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Cartier International SNC, o semplicemente Cartier, è un conglomerato francese di beni di lusso – una ramificazione della Compagnie Financière Richemont SA – che progetta, produce, distribuisce e vende gioielli e orologi. Fondata da Louis-François Cartier a Parigi nel 1847, l’azienda rimase sotto il controllo della famiglia fino al 1964.
Cartier è considerato uno dei produttori di gioielli più prestigiosi al mondo. Nel 2019 la rivista Forbes ha classificato Cartier come il 5° marchio più prezioso al mondo.
Cartier ha una lunga storia di vendite ai reali. Il re Edoardo VII di Gran Bretagna si riferiva a Cartier come “King of Jewellers, Jeweler of Kings“. Per la sua incoronazione nel 1902, Edoardo VII ordinò 27 diademi ed emise un mandato reale a Cartier nel 1904. Presto seguirono mandati simili dai tribunali di Spagna, Portogallo, Russia e Casa d’Orleans.
Cartier è stata fondata a Parigi nel 1847 da Louis-François Cartier, quando rilevò la bottega del suo maestro, Adolphe Picard. Diventa particolarmente famosa nel 1856, quando la principessa Matilde, nipote di Napoleone I e cugina dell’imperatore Napoleone III compie i suoi primi acquisti da Cartier. Nel 1859 l’imperatrice Eugenia diventa cliente della boutique e inizia quella tradizione di re, regine e imperatori che caratterizzerà tutta la storia della Maison.
Nel 1874, il figlio Alfred Cartier prende le redini dell’azienda, ed i suoi figli Louis, Pierre e Jacques, diventeranno a loro volta responsabili dopo di lui.
Nel 1899 apre la boutique al numero 3 di rue de la Paix, ancora oggi esistente. Sarà Louis, il responsabile della sede parigina, a introdurre alcune celebrate innovazioni del design, come i mystery clocks, (un tipo di orologi con quadrante trasparente con meccanismo nascosto), ma anche orologi da polso lux ed esotici design orientalisti Art Déco, compresi i colorati gioielli Tutti Frutti dove protagoniste sono le pietre preziose di colore.
Allo stesso tempo, Cartier introduce un nuovo stile, noto con il nome di “stile ghirlanda”, che unisce
l’ispirazione neoclassica all’uso pionieristico del platino.
Nel 1902 Cartier apre una boutique al 4 di New Burlington Street a Londra. L’apertura coincide con l’incoronazione del re Edoardo VII, che nel 1904 definisce Cartier “il gioielliere dei re e il re dei gioiellieri” e nomina la maison suo fornitore ufficiale, come faranno altre corti europee tra cui Italia, Grecia, Portogallo e Spagna.
Cartier crea gioielli caratterizzati da uno stile nuovo, un connubio di disegni astratti, forme geometriche e combinazioni di colori. Questi gioielli gettano le basi dello stile Art déco.
Nel 1907, Cartier firmò un contratto con Edmond Jaeger, che accettò di fornire esclusivamente i movimenti per gli orologi Cartier. Tra il team di Cartier c’era il gioielliere Charles Jacqueau, che si unì a Cartier nel 1909 per il resto della sua vita, e Jeanne Toussaint, che fu Director of Fine Jewellery dal 1933.
All’epoca degli anni ruggenti, Jeanne Toussaint si faceva notare per i suoi stivali rossi e il pigiama in seta cinese. Soprannominata “la pantera”, diviene tra le prime donne alla direzione di una maison proponendo creazioni innovative e di rottura, per la maison creò uno stile unico definito “stile Touissant” caratterizzato da accostamenti contrastanti di metalli preziosi e pietre colorate. Per i suoi gioielli traeva ispirazione dai paesaggi e le culture orientali, specialmente dalla Persia, dalla Cina, dall’India.
Pierre Cartier fonda nel 1909 a New York la filiale più famosa e nel 1917 trasloca nel famosissimo palazzo sulla 5ª strada. La piazza antistante è stata poi chiamata “Place Cartier” in onore della maison.
1924: Creazione dell’anello tre ori, successivamente ribattezzato Trinity. Jean Cocteau è uno dei
primi a indossarlo.
L’anello Trinity formato da tre fedi unite tra loro: una in oro rosa, simbolo dell’amore, una in oro giallo, simbolo della fedeltà e l’ultima in platino, simbolo dell’amicizia.
Dal genio di Toussaint, nel 1948 comparve la prima spilla a tutto tondo con una pantera: un autocelebrazione della designer, declinata in diverse forme e materiali, simbolo di una femminilità affermata. La pantera è divenuta l’elemento distintivo del marchio ed è comparsa su orologi, collane, orecchini e bracciali.
La Maison è nota per i numerosi pezzi in catalogo, tra i quali anche il famoso “Bestiary“, una spilla a forma di pantera creata nel 1940 per Wallis Simpson e per orologio da polso, creato nel 1904 per l’aviatore Santos-Dumont, ovvero il “Santos“. L’orologio “Santos” è stato il primo orologio da polso da uomo di Cartier. Progettato da Louis, il modello di orologio Tank è stato introdotto nel 1919 con un design ispirato ai carri armati durante la prima guerra mondiale.
Dopo la morte di Jacques e Louis, avvenuta quasi simultaneamente, il fratello Pierre Cartier prese la direzione di Cartier Parigi fino alla sua morte nel 1965.
Dopo la morte di Pierre nel 1964, Jean-Jacques Cartier (figlio di Jacques), Claude Cartier (figlio di Louis) e Marion Cartier Claudel (figlia di Pierre) – che rispettivamente guidavano le affiliate Cartier a Londra, New York e Parigi – vendettero le attività .
Il bracciale Love viene creato a New York nel 1969 dal designer Aldo Cipullo. Ha linee essenziali e rigore delle proporzioni; una forma ovale avvolge il polso e si rimuove con un cacciavite in oro. Simbolo di passione assoluta, suggella gli amori più intensi. Infatti, per la promozione del bracciale, Cartier regalò il bracciale alle coppie più celebri del momento come Sophia Loren e Carlo Ponti. Secondo una leggenda, negli ospedali di New York sono nascosti dei cacciaviti per aprire il bracciale, qualora arrivi un paziente in emergenza che ne indossi uno. Per rendere unico ogni bracciale, all’interno è inciso il numero di serie.
Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1972, Robert Hocq, il creatore dei gioielli Les Must de Cartier con Alain Dominique Perrin, assistito da un gruppo di investitori guidato da Joseph Kanoui, acquistò Cartier Paris diventando il presidente della compagnia. Nel 1974 e nel 1976 il gruppo ha riacquistato Cartier London e Cartier New York.
Nel 1979, gli interessi di Cartier furono combinati, con Cartier Monde che unì e controllava Cartier Parigi, Londra e New York e Joseph Kanoui come vicepresidente. Nel dicembre 1979, in seguito alla morte accidentale del presidente Robert Hocq (investito da un’auto all’età di 60 anni), Nathalie Hocq, figlia di Robert, divenne presidente.Nel 1981 Alain Dominique Perrin è stato nominato Presidente di Cartier SAA e Cartier International. L’anno successivo, Micheline Kanoui, moglie di Joseph Kanoui, divenne responsabile del design dei gioielli e lanciò la sua prima collezione “Nouvelle Joaillerie“.
Dal 1983 Cartier si è impegnato a riacquistare gioielli, orologi e oggetti che portano la sua firma, al fine di costituire una vasta collezione storica.
Nel 1984 Perrin fondò la “Fondation Cartier pour l’Art contemporain“, ancora oggi sede di mostre ed esibizioni innovative ed interessanti, un’associazione con artisti vari.
Perrin ha fondato un comitato internazionale nel 1991, Comité International de la Haute Horlogerie, il quale è diventato un luogo di incontro annuale, a Ginevra, per i professionisti del settore.
Nel 1993, il “Vendôme Luxury Group” è stato formato come società ombrello per unire Cartier, Dunhill, Montblanc, Piaget, Baume & Mercier, Karl Lagerfeld, Chloé, Sulka, Hackett e Seeger.
Nel 1994, la Fondazione Cartier si trasferì sulla Rive Gauche e aprì la sede in un edificio progettato per essa da Jean Nouvel. L’anno successivo si tenne in Asia un’importante mostra della collezione di antiquariato Cartier. Nel 1996, la Fondazione Lausanne Hermitage in Svizzera ha esposto “Splendours of the Jewellery“, presentando centocinquant’anni di prodotti di Cartier.
Bernard Fornas è stato nominato CEO di Cartier nel 2002. Stanislas de Quercize ha assunto la carica di CEO nel 2012, sostituendo Fornas. Quest’ultimo, dopo dieci anni alla guida del marchio, entra nel consiglio di amministrazione di Richemont come co-CEO.
Nel 2012, Cartier era di proprietà, tramite il gruppo Richemont, della famiglia sudafricana Rupert e di Elle Pagels, una nipote di Pierre Cartier. Richemont detiene anche Van Cleef & Arpels, Montblanc, IWC, Piaget, Alfred Dunhill, Chloé, James Purdey, Azzedine Alaïa e Yoox Net-A-Porter.
Cartier gestisce più di 200 negozi in 125 paesi, con tre templi (Maison storiche) a Londra , New York e Parigi.
Quando Stanislas de Quercize ha lasciato l’azienda per motivi personali nel novembre 2015, è stato sostituito alla guida del marchio da Cyrille Vigneron.
Vigneron ha iniziato la sua carriera in Cartier “molti, molti anni fa“, ma ne è uscito nel 2013 per diventare presidente di LVMH Giappone, “prima che venissi richiamato a casa“, nel 2016. Vive a Ginevra, dove Cartier e Richemont hanno sede, visto che gli orologi sono una parte importante delle operazioni del gruppo in Svizzera. Sposato due volte, Vigneron ha quattro figli che vanno dai 16 ai 28 anni. “Ho avuto il primo figlio a 30 anni“, sorride il CEO multilingue – parla persino giapponese – nato nella famosa città portuale La Rochelle.
2014 la maison ha lanciato il profumo La Panthère, mentre nel 2018 vi è la creazione della borsa Guirlandede Cartier.
2019: ‘Quattro anni fa abbiamo deciso che il nostro concept generale era diventato vecchio e un po’ troppo rigido. Pare che le donne trovassero le boutique Cartier troppo maschili e gli uomini troppo femminili. Siamo partiti da Harrods, quando hanno dedicato il piano terra alla gioielleria. Il secondo aspetto è che il lusso si è evoluto negli ultimi 20 anni. Oggi, molti clienti trovano noioso che un concept retail sia replicato identico in tutto il mondo. Se New Bond Street assomiglia a via Montenapoleone, che assomiglia a Faubourg St Honoré, che assomiglia a Ginza, allora perché viaggiare?’ – Vigneron.
Nel primo trimestre del 2019, Cartier aveva già rinnovato 65 negozi in tutto il mondo, molti dei quali progettati da Bruno Meinard, adattando ogni negozio alla personalità del luogo.
A partire dal 2021, il marchio sembra essere in costante aumento.
aggiornato al 24 marzo 2022
Autore: Lynda Di Natale e Paola Moretti Fonte: cartier.com, wikipedia.org, fashionnetwork.com, web