nel 2009, proprietario del patrimonio dell’azienda Charles Jourdan e dei suoi sette punti vendita.
Dal maggio 2010, il marchio è sotto la direzione di Véronique Gueritot, ex capo della linea di scarpe di Sonia Rykiel come responsabile della linea Shoes.
Il prossimo passo sarà l’arrivo dello stilista italiano, di origine napoletane, Ernesto Esposito. Esposito inizia la sua carriera negli anni ’70 lavorando dietro le quinte, per più di quindici anni del più importante produttore di scarpe del mondo, Sergio Rossi. Negli anni ’80 Ernesto si è unito al team di Marc Jacobs, dove ha collaborato per quasi dieci anni. Seguono alcune delle maison più in voga come Chloe, Sonia Rykiel, Louis Vuitton, Fendi, Missoni e Geox, dove Esposito ha avuto la possibilità di mostrare le sue idee e il suo talento nel mondo della moda.
Nel 2017 Charles Jourdan viene nuovamente rilanciato dal Gruppo Royer con l’apertura di una boutique nella parigina place de la Madeleine, per poi trovarsi costretto a chiudere definitivamente lo store durante la pandemia. Groupe Royer riprova al rilancio della maison francese di calzature con la nomina come direttore artistico Christelle Kocher.
Nuova vita per Charles Jourdan sotto il timone stilistico di Christelle Kocher. Dopo aver affidato alla designer il ruolo di guest creative director, lo storico brand francese di calzature ha scelto la formula della passerella per svelare in anteprima alcuni modelli che animeranno la sua rinascita. Lo show prescelto non poteva che essere quello di Koché, marchio fondato e disegnato dalla stessa Kocher, con cui Jourdan ha siglato una collaborazione.
Laureata al Central Saint Martins, Christelle Kocher ha lavorato per quindici anni nel settore della moda all’interno di marchi come Bottega Veneta e Dries Van Noten. Dal 2010 è la direttrice artistica di Lemarié (Chanel). Ha fondato la sua etichetta Koché nel 2014. In qualità di guest designer, le è stato permesso di disegnare la collezione invernale di Emilio Pucci nel 2020.
È meraviglioso svegliare una bella addormentata con una storia, un’eredità e un lignaggio incredibili e riportarla in vita in modo moderno, contemporaneo e creativo.
Primo passo futuro c’è già stato: il rilancio del marchio accompagnato dal nuovo logo in style anni ’70 che unisce le lettere C e J in una sola.
aggiornato al 29 novembre 2024
Autori: Lynda Di Natale Fonte: charlesjourdan.com, wikipedia.org, web Immagini: charlesjourdan.com, web
Cavalli di battaglia ed evergreen: i modelli Maxime, una décolleté dal tacco basso e dal fiocco-farfalla in seta, e Madly, scarpe in vernice con zeppa e tacco basso e squadrato.
Nuova vita per Charles Jourdan sotto il timone stilistico di Christelle Kocher. Dopo aver affidato alla designer il ruolo di guest creative director, lo storico brand francese di calzature ha scelto la formula della passerella per svelare in anteprima alcuni modelli che animeranno la sua rinascita. Lo show prescelto non poteva che essere quello di Koché, marchio fondato e disegnato dalla stessa Kocher, con cui Jourdan ha siglato una collaborazione.