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Fausto Sarli è stato uno stilista d’alta moda italiano. “Scultore dell’alta moda“, uno degli stilisti più creativi dell’haute couture italiana, ma anche uno dei creatori di moda più schivi e riservati. Gli atelier Sarli si trovano a Roma, Milano, Napoli.
Sarli nasce a Napoli, il 9 maggio del 1927, dove cresce a contatto con stoffe e tessuti presso l’Atelier materno ed eredita, sin da bambino dalla madre,
l’estro di creare abiti.
Durante gli anni della guerra e dell’occupazione a Napoli, esercita l’arte del cucito rivoltando gli abiti di amici e parenti e apprendendo la nobile tradizione sartoriale. In un albergo di Sorrento, mentre è in vacanza con la madre, incontra la direttrice dell’atelier di Emilio Schuberth, la quale, sorpresa dai disegni di Sarli, lo invita a Roma a conoscere Schuberth. Nel 1948, introdotto da Schuberth, Sarli lavora per un anno nell’atelier di Antonio De Luca. Ben presto torna a Napoli e, nel 1950, crea le mise di Lucia Bosè indossate nel film di Michelangelo Antonioni, Cronaca di un amore. Nel 1952 apre il suo primo atelier in via Chiaia, a Napoli, in cui presenta le sue prime creazioni di Alta Moda.
Schivo e modesto per natura, non si abbandona a divismi nonostante il continuo successo che investe la sua vita. Considerato caposcuola dell’Alta Moda romana, ha sempre utilizzato, per le sue creazioni, i metodi artigianali tipici della sartorialità. L’invenzione di nuove forme, l’uso di tecniche antiche e di materiali innovativi, la magnificenza dei tessuti sono i punti cardine del suo inconfondibile stile.
Debutta nel 1956 giovanissimo a soli 29 anni nell’alta moda con una sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, dopo aver vinto il premio come giovane talento da una giuria formata da Schuberth, Cappucci, Marucelli, Veneziani e Simonetta. Con la linea battezzata Farfalla, Sarli vince il premio finale, la coppa S.i.a.m., del primo concorso nazionale per figurinisti, bandito dal primo Congresso della moda, dell’abbigliamento e del tessile, promosso dal Centro mediterraneo della moda e dell’artigianato alla Mostra d’oltremare di Napoli.
Nello stesso anno, Sarli, nella prestigiosa sede della Sala Bianca, è invitato da Giovanni Battista Giorgini a presentare la collezione Casanova, formata da trenta abiti. È l’inizio di una lunga carriera di successi e di ricerca geometrica delle forme.
Gli anni Cinquanta videro la nascita dell’Alta Moda italiana con base a Firenze. Anni in cui l’interesse della stampa e dei buyers internazionali verso il Made in Italy era in continua crescita, rapiti com’erano dalle qualità artistiche e artigianali dei nostri sarti nell’uso libero delle materie, dei tessuti, dei ricami, della pittura su stoffa. Fausto Sarli s’inserisce pienamente in questo fenomeno, divenendo un nome leader dell’Alta Moda Italiana.
Il suo primo Atelier di Alta Moda nascerà nella sua città natale nel 1958, nel palazzo d’epoca in via Filangieri; atelier composto da quattro piani di esposizione. Nel 1959, viene aperto un atelier in via Veneto 108, e nel 1960 in via Sistina 125.
Nel 1961 disegna i costumi per Mina nella trasmissione televisiva Giardini d’Inverno.
La nota cantante non sarà l’unica regina ad indossare le sue creazioni. Si conferma nel tempo stilista amato da artiste del calibro delle Gemelle Kessler, Ornella Vanoni, Carla Fracci, Valentina Cortese, Carla Bruni, Valeria Mazza, Carol Beker.
Per il cinema veste attrici come Liz Taylor negli anni Sessanta o Monica Bellucci, Eva Herzigová e Carol Alt negli anni Novanta. Le sue clienti sono però spesso mogli e figlie di politici di primo piano.
Sempre nel ’61, partecipa alla manifestazione di moda alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, organizzata dal Centro romano dell’Alta Moda; nel 1966, a St. Vincent viene insignito dell’Oscar per l’Alta Moda femminile della moda, un premio della critica al miglior stilista dell’anno dal Centro internazionale del costume e dell’arte (Ceica) di Firenze. Partecipa anche alla manifestazione caprese Moda Mare Capri e nel 1968 vince il Tiberio d’oro. In seguito al successo delle sue collezioni, è invitato in Canada e negli USA.
Sono celebri i suoi abiti da sposa, bianchi, eleganti e leggeri, il vero e proprio marchio di fabbrica della Maison Sarli.
Negli anni settanta inizia l’espansione nel mercato asiatico, in particolare quello giapponese, dove Sarli firma contratti con gruppi giapponesi, e Stati Uniti, oltre che in Canada, e Paesi del Golfo persico, promuovendo le sue creazioni in tutto il mondo.
Il 1984 nasce la linea Sarli Prèt a Pòrter femminile e maschile – acquistando una fisionomia più industriale – fatta di modelli curati nei particolari e studiati nei tagli e nelle linee ma nello stesso tempo, portabili e disinvolti.
Negli anni Novanta saranno diversi i premi che gli saranno assegnati: dal premio Angelo Litrico al premio I maestri della Moda.
Ben presto, Sarli, lascia i processi produttivi e commerciali del prêt-à-porter, e torna a creare esclusivamente Alta Moda. Lascia Napoli e si radica a Roma, aprendo un atelier in via Propaganda Fide. Nel 1989 si sposta in via Gregoriana 41.
Nel corso degli anni Novanta gli vengono assegnati numerosi premi: dal premio Angelo Litrico (1995 e 1996) al premio I maestri della moda.
In questo periodo vi è il lancio del profumo Sarli e una linea maschile di cravatte, gilet e accessori.
Nel 1998, la Fondazione Giorgio Cini di Venezia gli affida il restauro degli abiti appartenuti a Eleonora Duse, esposti in mostra nei più importanti musei del mondo, tra cui il Guggenheim Museum di New York.
Ha firmato i costumi del film Agente Logan-Missione Ypotron (1966), gli abiti di Carol Alt nel film Un orso chiamato Arturo (1992) e Il grande fuoco (1996).
Anche il 2000 sarà gravido di successi e di novità: riceverà il premio per la sua attività artistica/creativa durante la manifestazione KORE ad Agrigento, il prestigioso premio Città di Milano per i suoi 40 anni nell’Alta Moda, vestirà le finaliste del concorso Miss Italia, sfilerà su richiesta della first lady egiziana, M.me Suzan Mubarak, al Cairo.
Nel 2001, uscirà la linea Sarli Sposa Pret à Porter.
Il suo mezzo secolo di attività verrà festeggiato a Roma con una sfilata in Piazza del Campidoglio illuminata da Storaro e con il premio Marco Aurelio. Mentre a Napoli, a Castel dell’Ovo, s’inaugura la mostra Fausto Sarli 50 anni di stile italiano. Memorabile la sfilata del 2003 per la collezione autunno/inverno 2003 – 2004, in cui Sarli riesce ad abbinare vero abbigliamento a vero stile senza mai cadere nella volgarità pur presentando gonne cortissime e trasparenze. A queste si alternano gonne larghe e svolazzanti, abiti ricoperti di ricami o piccoli fiori. A chiudere la sfilata un abito da sposa grigio polvere per la cui realizzazione sono occorse 350 ore.
Nel 2003 il Comune di Napoli inaugura a Palazzo Mondragone, nei Quartieri Spagnoli, il Museo della Moda che espone stabilmente 50 preziosi abiti donati da Sarli alla sua città natale.
Il coutier seguiva personalmente ogni collezione in tutte le sue fasi, ed un esercito di sarte, modelliste e tagliatrici lavorano ai suoi modelli seguendo le regole dell’antica sartorialità. Il suo stile creativo, esempio di bravura sartoriale, si caratterizzava per la cura del taglio, dall’ottima padronanza dei tessuti e un’attenzione per i ricami e intarsi.
Nel 2010 riceve dal Sindaco del Comune di Roma, Gianni Alemanno, il premio della riproduzione della Lupa Capitolina, nella sala Pietro da Cortona, con la seguente motivazione:
al maestro dell’eccellenza dello stile italiano nel mondo. Un premio che onora il maestro Fausto Sarli, la sua persona, al di là di ogni enfasi, di ogni retorica. Premiamo la sua creatività, l’eccellenza del nostro Made in Italy.
Fausto Sarli muore a Roma nel 2010, da tempo era ammalato, riuscendo prima a completare la successiva collezione.
Maestro di stile nella vita e nell’Haute couture, sempre con l’ago in mano, perché lui sarto lo era davvero e sempre.
La collezione haute-couture del 2010, Sarli, la dedicò al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche lui napoletano, a cui scrisse che
lo stile, la purezza, l’eleganza delle mie creazioni in qualche modo mi fanno pensare a lei che, come me, va fiero delle proprie radici e dei valori etici e morali.
Sarli Couture viene rilevata dall’imprenditore aretino Massimo Anselmi, attraverso la Vanitex Srl
Vogliamo sviluppare il marchio nel mondo, non solo nei musei
alludendo alle numerose mostre dedicate allo stilista dopo la sua scomparsa.
Massimo Anselmi, presidente e titolare di Chimera, gruppo orafo di Arezzo, attivo nel settore degli accessori e dei gioielli di alta gamma, che produce e commercializza marchi propri, come Calgaro, recentemente acquisito, e collabora con brand internazionali quali Balmain, Dior, Lanvin e Swarovski.
La linea Sarli Couture rimane a Roma e viene lanciato una nuova linea più accessibile di prêt-à-couture, a Milano.
L’obiettivo è quello d’inserire la storica firma del couturier Fausto Sarli in un circuito internazionale; da qui la scelta di aprire lo showroom di Milano, proprio per sostanziare questo processo. Roma si conferma invece una vetrina per l’immagine e non solo. E’ proprio nella capitale sarà infatti realizzata la nuova ‘Casa Sarli’, dove si concentrerà ricerca e sperimentazione sulla couture, il nuovo atelier e la prima boutique Sarli, con sei vetrine su strada, che renderanno visibili i valori di stile e l’alta qualità del nuovo progetto Sarli.
Lo storico atelier di Via Gregoriana viene trasferito in un nuovo edificio, sempre nel centralissimo quartiere vicino a Piazza di Spagna, in Via dei Due Macelli all’angolo con Via di Capo Le Case; dove viene posta la sartoria, gli uffici direzionali e una boutique di 6 vetrine al piano terra, che è collegata alla sartoria stessa: boutique di Fausto Sarli.
Rocco Palermo alla guida stilistica dell’atelier.
La collezione n°0 è stata presentata a febbraio 2014 nel nuovo showroom di Fausto Sarli a Milano, in Via Santo Spirito.
aggiornato al 2 agosto 2022
Autore: Lynda Di Natale e Paola Moretti Fonte: orientpalms.com, archive.org, moda.san.beniculturali.it, wikipedia.org, web
Torre Francesco Agente e rappresentante di commercio inizio attività 1984 . Progetto di lavoro conto cliente nel settore tessile . Salerno Italia. Distinti saluti. Francesco Torre
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